In occasione dello Slow Travel Fest – Monteriggioni Walks and Talks abbiamo avuto modo di testare la nostra resistenza fisica percorrendo vari tratti della via Francigena. E nonostante il caldo, i kilometri percorsi, le gambe rigide ed i piedi a forma di frittella possiamo assicurarti che è stata un’esperienza unica. E la ripeteremmo subito.
Ma intanto vediamo: sai dirci esattamente cos’è la via Francigena?
Indice
Il cammino dei pellegrini
In realtà è parte di un fascio di percorsi che collegavano l’Europa Occidentale alla Terrasanta passando per Roma. La via Francigena nello specifico unisce Canterbury a Roma e continua nel Sud Italia fino a Santa Maria di Leuca, ed uno dei tratti più celebri è quello detto “Sigerico” in onore dell’omonimo vescovo.
La lunghezza totale di tutto il percorso supera ampiamente i 3000 km, raggiunge un’altitudine massima di ben 2468 m slm ed un dislivello di circa 1300 metri, arrivando a toccare il mare.
Un gran bel cammino quindi, che oggi viene percorso sia da fedeli che da turisti e che richiede comunque un minimo di preparazione atletica ed un’attrezzatura adeguata.
Attrezzatura da trekking: cosa portare
Vista la varietà del terreno che calpesterai, valicando montagne e passeggiando tra i boschi, ti consigliamo caldamente un buon paio di scarpette da trekking, meglio se di quelle che avvolgono e proteggono la caviglia. Porta con te tanta acqua perché per lunghi tratti non troverai fontane, e vestiti a strati ed estremamente comodo.
Infine allenati un po’ prima di affrontare il percorso, specie se prevedi di percorrerne un tratto molto lungo.
Noi abbiamo percorso il primo giorno circa 15 km, senza avere poi chissà che preparazione, e anche se ce l’abbiamo fatta e siamo ancora qui per raccontarlo ti assicuriamo che alla sera eravamo abbastanza stanchi. Calcola che avevamo con noi anche il nostro zaino fotografico, che certo non pesa poco. Ecco, altro consiglio sicuramente ovvio: porta con te il minimo indispensabile e viaggia leggero. Se viaggi solo inoltre cerca di avere il cellulare sempre bello carico (porta con te una powerbank piuttosto) e dotati di GPS. Non si sa mai cosa può capitare, e meglio prevenire che curare.
La nostra tappa diurna: la partenza
Questo piccolo tour della via Francigena in Toscana era tra le attività proposte dallo slow travel fest, e ci è stato consigliato caldamente di prendervi parte. Potevamo quindi tirarci indietro…? Giammai!
In realtà c’è chi nel gruppo ha fatto molto più di noi: la partenza dei più temerari infatti è avvenuta al mattino da San Gimignano, e solo a circa metà strada avremmo dovuto unirci anche noi al gruppo. Per intenderci: tra San Gimignano e Abbadia a Isola, la meta finale, ci sono ben 28 km, ma noi avremmo dovuto aggregarci dalle parti di Colle Val d’Elsa, a circa 10 km dalla fine della tratta.
E invece…
Invece il gruppo era in ritardo e la nostra guida, anziché lasciarci ad aspettare per più di un’ora in mezzo al nulla, ci ha portati in auto fino a Quartaia, dove abbiamo trovato gli altri camminatori. Tutto questo ha aggiunto circa 4 o 5 km al nostro trekking, ma poco male.
I paesaggi che abbiamo incontrato in circa 3 ore di strada non si possono che definire meravigliosi. Verde ovunque, boschi, vecchie cascine abbandonate… Faceva però parecchio caldo al sole, e al di fuori del bosco il percorso non era molto ombreggiato. In più zanzare a sciami, totalmente indifferenti alla generosa dose di insetticida che ci eravamo spruzzati addosso.
Abbiamo inoltre tenuto un’andatura piuttosto rapida per evitare di accumulare ulteriore ritardo, e quando siamo arrivati a Strove, ultimo paese prima della nostra meta finale, avevamo la lingua penzoloni.
Forse penserai che potevamo evitare e starcene comodamente in camper, visto che abbiamo sofferto caldo, insetti e fatica… Ma se avessimo fatto così ci saremmo persi un’esperienza bellissima.
Le Vene e le Caldane
Bellissima, lo confermiamo. E due siti in particolare ci hanno incantati.
Il primo è rappresentato dalle Vene dell’Elsa, ovvero dalle sorgenti dell’omonimo fiume. Un corso d’acqua che collega fra loro tante piccole pozze cristalline e fresche, di un azzurro stupefacente, alla temperatura costante di 19°C. Monia, una compagna di trekking, ci ha raccontato che le Vene sono letteralmente prese d’assalto in estate.
In effetti il posto è davvero stupendo e pulitissimo, anche se abbiamo notato tracce di falò qua è là.
Più avanti, in località Pietreto, ecco il secondo sito incantevole della giornata.
Ci siamo trovati alla Caldane, un insediamento termale di epoca etrusca. Qui l’acqua è molto più calda rispetto a quella delle Vene, ma comunque pulitissima. Meno limpida e più verde forse, per via del calore e delle numerose alghe, ma la qualità dell’acqua è incontestabile.
Ci saremmo presi un po’ di tempo per fare un bagno ristoratore, ma eravamo sprovvisti del costume ed il gruppo era di nuovo in marcia.
Dopo le Caldane ci siamo avviati verso Strove, e questo è stato forse il pezzo più duro perché più in salita e quasi privo di ombra.
L’arrivo ad Abbadia Isola
Per l’ultimo tratto fino ad Abbadia a Isola ci siamo addentrati ancora un po’ nei boschi, e poi ci siamo ritrovati sul sentiero che nell’altro senso di marcia porta a Casa Giubileo, un sito storico della zona. Ai lati della strada tanti ulivi e vigneti, ricchi di grossi grappoli di uva che venivano raccolti perché la vendemmia ha ormai avuto inizio. Uno spettacolo, un sentore d’autunno che, nonostante il caldo, ci ha riempiti di gioia e aspettativa.
Quando abbiamo raggiunto Abbadia era quasi ora di cena, e anche se eravamo stanchi eravamo anche orgogliosi di noi. Abbiamo percorso un bel po’ di strada, e soprattutto abbiamo goduto dei benefici dello slow travel, ovvero del viaggiare lento. Come sai il 2019 è proprio dedicato a questa filosofia, e noi consigliamo a tutti di rinunciare alla frenesia per un momento e godersi una bella passeggiata nei boschi, prestando attenzione a suoni, colori e profumi. Ti assicuriamo che è un’esperienza unica.
A questo punto ci siamo concessi una buona cena al Festival e un po’ di buona musica, e poi ci siamo ritirati in camper. Non abbiamo usufruito dell’area sosta di Monteriggioni durante lo Slow Travel Fest, ma ci siamo sistemati in un vicino campo erboso di proprietà privata messo gentilmente a disposizione dei camperisti.
Ma la nostra avventura lungo la via Francigena non si è conclusa qui…
Passeggiando con le stelle
Un’altra esperienza che abbiamo assolutamente voluto provare è stata “Passeggiando con le stelle“, ovvero un trekking serale da Abbadia a Isola fino ad uno spiazzo erboso all’altezza di Monteriggioni. Da qui avremmo dovuto osservare le stelle in compagnia dell’ Unione Astrofili Senesi…ma non tutto è andato come sperato.
Il cielo infatti era particolarmente nuvoloso, ma noi siamo partiti lo stesso insieme ad altri compagni alla volta di questo “star trekking”.
A guidarci Claudia, guida ambientale di Via Maestra, una realtà che propone tantissimi itinerari meravigliosi in Toscana e non solo. Dacci un’occhiata!
Abbiamo iniziato questo nuovo tratto della via Francigena con ancora un po’ di sole a rischiararci la strada, e abbiamo così potuto gustarci l’incanto della campagna del senese…ma ben presto è calato il buio.
Nessuna paura però, perché eravamo tutti ben attrezzati con torce.
Anche in questo caso, poiché un bel tratto del percorso si snoda tra i boschi, ti consigliamo di dotarti di scarpe da trekking o almeno di scarpe da ginnastica con una buona sula antiscivolo. E ricordati una borraccia d’acqua!
Perlustrare i boschi di notte è ancora più suggestivo che di giorno. Viene un po’ meno il senso della vista, ma diventa più acuto l’udito. Ti concentri sulle foglie che scricchiolano sotto le suole delle scarpe, sui versi degli animali notturni, sullo svicolare delle lucertole spaventate dal tuo passaggio…
Non abbiamo incontrato molti animali, se non qualche scarabeo e diversi ragni. Ecco, questi avremmo fatto a meno di vederli, ma finché nessuno invade gli spazi vitali dell’altro per quanto ci riguarda la convivenza è abbastanza tollerata.
Dopo circa un’ora di cammino (conta che da Abbadia a Monteriggioni c’è una distanza di circa 3 km) abbiamo raggiunto i piedi del pittoresco borgo di Monteriggioni.
Un viaggio tra i pianeti ad anni luce da qui
Ad attenderci due rappresentanti dell’Unione Astrofili Senesi armati di telescopi e da sempre in lotta contro l’inquinamento luminoso. Sembra quasi impossibile, ma tra Monteriggioni illuminata, le luci della città di Siena che si trovava a circa altri 3 km di distanza e persino le luci della lontana Firenze, il cielo era davvero chiaro.
Intendiamoci, avremmo comunque potuto vedere un bel po’ di stelle…se il cielo non fosse stato nuvoloso come invece era.
Per fortuna però c’erano anche dei piccoli sprazzi di sereno, e proprio in uno di questi riluceva Giove.
Grazie all’aiuto degli Astrofili e del loro telescopio astronomico abbiamo quindi potuto osservare il pianeta e ben quattro dei suoi satelliti, o lune: Europa, Io, Ganimede e Callisto. Anni di lezioni di astronomia finalmente si sono materializzati davanti ai nostri occhi!
E poi siamo persino riusciti a vedere Saturno, e ne siamo rimasti incantati. Sembrava infatti disegnato da tanto era netto, e anche tutti i suoi anelli erano perfettamente visibili. Sembrava quasi di poterli toccare con mano.
Ultima “preda” della nostra osservazione è stato un gruppetto di stelle giovani, originatesi da poco…Anche se tieni presente che il “poco”, quando si parla di stelle, è molto relativo e può coincidere anche con diverse migliaia di anni.
Giusto il tempo di ringraziare per la bella esperienza e rimetterci in marcia che ogni singola nuvola è scomparsa dal cielo, e sopra di noi abbiamo potuto rimirare un tripudio di stelle e costellazioni. Abbiamo persino visto la Stella Polare, tanto celebre quanto per noi torinesi difficile normalmente da scorgere.
La via Francigena: un’esperienza che consigliamo a tutti
Percorrere la via Francigena a piedi è stata un’esperienza bellissima, che ha riacutizzato tutti i nostri sensi e di certo ha fatto un gran bene anche al nostro fisico da mozzarelle. La Toscana è una Regione magnifica e il tratto del cammino che la attraversa è particolarmente suggestivo e non troppo impegnativo. Le passeggiate nei boschi sono piacevoli, anche se certo vanno affrontate col giusto equipaggiamento, ma di nuovo non parliamo di sentieri chissà quanto ripidi.
Importantissimo anche portare con sé una bella scorta d’acqua e magari qualcosa da sgranocchiare lungo il percorso, anche perché non troverai praticamente nessun punto ristoro se non qualche bar dove la via Francigena incrocia qualche paese.
E la camminata serale nel bosco fino al comune di Monteriggioni, seguita dall’incontro con gli astronomi, è stata stupenda.
Non possiamo quindi che ringraziare ancora l’organizzazione dello Slow Travel Fest – Monteriggioni Walks and Talks, Claudia di Via Maestra e l’Unione Astrofili Senesi per averci dato modo di prendervi parte.
Ma sappi che la nostra esperienza al Festival ancora non è conclusa… Quindi stay tuned, e alla prossima!