Durante un weekend lungo ci siamo concessi un giro in Valtellina, e abbiamo diretto il nostro camper verso Bormio e altre località limitrofe di cui magari ti racconteremo in seguito.
Ma cosa fare a Bormio, se non si può o non si vuole sciare?
Perché diciamocelo, Bormio è molto famosa soprattutto per le sue stupende piste da sci…
Se tuttavia non è inverno o gli sport invernali non fanno per te puoi fare molto altro.
Indice
Le Terme
La prima e scontatissima risposta alla domanda “cosa fare a Bormio” è di godersi una giornata alle Terme.
Bormio è infatti molto famosa anche per le sue sorgenti termali, e proprio nel cuore del paese sorge un bellissimo stabilimento.
Molte delle vasche sono, anche solo parzialmente, all’esterno: pensa che bello concedersi un bagno rilassante immerso in acqua dalle rinomate virtù e circondato a 360° da boschi , pascoli e montagne che degradano dolcemente…!
Le acque delle Terme di Bormio sgorgano dalla Fonte Cinglaccia, presso le Alpi Retiche, naturalmente calde ad una temperatura compresa fra i 37°C e i 40°C .
Tra le loro principali virtù la capacità di alleviare i dolori articolari, facilitare la digestione, combattere le patologie respiratorie e reintegrare i sali minerali persi.
Quello di Bormio non è l’unico stabilimento termale della zona: troverai infatti altre strutture nei comuni limitrofi di Valdidentro e Premadio.
Esiste poi una pozza termale la cui posizione è custodita gelosamente dagli abitanti del Paese: la Pozza di Leonardo da Vinci.
E’ nascosta nel cuore dei boschi ed è nello specifico una piccola pozza formata dalle acque termali prima di riversarsi nel fiume Braulio.
E’ libera ma, appunto, molto difficile da trovare.
Inoltre una piccola curiosità: la presenza degli scarichi delle acque termali a Bormio ha favorito la crescita di una popolazione di Capelvenere, un particolare tipo di felce, riconosciuta come la più alta d’Europa.
A noi le Terme piacciono sempre tanto: ti ricordi le nostre esperienze a Merano, a Saint Vincent e a Budapest?
Le Antiche Cantine dell’Amaro Braulio
In Via Roma 27, nel cuore del centro del paese, troverai le antiche cantine di produzione dell’amaro Braulio.
Ne hai mai sentito parlare?
Si tratta di un digestivo dal sapore molto intenso da consumare freddo o al massimo a temperatura ambiente, e lo si può bere mescolato alla grappa a formare il drink “fraelino” tipico della Valtellina.
Prodotto fin dal 1875 con tante erbe montane tra cui genziana, achillea moscata, bacche di ginepro e assenzio, la sua particolarità risiede tuttavia nelle botti in cui viene fatto invecchiare.
Esse sono infatti realizzate in legno di rovere di Slavonia conservate in cantine storiche risalenti al XIX e XX secolo.
La macerazione del liquore dura almeno due anni, che diventano tre per produrre il Braulio Riserva dal sapore ancora più deciso.
Perché il nome “Braulio”?
Perché così si chiama sia il monte che sovrasta Bormio con i suoi 2980 m s.l.m e presso cui vengono raccolte alcune delle erbe alla base della preparazione dell’amaro, sia il torrente che da esso sgorga.
Le storiche cantine del Braulio sono visitabili gratuitamente previa prenotazione, quindi cerca di non fartele scappare!
Il Giardino Botanico Rezia
Forse non sai che Bormio ospita anche un orto botanico tra i maggiori e più ricchi delle Alpi.
Si tratta del Giardino Botanico Rezia, nel cuore del Parco dello Stelvio.
Inaugurato nel 1982, si estende per 14000 mq ed ospita ben 1500 specie: una meta imperdibile per gli amanti della botanica!
Del giardino botanico non ti lasciamo come riferimento il sito web, ma bensì la pagina facebook: è infatti molto più aggiornata e, secondo noi, ricca di contenuti interessanti.
Le Cinque Contrade
Anche una semplice passeggiata per Bormio può essere molto suggestiva.
Il paese ha il tipico aspetto pulito ed ordinato dei borghi di montagna, con fiori alle finestre e molte case in pietra e legno.
E, inaspettatamente, questo angolo di paradiso nel cuore della Valtellina ha qualcosa in comune con Siena…
Stiamo parlando della suddivisione in Contrade, ancora oggi belle vispe e attive.
Le Contrade di Bormio, dette anche “reparti”, sono cinque, e ad ognuna di esse sono associati stemmi distintivi e unici per soggetto e colori.
Abbiamo quindi:
- La Maggiore
- Dossoruina o Dossorovina
- Dossiglio
- Combo
- Buglio
Anticamente ognuna di esse era autonoma, poiché Bormio stessa era autonoma e autorizzata ad emettere dazi propri.
Ti consigliamo di perderti lungo i vicoli e le strade di ognuna, ma ovviamente non possiamo non indicarti i principali edifici e luoghi di interesse in Bormio che, dobbiamo ammettere, sono spesso chiese.
Il Ponte sul Torrente Frodolfo
Non partiamo tuttavia da una chiesa, bensì da un ponte: quello sul torrente Frodolfo.
In Contrada Combo, è uno dei siti maggiormente fotografati di tutta Bormio.
Conosciuto almeno fin dal 1300, quando costituiva l’unico punto di accesso al paese per chi proveniva dal Passo Gavia, è realizzato in pietra grigia e presenta un’arcata a “schiena d’asino” con due edicole votive sulla sommità.
Una delle due è dedicata a San Giovanni Nepumoceno, di cui ti abbiamo già parlato a proposito di Borghetto sul Mincio.
L’Oratorio di San Vitale
In stile romanico e già presente nel 1196, ha una facciata molto particolare.
Essa presenta infatti alcuni resti di affreschi del Trecento che raffigurano gli emblemi delle varie corporazioni artigiane.
Sempre sulla facciata troviamo incastonata una pietra funeraria datata 1294, a testimoniare la presenza in passato di un ossario ormai non più esistente.
L’Oratorio di San Vitale si trova in Via Roma.
La Chiesa di Sant’Antonio
Risalente al 1356, si trova nella parte vecchia del quartiere Combo.
Conosciuta anche come Chiesa del Santo Crocifisso per via dell’omonima reliquia custodita al suo interno, presenta degli interni molto suggestivi sebbene semplici ed affreschi recentemente restaurati.
Puoi trovarla in Via Crocefisso.
La Chiesa Gesuita di Sant’Ignazio di Loyola
Situata in Via de Simoni, questa Chiesa è un piccolo capolavoro a pianta ottagonale.
Non presenta navate, così da non distogliere i Fedeli dall’ascolto della parola di Dio, e purtroppo i suoi interni, come spesso accade, non sono fotografabili.
Tuttavia se ne hai l’occasione entra a dare uno sguardo: resterai incantato dal tripudio di marmi, affreschi e architettura barocca.
La Chiesa Sconsacrata di Santa Barbara
Quella dedicata a Santa Barbara è una Chiesa ormai sconsacrata, all’esterno della quale durante il periodo di pestilenza che vessò Bormio nel 1500 si riuniva la cittadinanza per deliberare sul da farsi.
Oggi ospita invece la mostra-studio del pittore Elvio Mainardi.
La puoi trovare in Via Santa Barbara 2.
Piazza Cavour
La piazza principale di Bormio ha tanto da offrire e da mostrare al turista curioso.
In primo luogo il Kuerc, un edificio basso che ricorda un po’ un mercato coperto presso il quale in passato erano soliti riunirsi i capi delle varie Contrade e che ancora ai giorni nostri è protagonista di una simpatica tradizione.
Nella giornata di S. Antonio Abate infatti ha luogo il Carnevale dei mat, ovvero dei “giovani” (e non dei matti!): in questa occasione un ragazzo viene eletto e a lui viene conferito il compito di svolgere per un giorno le veci del Sindaco.
Deve pertanto ascoltare le richieste e le lamentele dei suoi concittadini, che vengono raccolte in una cassetta delle lettere speciale che si trova proprio presso il Kuerc.
Una bella responsabilità!
Sempre in Piazza troviamo poi la Torre della Bajona o Torre delle Ore, chiamata così per via del suo grande orologio.
Il nome “Bajona” fa invece riferimento all’enorme campana i cui rintocchi anticamente erano così potenti da essere uditi in tutta la vallata.
Nel 1376 purtroppo la campana fu distrutta durante l’invasione delle truppe viscontee, ma dalla fusione dei suoi resti furono create le attuali campane della Torre.
In ultimo non possiamo abbandonare la Piazza senza aver visitato la Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, all’interno della quale sono presenti opere di pregio e alcuni fra gli affreschi più antichi di tutta Bormio, datati 1393.
Le Tradizioni che Chiudono il Periodo Invernale
Se oggi Bormio trae la sua maggiore attrattiva turistica dagli sport invernali, in passato l’inverno era un periodo duro per queste zone.
E di conseguenza non si vedeva l’ora che sopraggiungessero le tiepide giornate primaverili.
Ecco perché Bormio è ricca di tradizioni e manifestazioni che hanno luogo nei mesi freddi e che hanno lo scopo di richiamare la primavera e festeggiarne il prossimo arrivo.
Il Geneiron
Si parte il 31 gennaio con il Geneiron, un rito di origine precristiana sopravvissuto sino a oggi seppur con alcune modifiche.
In questa occasione i ragazzi di Bormio andavano a spasso per le strade del paese trascinando le “tolle”, oggetti di latta (barattoli, pezzi di lamiera ecc.) che producevano un forte rumore al fine di “risvegliare” la primavera.
Parliamo al passato perché oggi la tradizione si è un po’ modificata, e vede piuttosto i bambini vestiti con abiti tipici andare a chiedere dolciumi presso negozi e botteghe.
Una sorta di Halloween in ritardo in pratica!
L’è fora l’ors de la tana
Il 2 febbraio si è soliti far uscire qualcuno di casa utilizzando le scuse più assurde e fantasiose, e se si riesce nell’intento il bersaglio viene salutato apostrofandolo con la frase “L’è fora l’ors de la tana!“, che significa ” l’orso è uscito dalla tana”.
Anche questo vuole essere un richiamo per la primavera, perché far uscire l’orso dal letargo vuol dire mettere fine ai freddi giorni invernali e prepararsi all’arrivo della bella stagione.
Il Palio delle Contrade
Come a Siena, anche a Bormio le cinque Contrade disputano un Palio per decretare quale sia la migliore.
La sfida ha luogo a fine febbraio, quando le vie di Bormio vengono appositamente riempite di neve per permettere di organizzare una gara di sci di fondo.
Vi prendono parte persone di tutte le età, e chi partecipa vestito in abiti tradizionali fa ottenere alla sua Contrada punti extra.
La tradizione in questione è piuttosto recente: ha luogo infatti solo a partire dal 1963.
Dove Sostare col Camper
Non ci dilungheremo troppo sull’argomento, perché trovi già un nostro articolo in cui ti raccontiamo l’area sosta di Bormio con tutti i suoi pregi e i suoi difetti.
Ti segnaliamo però anche un campeggio in zona, se preferissi una sistemazione di questo genere.
Si tratta del Camping Cima Piazzi, a Valdisotto, che mette a disposizione anche chalet, un ristorante, un pub e persino una piscina nei mesi estivi.
Cosa Fare a Bormio: le Nostre Conclusioni
Speriamo di averti dato qualche spunto su cosa fare a Bormio e su cosa vedere anche al di fuori della stagione sciistica.
Crediamo fermamente che i paesi di montagna siano tanto belli e suggestivi in estate quanto in inverno, sebbene ovviamente si tratti di un fascino diverso.
Siamo grandi sostenitori dell’opportunità di far vivere tutto l’anno località considerate prettamente stagionali: non fermiamoci a ciò che è solito, andiamo oltre…
E impariamo magari a goderci il mare anche in inverno e la montagna tutto l’anno.
Alla prossima!