Il Vittoriale di D’Annunzio, a Gardone Riviera, è un luogo che sembra uscito fuori da un’altra dimensione da tanto è particolare.
Ma del resto il suo proprietario non era certo una persona ordinaria.
Poeta ispirato, patriota convinto, esteta e collezionista: quesi sono solo alcuni degli aspetti della personalità di Gabriele D’Annunzio, e casa e parco li rispecchiano appieno.
Partiamo con la visita allora, ma prima un ulteriore dettaglio.
Non potremo mostrarti immagini dell’interno dell’abitazione perché è severamente proibito scattare foto e realizzare video, ma cercheremo di compensare a parole…
Indice
Chi Era Gabriele D’Annunzio
Visto che il Vittoriale rispecchia i gusti ed il carattere del suo proprietario, forse è meglio partire raccontandoti brevemente qualcosa di D’Annunzio.
Nato a Pescara nel 1863, intorno ai vent’anni vide la pubblicazione del suo primo articolo e sposò Maria Hardouin dei Duchi di Gallese, da cui ebbe tre figli.
E anche quando ormai il loro idillio amoroso si era concluso, la moglie visse e morì al Vittoriale.
Nel corso della sua vita D’Annunzio ebbe numerose altre compagne, ma due in particolar modo segnarono la sua vita: Eleonora Duse e la Contessa Maria Teresa Cruyllas di Ramacca.
Anche se con quest’ultima la relazione non durò così tanto, D’annunzio ebbe da lei la figlia Renata, a cui fu profondamente legato e che ancora oggi è sepolta al Vittoriale.
In tutto questo via vai di donne e di amanti, la carriera letteraria di Gabriele D’annunzio decollò.
E lo stesso dicasi per il suo impegno patriottico e militare.
Gli episodi più eclatanti da questo punto di vista furono la partecipazione alla Beffa di Buccari e al Volo su Vienna, di cui ti parleremo meglio a breve, ma non sono certo i soli.
D’Annunzio prese possesso del Vittoriale nel 1921, e qui morì in seguito ad una emorragia cerebrale nel 1938.
L’Acquisto del Vittoriale
Come già detto, D’Annunzio rivestì un ruolo molto attivo da un punto di vista militare.
Nel 1919 guidò addirittura un gruppo di legionari alla conquista di Fiume, persa dall’Italia e passata sotto il governo asburgico.
La trasformò in uno Stato indipendente, proclamandovi la Reggenza Italiana del Carnaro, e vi si trasferì.
Un paio di anni dopo fu però costretto a tornare in Italia in seguito agli episodi del Natale di Sangue, ed ebbe quindi la necessità di trovarsi una nuova dimora.
Incaricò quindi il suo segretario di setacciare i territori del Lago di Garda per trovare un posto dove potersi sistemare.
Questi ben presto gli suggerì Villa Cargnacco, una proprietà appartenente al professor Henry Thode, docente di Storia dell’Arte.
Egli era imparentato da parte di moglie con i compositori Liszt e Wagner, dei quali conservava alcuni oggetti: spartiti, libri, un pianoforte…
Poiché Thode era tedesco, beni e casa gli furono confiscati con decreto governativo, e D’Annunzio potè quindi acquistare l’intera proprietà.
Subito decise di risistemare Villa Cargnacco a sua immagine e somiglianza, creando un luogo con il quale lui potesse “dialogare”, conscio del fatto che difficilmente un domani gli italiani avrebbero potuto comprendere a fondo il Vittoriale.
Perché questa strana preoccupazione?
Semplicemente perché, fin dall’acquisto del complesso, l’intenzione del Vate fu quella di donarlo al popolo italiano alla sua morte.
E infatti così avvenne.
Ma, come dicevamo, prima il Vittoriale doveva diventare quello che è ancora oggi, e per compiere l’impresa D’Annunzio si rivolse all’amico architetto Maroni.
I due furono legati da un rapporto strettissimo e da comuni sentimenti patriottici, e Maroni visse anch’egli al Vittoriale sino alla sua morte.
La Tenuta
In totale il Vittoriale, parco compreso, si estende su un territorio di nove ettari e si affaccia dall’alto sul Lago di Garda.
Due sono i percorsi possibili per visitarlo: una visita libera all’interno del solo parco ed una visita guidata che comprende anche la casa del Vate ed il museo “D’Annunzio Eroe”.
Iniziamo quindi la nostra visita, soffermandoci sui punti più iconici.
Il Teatro
La prima cosa in cui ci si imbatte iniziando la visita del complesso del Vittoriale è il Teatro.
E’ una location estremamente panoramica, la cui creazione è iniziata con Maroni ma è stata completata dopo la sua morte (e quella di D’Annunzio).
Si ispira all’Anfiteatro di Pompei e al Teatro di Taormina, e può ospitare circa 1500 persone tra gradinate e platea.
L’acustica è perfetta, e ancora oggi qui si tengono concerti e spettacoli.
D’Annunzio Segreto
Proprio accanto al Teatro si trova il museo “D’Annunzio Segreto”.
E’ un museo piccolino ma ricolmo di possedimenti del Vate, a partire dai suoi vestiti.
Ne aveva davvero tantissimi, da buon esteta ed elegantone quale era, e non parliamo delle scarpe..!
Numerosi anche i profumi, i libri, gli scritti.
Particolare un collegamento tra D’Annunzio e Dante proprio nel 700esimo anno dalla morte di quest’ultimo, poeta che il proprietario del Vittoriale apprezzava tantissimo.
La visita al museo “D’Annunzio Segreto” è gratuita.
I Massi di Guerra
Tutto il parco del Vittoriale è un tributo a coloro che hanno combattuto e sono morti per la patria, una sorta di sacrario di memorie eroiche.
E tra i primi riferimenti alla Grande Guerra in cui ci imbattiamo ci sono i Massi di Guerra.
Si tratta di veri e propri massi prelevati dai monti presso i quali si è combattuto, come ad esempio il Grappa.
Su di essi sono presenti scritte di color rosso carminio, a simboleggiare il sangue versato durante il conflitto del ’15-’18.
Piazzetta Dalmata
La Piazzetta Dalmata è il cuore del Vittoriale, e su di essa si affacciano la Prioria e lo Schifamondo.
Al centro svetta il Pilo della Dalmazia, un altissimo pennone su cui sventola il vessillo del Principe di Montenevoso.
Chi era costui?
D’Annunzio stesso!
Il Vate aveva infatti ricevuto il prestigioso riconoscimento dal re in persona nel 1924, su suggerimento di Mussolini, in seguito all’annessione di Fiume all’Italia.
Lo stemma mostra una montagna innevata circondata dalle sette stelle dell’Orsa Maggiore.
Non poteva mancare un motto: “Immotus nec iners”, che significa “fermo ma non inerte” ed è una citazione di Orazio.
La Prioria
La Prioria è stata la vera e propria abitazione di D’Annunzio, e davvero ti lascerà impressionato.
Sei un amante del minimalismo, di tutto ciò che è essenziale, lineare e luminoso?
Allora sei nel posto sbagliato.
Qui tutto è cupo (D’Annunzio soffriva di problemi alla vista, perciò ricercava la penombra), ingombro, arzigogolato.
La Prioria è un mix eterogeneo di art decò, razionalismo, esoterismo ed arte orientale, in colori forti come il blu, il cremisi, il nero.
Se da un lato D’Annunzio amava l’onomastica francescana (ne è un esempio proprio il termine “prioria”), dall’altro era affascinato da nomi ben più evocativi e complessi.
Troviamo infatti la Stanza del Lebbroso, la Biblioteca Stercoraria, la Zambracca…
E fu proprio qui, in quella che era l’anticamera, che D’Annunzio morì.
Lo Schifamondo
Lo Schifamondo doveva diventare la nuova casa del Vate al posto della Prioria, ma non fece in tempo a trasferirvisi.
Il nome particolare si rifà ad una frase di Guittone d’Arezzo che invitava don Rinieri a schifare il mondo, e così voleva fare anche D’Annunzio per vivere i suoi ultimi anni in pace e solitudine.
Lo Schifamondo presenta una grande sala con cupola che oggi è un Auditorium, ma che da progetto sarebbe dovuta diventare un Museo della Guerra.
In parte è stato così: lo Schifamondo ospita oggi il museo “D’Annunzio Eroe”, la cui visita è a pagamento, e nella stanza con la cupola troviamo appeso un aereo.
Non si tratta di un aereo qualunque, ma bensì del piccolo velivolo biposto SVA con cui D’Annunzio il 9 agosto 1918 compì lo storico Volo su Vienna.
Pensa che decollò dai dintorni di Padova insieme ad una piccola squadriglia di sette aerei, sorvolò Vienna lanciando dei manifesti e tornò indietro.
In tutto il volo di 1000 Km durò meno di 7 ore: un vero e proprio record per l’epoca!
Il Canile
Il Vittoriale di D’Annunzio ospitava anche un canile esterno, perché grande era la passione del Vate in particolare per i levrieri.
Questa sezione è visitabile ed è stata da poco restaurata, e sempre nel parco troverai anche un cimitero dove sono sepolti i fedeli amici a quattro zampe del poeta.
La Fontana del Delfino
Passeggiando per il parco del Vittoriale ti imbatterai in corsi d’acqua, piccole cascatelle e laghetti, e anche in qualche fontana.
La più celebre è la Fontana del Delfino, simile a quella che si trova a Villa d’Este.
E’ a forma di esedra, e mostra la statua bronzea di Afrodite che emerge dalle acque proprio in groppa ad un delfino.
Il MAS 96
Ai piedi del Mausoleo sorge un rimessaggio particolare, al cui interno si trova un motoscafo antisommergibile MAS.
Anche questo reperto è legato ad un’impresa spettacolare di D’Annunzio, ed in particolare alla Beffa di Buccari.
Nel febbraio del 1918 infatti tre motoscafi MAS, uno dei quali aveva a bordo il Vate, entrarono nel porto nemico e liberarono sei siluri e tre bottiglie, le quali contenevano un messaggio irrisorio scritto proprio da D’Annunzio stesso.
Il natante in questione venne donato al poeta dalla Marina Militare nel 1925, ed egli reinterpretò le lattere MAS come acronimo di “Memento Audere Semper” (ricordati di osare sempre).
Mausoleo
Il Mausoleo ospita diverse arche, al centro delle quali svetta alta quella che contiene le spoglie di D’Annunzio dal 1963, a 100 anni dalla sua nascita e a 25 dalla morte.
Intorno all’arca, che è situata sul colle più alto del Vittoriale, varie statue di cani levrieri, che sembrano proteggere il riposo del loro padrone.
Le altre tombe ospitano le spoglie degli eroi di Fiume, mentre una accoglie l’architetto Maroni.
Al di sotto troviamo una cripta dove arde sempre una fiamma, ed altre lapidi tombali dedicate a personaggi legati a D’Annunzio e al Vittoriale.
Regia Nave Puglia
Hai mai visto una nave incastonata in un promontorio?
Beh, al Vittoriale potrai vederla!
Si tratta della Regia Nave Puglia, la cui prua punta verso l’Adriatico come se fosse pronta a salpare per la Dalmazia.
Questo è inoltre un omaggio al suo capitano Tommaso Gulli, morto nelle acque di Spalato nel 1920.
La Puglia fu donata a D’Annunzio dall’ammiraglio Thaon di Revel, e i lavori per trasportarla fino al Vittoriale e posizionarla là dove si trova ancora oggi non furono certo semplici.
Visitandola ti imbatterai in una sala dove sono conservati modellini di imbarcazioni varie e in un tempietto dedicato ai morti in mare.
E qui c’è anche un’opera d’arte che impressiona i più: si tratta di una statua che raffigura D’Annunzio molto avanti negli anni, quasi scheletrico.
Valletta dell’Acqua Pazza e dell’Acqua Savia
Dalla Nave Puglia potrai percorrere due diversi sentieri immerso nella natura verdeggiante del parco del Vittoriale.
Uno ti porterà verso la Valletta dell’Acqua Pazza, uno verso quella dell’Acqua Savia.
Noi, manco a dirlo, abbiamo scelto di seguire il primo, e abbiamo affiancato il corso del rio omonimo fino a raggiungere il Ponte delle Teste di Ferro.
La cosa particolare del ponte?
La presenza come decorazione di alcuni proiettili di obice donati dal maresciallo Armando Diaz.
Inoltre in tutto il parco del Vittoriale di D’Annunzio ti imbatterai in numerose sculture di artisti vari.
Proprio seguendo il corso del rio dell’ Acqua Pazza vedrai una delle nostre preferite, il Rebis di Sergio Monari.
Raffigura proprio un rebis, che secondo l’alchimia è l’unione in un unico essere di parte maschile e femminile, a raggiungere la massima perfezione data dall’unione degli opposti.
Laghetto delle Danze
Il rio dell’Acqua Pazza e quello dell’Acqua Savia si uniscono infine a formare il Laghetto delle Danze, solcato da anitre e dalla forma che ricorda un po’ (con molta fantasia) quella di un violino.
Peccato averlo visto in una giornata di brutto tempo!
Frutta, Limoni e Rose
Concludiamo la visita con ciò che resta del frutteto, dell’agrumeto e del giardino delle rose di D’Annunzio.
Certo noi li abbiamo visitati a ottobre, quando di fiorito c’era ben poco, ma immaginiamo che spettacolo possa essere il roseto intorno a maggio..!
Dove Sostare col Camper
Per sostare col camper potrai utilizzare la comoda area dedicata proprio nel parcheggio.
I posti “ufficiali” sono quattro, su terreno erboso, con tanto di colonnina elettrica e fontanella poco più in là.
Se questi posti dovessero essere occupati troverai comunque spazio per sostare, solo non potrai usufruire dei servizi.
Manca il camper service e mancano i bagni, ma per una notte è una sistemazione che va più che bene.
Il costo per usufruire dell’aria sosta è di 3€/h o di 10€/12h.
Ti ricordiamo inoltre che da qui potrai facilmente raggiungere a piedi anche i bellissimi Giardini Botanici Heller.
Prezzi e Orari
Come per tutte le attrazioni e i musei, i prezzi dei biglietti e gli orari di ingresso possono variare nel tempo.
Ad oggi (ottobre 2021) la sola visita al parco costa 12€, mentre quella completa di Prioria e Museo D’Annunzio Eroe viene 18€.
Per sicurezza però ti lasciamo come riferimento la pagina dedicata sul sito ufficiale del Vittoriale.
Il Vittoriale di D’Annunzio: le Nostre Conclusioni
A noi il Vittoriale di D’Annunzio è piaciuto molto.
In realtà ci è sempre piaciuto, anche quando l’abbiamo visitato da più piccolini, perché è un luogo talmente strano e particolare che non può non affascinare.
Crediamo per questo che possa essere adatto anche ai bambini, non solo agli adulti, perché tra arredi bizzarri, motoscafi, aerei e navi c’è davvero tanto da vedere.
E poi si è sul Lago di Garda: quale luogo più ricco di bellezze, divertimenti e parchi tutti insieme?
Ecco, magari per i disabili potrebbe essere difficile visitare parte del parco, in particolare quella che dal rimessaggio del MAS arriva al Laghetto delle Danze.
Anzi, sono consigliate calzature comode e adatte a un trekking leggero.
Dal Vittoriale è tutto: alla prossima!
Vittoriale degli Italiani
Via al Vittoriale, 12, 25083 Gardone Riviera BS
Sito web: https://www.vittoriale.it/