Se ti trovi nelle zone di Reggio Emilia devi assolutamente assaggiare un goloso antipasto tipico: l’erbazzone reggiano.
Capita molto spesso di vederlo servito non solo come antipasto ma anche come aperitivo.
Scopriamo insieme cos’è e le sue caratteristiche.
Indice
Chi siamo
Per parlare di erbazzone bisogna fare una premessa: siamo Angela e Monica, due appassionate viaggiatrici una in camper e l’altra in moto a cui piace raccontare sul nostro sito www.incampercongusto.it la nostra bella Emilia, dalle bellezze culturali, naturalistiche ma anche quelle culinarie. Questo è sicuramente un prodotto tipico reggiano che se stai girovagando per le nostre terre non puoi non assaggiare!
L’erbazzone reggiano
Iniziamo con il dire che l’erbazzone in pratica è una torta salata composta da pasta ripiena dall’impasto di bietole lesse e insaporite (a volte unite con spinaci lessi), uovo, scalogno, cipolla, aglio e tanto Parmigiano-Reggiano.
E’ richiuso con un altro strato di pasta cosparso sopra da lardelli o pezzetti di pancetta.
E’ un prodotto povero della tradizione reggiana e nelle famiglie più umili si usava utilizzare anche i gambi delle bietole: benché più liquidi in cottura, aiutavano il ripieno a non risultare troppo asciutto.
Ci sono molte varianti dell’erbazzone, chi usa la pasta brisee, chi la pasta sfoglia, chi sostituisce i più corposi e saporiti spinaci alle più leggere bietole o ancora chi preferisce inserire l’aglio e chi proprio non lo tollera e dunque lo evita.
C’è anche un’altra versione chiamata Scarpazzone che si differenzia dal tradizionale erbazzone per la mancanza della pasta e la frittura dell’impasto di bietole e spinaci.
Infine c’è anche un’ulteriore versione chiamata Erbazzone Montanaro che si cucina nella zona di Castelnovo ne’ Monti-Carpineti in pieno Appennino reggiano dove all’impasto viene aggiunto il riso.
L’erbazzone montanaro è più alto di spessore, non viene ricoperto in superficie con altra sfoglia ed eventualmente viene data una spennellata di glassa d’uovo.
Altri utilizzi dell’erbazzone
In più, come se non ne avessimo abbastanza, dall’erbazzone possiamo ricavare altre bontà:
- le chizze salate vale a dire quadrati di pasta sfoglia cotta al forno con il medesimo ripieno dell’erbazzone
- gli erbazzoncini: dei quadrati di pasta ripiena con lo stesso impasto dell’erbazzone però fritte nello strutto
In tutti i modi lo fai, anche in forme diverse, nelle zone reggiane è un prodotto sempre ben gradito e fa molto “casa”. Ottimo compagno di chiacchierate in compagnia, rende allegro il bianco e candido piatto.
Certamente non devi guardare le calorie: siamo sicuri non sia un prodotto light, ma per una volta, si può chiudere un occhio e fare uno strappo alla regola, davanti ad un prodotto così goloso.
Come servire l’erbazzone reggiano
Che sia appena tiepido piuttosto che freddo è sempre buona norma accompagnarlo con un buon bicchiere di vino rosso o bianco, preferibilmente fresco.
E’ ottimo come antipasto, assieme magari a stuzzichini di altro genere oppure come aperitivo.