Museo Ferroviario Piemontese: Savigliano ci racconta il mondo dei treni

Museo Ferroviario Piemontese
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Indice

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Il Museo Ferroviario Piemontese è una delle eccellenze culturali ospitate a Savigliano, un paesino nelle vicinanze di Cuneo.

Si compone di uno spazio interno, in cui sono esposti modellini e plastici ferroviari, e una zona esterna, con locomotive e vagoni di varie epoche storiche.

Ad accompagnarci nella visita una guida volontaria decisamente esperta e appassionata del settore, che ci illustra particolarità e dettagli di tutto ciò che è in mostra.

Spazio espositivo interno

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Lo spazio al chiuso del Museo è di ridotte dimensioni, e si compone essenzialmente di un’unica sala. Qui sono esposti, all’interno di teche di vetro, vari modellini di treni in scala H0 e copricapi autentici indossati in varie epoche storiche da  lavoratori del settore ferroviario di varie nazionalità, non solo Europee.

La cosa che però colpisce immediatamente l’attenzione è il grande plastico ferroviario, dono del Sig. Mina: misura 10 x 2,2 m e riproduce la stazione tedesca di Bohn e i suoi dintorni in modo fedele. Numerosi convogli comandati digitalmente possono viaggiare contemporaneamente, e su uno di essi è mondata una piccola telecamera che permette ai visitatori di tenere d’occhio il percorso del trenino. Questo plastico in particolare è messo in funzione solo nella giornata di sabato.

E’ anche presente un altro plastico, un po’ più piccolo ma ugualmente ben fatto, riproducente una ferrovia al confine tra Italia e Austria.

A completare la mostra interna anche targhe, la ricostruzione della postazione del capotreno e i comandi che, fino a una quindicina di anni fa, si trovavano nelle stazioni per gestire gli scambi ferroviari.

La biblioteca

Utilizzabile solo per la consultazione in loco dei documenti presenti. Circa 3200 sono i volumi monografici dedicati all’universo ferroviario, 4000 i disegni tecnici e un migliaio le riviste di settore. Sono presenti anche 100 filmati e documentari in VHS, visionabili anch’essi solo sul posto. È però possibile, dietro pagamento, ottenere copia del materiale di interesse su CD-ROM.

Spazio espositivo esterno

Ospita mezzi di vario genere, dalle locomotive a vapore alle motrici Diesel, dalle carrozze passeggeri ai veicoli speciali.

Alcune locomotive sono in fase di ristrutturazione e presto, si spera, torneranno ad essere utilizzate durante viaggi storici, altri mezzi vengono invece smantellati per recuperare pezzi di ricambio; altre vetture invece non si trovano attualmente a Savigliano ma presso altre officine del cuneese e del torinese.

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Abbiamo la possibilità di salire a bordo di alcuni dei mezzi, come ad esempio un’automotrice diesel nata per prestare servizio presso le ferrovie egiziane ma che, in seguito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, fu dotata di riscaldamento e operò lungo la linea Biella- Novara. Permessa anche la visita di una carrozza di terza classe detta “cento porte” per via dei numerosi accessi presenti lungo le fiancate: molto ben tenuta, con i tipici sedili in legno di cui erano dotate le vetture di terza classe negli anni ’30.

Infine si può salire a bordo di un prototipo di Pendolino diesel, il treno veloce utilizzato fino a non molti anni fa e caratterizzato dal tipico movimento basculante.

L’accesso a queste vetture non è possibile per i disabili, che invece potranno godersi la visita della carrozza BH201, dotata di piattaforma elevatrice. Non al momento, però, in quanto la vettura è attualmente in attesa di revisione periodica presso un altro stabilimento.

Da godere solo dall’esterno la bellissima locomotiva a vapore ribattezzata “Lucia”, che ci fa immergere nelle atmosfere di un film d’epoca. La nostra guida, qui, ci illustra nel dettaglio il funzionamento di un mezzo simile: semplificando al massimo, veniva prodotto calore bruciando del carbone all’interno di un forno apposito, e il calore poi andava a surriscaldare l’acqua posta in una caldaia ad esso adiacente producendo così vapore. Questo, con la sua pressione, andava a far muovere le bielle, che a loro volta andavano a muovere un albero a camme simile a quello delle automobili. Qui il movimento da rettilineo veniva trasformato in rotatorio ed era poi trasmesso alle ruote, che quindi entravano in funzione facendo avanzare il mezzo. Tanto più le ruote erano grandi, tanto più la locomotiva (e di conseguenza tutto il treno) andava veloce.

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Non visitabile, purtroppo, anche una carrozza carceraria adibita al trasporto dei detenuti.

Un’ultima chicca: è possibile fare un breve tragitto, circa 30-50 metri, a bordo di una vettura utilizzata per la manutenzione lungo le linee ferroviarie. Si tratta di un veicolo arancione, piccolo, rumoroso, non molto ammortizzato e in cui si percepisce forte l’odore di carburante…  Ma l’esperienza è da fare, anche se dura solo pochi minuti.

Savigliano: tra cioccolatini e piazze storiche

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Prima di concludere la giornata decidiamo di fare una passeggiata per il paese di Savigliano, piccolo ma non secondario centro universitario. Apprendiamo che decisamente degni di nota sono il Teatro Civico Milanollo, inaugurato nel 1836 con l’opera “L’Esule” di Gaetano Donizetti e che sorge sull’area in cui precedentemente aveva sede l’antico ospedale, e il Mùses, l’Accademia Europea delle Essenze, con percorso sensoriale per andare alla scoperta di profumi, essenze ed erbe aromatiche. Sicuramente torneremo ancora a Savigliano per visitare come si deve anche queste eccellenze storiche e culturali, ma per questa volta abbiamo deciso di concentrarci su Piazza Santarosa, dedicata all’omonimo patriota italiano nato proprio qui nel 1783. La piazza è di epoca medievale, ed è considerata una delle più belle d’Italia, con porticati a circondarla e l’Arco Sabaudo ad una delle sue estremità. Nelle vicinanze dell’arco è posta la statua dedicata a Santorre di Santarosa, mentre in mezzo agli edifici posti sul lato est della piazza svetta la Torre Civica.

Molto tranquilla e piacevole l’atmosfera, e suggestiva soprattutto quando cala la sera e le luci si accendono nei palazzi.

Sotto i portici trovano posto negozi di ogni genere, ma la nostra attenzione viene ovviamente attratta dalla pasticcerie che espongono in vetrina montagne di cuneesi, i tipici cioccolatini al rhum, avvolti in carte colorate. Se non conoscete questa prelibata specialità dolciaria tipica della zona di Cuneo vi consigliamo di porre al più presto rimedio a questa vostra mancanza: possiamo garantirvi che non rimarrete delusi.

Museo Ferroviario Piemontese: informazioni e contatti utili

Il Museo Ferroviario Piemontese è un museo adatto a grandi e piccini, che però potrebbero annoiarsi un po’ nei momenti più discorsivi. La visita è adatta anche a persone con disabilità motorie, anche se non sarà loro possibile partecipare alla visita interna della maggior parte delle vetture presenti. I racconti vividi e corposi delle guide, però, potranno in parte porre rimedio a questa mancanza. Decisamente degno di nota il grande plastico ferroviario, che però è in funzione solo di sabato: se siete interessati vi consigliamo pertanto di programmare in questo giorno la Vostra visita.

Particolari e interessanti i modellini e i cimeli storici, così come anche le vetture in esposizione.

Un’esperienza che noi consigliamo, soprattutto se siete estimatori del mondo dei treni.

Il costo dei biglietti è di 5 euro per gli adulti, 3 per comitive e bambini dai 4 ai 12 anni e 2 euro per le comitive scolastiche; i bambini al di sotto dei 4 anni di età entrano gratis, ed è obbligatorio prenotare per comitive e scolaresche

Il parcheggio è ampio e adatto anche alla sosta dei nostri veicoli ricreazionali. Pare esista un’area sosta in un’altra parte di Savigliano, noi abbiamo provato a cercarla, ma non l’abbiamo trovata. Se qualche nostro lettore ha avuto l’occasione di visitarla ce lo può scrivere nei commenti.

Il Museo Ferroviario si trova in:

Via Coloira,7

Savigliano (CN)

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Per ulteriori informazioni su orari e giorni di apertura: www.museoferroviariopiemontese.it

A voi piace viaggiare in treno? Avreste voglia di organizzare una uscita tutti insieme quando verrà aperta la tratta storica Ceva-Ormea? Scrivetecelo nei commenti.

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Chiara Mandich

Classe 1985, camperista dalla nascita, è sia l’autrice dei testi del sito che di alcune delle fotografie.

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