Di recente ti abbiamo parlato del Duomo e delle sue curiose particolarità, ma oggi vogliamo parlarti dell’altro simbolo della città meneghina: il Castello Sforzesco di Milano.
Indice
La Storia del Castello
Il Castello Sforzesco, come puoi ben immaginare, è legato alla figura storica degli Sforza.
Ma la sua storia ha inizio molti, molti secoli prima.
Dai Romani a Leonardo…
Dove adesso sorge il maniero si trovava infatti in epoca romana il Castrum Portae Jovis, uno dei quattro castelli difensivi della Milano dell’epoca.
Nel Trecento poi i Visconti fecero edificare una fortezza con funzione difensiva, il Castello di Porta Giovia, che venne poi ancora ampliato negli anni seguenti.
A questo punto il Castello era un complesso a pianta quadrata, con quattro torri (una ad ogni angolo), lati lunghi 200 metri e mura spesse sette metri.
Fu a questo punto che entrarono in campo gli Sforza, e dal 1420 in poi rimaneggiarono ulteriormente il Castello.
Ma i lavori subirono non poche battute d’arresto, vuoi per l’epidemia di peste, vuoi per screzi tra i due ingegneri a capo del progetto di ristrutturazione, Filarete e Jacopo da Cortona.
Alla fine del 1400 il Castello divenne dimora di Ludovico il Moro, che ne abbellì gli interni chiamando alla sua corte artisti del calibro di Leonardo da Vinci e Bramante.
…e dai Francesi ad Oggi
Di nuovo il maniero passò un periodo difficile, vittima delle incursioni dei francesi e delle loro “distrazioni”: un soldato fece infatti esplodere per errore (!) una bomba che distrusse la Torre del Filarete.
Cosa vuoi, errori che capitano a tutti…
Tornò quindi in scena Francesco II Sforza, poi arrivarono gli spagnoli, quindi gli Asburgo austriaci…e infine Napoleone.
L’imperatore francese nel 1800 stabilì che il Castello, simbolo “dell’antica tirannide” fosse abbattuto, e in effetti fu parzialmente demolito per essere poi modificato in chiave neo-classica.
Ma ancora non era finita: il Castello fu protagonista delle Cinque Giornate di Milano quando la città fu messa a ferro e fuoco dagli austriaci, e quando la Lombardia fu annessa al Regno d’Italia fu proposto nuovamente il suo abbattimento.
Che per fortuna non avvenne.
Anzi, il Castello Sforzesco di Milano è stato restaurato e ospita attualmente tantissimi musei.
Come Appare Oggi il Castello
Oggi il Castello è privo della “Ghirlanda“, la cinta di fortificazioni più esterna, ma mostra ancora la pianta quadrata con lati lunghi 200 metri, il fossato oggi asciutto e le quattro torri.
In sostanza quindi puoi godere della parte più antica del complesso, quella risalente al Trecento e al Quattrocento.
Delle quattro torri due sono a pianta quadrata (quelle che volgono a Nord e ad Ovest, rispettivamente chiamate “Falconiera” e “Castellana“), mentre le altre due sono cilindriche (le torri che guardano verso il Duomo, in direzione Sud ed Est).
Queste ultime divennero in seguito prigioni, e al loro interno si ha ancora traccia delle vecchie segrete.
Le merlature che vedrai, invece, sono molto più recenti e risalgono all’Ottocento.
La Torre del Filarete
Ancora più recente la ricostruita Torre del Filarete, che mostra l’aspetto che aveva in origine grazie ai lavori risalenti al Novecento.
E’ molto particolare e balza subito all’occhio, quindi non potrai non notarla.
La pianta è quadrata e la torre è merlata, ma la sua particolarità è che si sviluppa su più piani differenti, andando via via a restringersi.
Il tutto culmina infatti con una piccola loggia sormontata da un cupolino, sulla cui sommità si trova una statua dedicata a Sant’Ambrogio, patrono di Milano.
A decorare la facciata anche un orologio con al centro con la “razza” dei Visconti, ossia un bel sole radiante.
La Facciata Posteriore e la Ponticella
Sicuramente è la facciata posteriore del Castello Sforzesco, quella che affaccia sul Parco Sempione, ad essere la più antica.
E la struttura probabilmente più curiosa, che potrai vedere sul lato destro, è quella che è conosciuta come la “ponticella di Ludovico il Moro“.
E’ una struttura a ponte, come puoi ben intendere dal nome, che anticamente collegava gli appartamenti del castello con le mura esterne che oggi non esistono più.
Fu probabilmente realizzata dal Bramante alla corte di Ludovico il Moro, e leggenda vuole che proprio nelle salette della ponticella Ludovico si rinchiuse per giorni a piangere la morte della moglie, Beatrice d’Este.
Ecco perché ancora oggi queste stanze prendono il nome di “salette nere“.
Il Quadrilatero
Il quadrilatero attuale è suddiviso in tre zone: la Corte Ducale, la Piazza d’Armi e la Rocchetta.
La Corte Ducale
Qui abitavano i Duchi, e quindi la funzione di quest’area era prettamente abitativa.
Si tratta di una corte a “U” sul lato nord del Castello, realizzata nel Quattrocento e utilizzata nelle sue funzioni originarie fino a Ludovico il Moro.
Nei secoli successivi diventò infatti una caserma, ma ancora oggi si possono ammirare alcuni meravigliosi affreschi al suo interno.
Uno dei più celebri si trova al di sotto del Portico dell’Elefante, chiamato così proprio perché affrescato con varie immagini di animali selvatici fra cui un elefante.
E sempre a proposito di animali, sai perché i gradini della scalinata che porta al secondo piano sono così bassi?
Perchè sono stati pensati per essere saliti in sella ad un cavallo.
Quando si dice non voler fare fatica..!
Un’ultima particolarità che potrai vedere presso il porticato è la lapide della Colonna Infame.
Secondo Manzoni la Colonna, che oggi si trova in Piazza Vetra, fu eretta nel 1630 dove si trovava la casa di Gian Giacomo Mora, torturato in seguito all’accusa di aver diffuso la peste in città.
La Piazza d’Armi
Separata dalla Rocchetta e dalla Corte Ducale dall’antico fossato medievale, la Piazza d’Armi accoglieva le truppe militari del Castello.
A sinistra puoi notare l’Ospedale Spagnolo, edificio costruito nel 1567 per ospitare i castellani infetti durante il periodo dell’epidemia di peste.
L’Ospedale è stato ristrutturato recentemente, precisamente nel 2015, per poter ospitare la Pietà Rondanini di Michelangelo.
Anche il lato destro della Piazza d’Armi mira a conservare alcune opere d’arte, più che altro della Milano rinascimentale, mentre al centro dell’area svetta una statua di San Giovanni Nepumoceno.
Ti ricordi dove abbiamo già incontrato questo Santo dal nome bizzarro?
Ti rinfreschiamo noi la memoria: a Bormio e a Borghetto sul Mincio.
La Rocchetta
La Rocchetta è la zona del Castello Sforzesco a Milano più inespugnabile in assoluto, almeno anticamente.
Qui si rifugiavano infatti gli Sforza in caso di pericolo, e vi si accedeva solo per mezzo di un ponte levatoio che la collegava alla Piazza d’Armi.
I quattro lati del cortile non sono uniformi tra loro, ma in generale possiamo notare due lati che presentano un porticato sormontato da tre ordini di finestre.
Gli altri due lati sono uno anch’esso porticato ma con quattro ordini di finestre invece di tre, l’altro non porticato.
Anche qui sono gli affreschi ad attirare particolarmente l’attenzione: ti citiamo ad esempio la colombina col motto “A bon droit” (a buon diritto), attribuita a Petrarca e la Corona Ducale.
La Rocchetta era protetta da due torri, ancora oggi visibili.
La prima è la Torre di Bona che affaccia sulla Piazza d’Armi, la seconda è la Castellana o Torre del Tesoro.
Perché questo appellativo?
Perché qui erano custodite le ingenti ricchezze dei Duchi, ulteriormente protette dall’affresco raffigurante la mitologica figura di Argo, il custode che non dorme mai.
I Musei del Castello
Gli esterni del Castello sono visitabili gratuitamente, ma per gli interni dovrai pagare un biglietto.
Questo perché qui sono ospitati numerosi musei, per lo più dedicati alle varie arti.
Non parliamo di cifre folli per i biglietti: si parla infatti di 5€ per i biglietti interi, che aumentano di ulteriori 5€ in caso di mostre temporanee.
Ti raccomandiamo di prenotare la tua visita online e di acquistare allo stesso modo i tuoi biglietti sul web.
Eccoti quindi una brevissima presentazione dei Musei del Castello Sforzesco di Milano:
- Pietà Rondanini: l’ultima opera realizzata da Michelangelo, rimasta grezza ed inconclusa a causa della morte dell’artista. Si trova nell’antico Ospedale Spagnolo nella Piazza d’Armi ed è davvero imperdibile.
- Arte Antica: ospita una delle più ricche e vaste collezioni di opere rinascimentali e medievali di tutto il Nord Italia. Fa parte del Museo la Sala delle Asse, famosa per essere interamente affrescata da Leonardo da Vinci.
- Pinacoteca del Castello Sforzesco: in mostra opere di artisti di rilievo quali Filippino Lippi, Mantegna, Correggio, Canaletto, Tiepolo e Antonello da Messina.
- Museo Archeologico: si compone di una sezione dedicata all’Antico Egitto (terzo in Italia dopo quelli di Torino e di Firenze) e una sulla Preistoria.
- Strumenti Musicali: sono ospitati qui strumenti realizzati tra il XV e il XX secolo.
- Mobili e Sculture Lignee: qui sono raccolti oggetti d’arredo e sculture in legno per lo più realizzati in Lombardia dal XIV secolo in poi.
- Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana: importante soprattutto perché conserva il Codice Trivulziano di Leonardo da Vinci.
- Civiche Raccolte d’Arte Applicata: è il Museo delle Arti Decorative e si espande tra la Corte Ducale e la Rocchetta. Vi troverai oggetti preziosi in oro, avorio e smalto.
- Raccolte Extraeuropee: circa 8.000 oggetti di proprietà del Comune di Milano e provenienti da tutto il modo, dal Sud America all’Oceania.
- Biblioteca d’Arte: una delle maggiori biblioteche a tema arte di tutto il territorio italiano.
- Archivio Fotografico di Milano: 850.000 fotografie che vanno dal 1840 ai giorni nostri, scattate dai più illustri fotografi italiani e stranieri.
- Raccolta delle Stampe di Achille Bertarelli: una delle più ampie collezioni mondiali di stampe, che porta il nome del suo fondatore.
- Gabinetto dei Disegni: 28.000 opere grafiche datate tra il XIV e XX secolo rendono questo polo museale una delle maggiori raccolte pubbliche di disegni antichi in Italia.
- Biblioteca Archeologica e Numismatica: qui sono conservati e raccolti cataloghi d’asta e listini di vendita numismatici, oltre a varie altre pubblicazioni settoriali.
- Gabinetto Numismatico e Medagliere: 280.000 monete e medaglie sia di proprietà comunale che statale.
- CASVA: è il Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, in particolare volto a raccogliere opere di architetti, designer, grafici e artisti che hanno lavorato in ambito milanese.
Beyond The Castle
Dopo aver esplorato il lato storico del Castello Sforzesco e tutte le sue collezioni c’è un ulteriore aspetto che vale la pena di approfondire.
Stiamo parlando della vita all’interno del Castello, così come avveniva secoli fa.
Potresti infatti prendere il posto di un arciere intento a difendere il palazzo…
E potrai farlo davvero grazie all’esperienza virtuale Beyond The Castle.
Prenderai infatti parte ad una visita particolare, e indossando un visore VR (un visore predisposto per la realtà virtuale) sarai catapultato indietro nei secoli e ti sembrerà davvero di vivere l’assedio al Castello.
Un’attività davvero molto immersiva e coinvolgente, che ti consigliamo di fare anche e soprattutto in compagnia dei tuoi bambini (purché abbiano almeno dieci anni) per render loro più leggera la visita.
Dove Sostare col Camper
Ormai lo saprai a memoria, ma il nostro punto di appoggio d’elezione quando visitiamo Milano in camper è l’area sosta New Park.
E’ vicina alla Stazione Bovisa e quindi comoda per raggiungere ogni angolo della città in modo facile e veloce.
Castello Sforzesco di Milano: le Nostre Conclusioni
Il Castello Sforzesco di Milano è uno di quei posti che a volte, pur essendo famosi, si danno per scontati.
Si dà la priorità al Duomo magari, o al Cenacolo, o al Museo della Scienza…
Ma il Castello ha davvero tanto da raccontare, in parte gratuitamente e in parte a fronte del pagamento di pochi euro.
Ammettiamo che troviamo geniale il Beyond The Castle, proprio perché dà modo di vivere il Castello in un modo diverso e più autentico per certi versi, sebbene sia solo una finzione.
Ma in fondo sai bene quanto ci affascina tutto ciò che è divertimento e novità, e quanto noi Allemandich siamo dei bambinoni…
A Milano c’è ancora tanto da scoprire, ma per ora ci fermiamo qui e ti diamo appuntamento…alla prossima!