Durante i lavori di riqualificazione di Piazza Gioberti legati al progetto ‘Ducato Estense’ finanziato dal Mibac, è stato portato alla luce un tratto dell’antica via Emilia.
Il segmento, ampio circa 3 metri, è costituito da un piano di ciottoli fluviali squadrati disposti in modo da favorire il deflusso laterale dell’acqua piovana.
Il rinvenimento è stato documentato dagli archeologi e sarà oggetto di studio e pubblicazione da parte della stessa soprintendenza cui spetta la direzione scientifica dei lavori.
Ma cos’è di preciso la via Emilia, e qual è la sua storia?
La via Emilia
Si tratta di una strada romana fatta costruire dal console Marco Emilio Lepido per collegare in linea retta Ariminum, l’antica Rimini, con Placentia, ovvero Piacenza.
La costruzione di questa strada segnò l’inizio della colonizzazione romana di massa della Pianura Padana, e il grande potenziale agricolo di questa zona fece sì che la regione diventasse una delle più importanti e popolose d’Italia. Oscurò infatti completamente le regioni del Centro e del Sud e persino la città di Roma.
Molto importante da un punto di vista commerciale, ancora oggi la SS9 porta il suo nome.
Oltre alla porzione rinvenuta recentemente presso Reggio Emilia, altri tratti della via sono già stati rinvenuti in passato.
E’ il caso ad esempio del Ponte Tiberio, presso Rimini, punto di partenza proprio dell’antica via Emilia.
A Bologna è stata trovata nel letto del fiume Reno la pietra miliare LXXVII, mentre a Savignano è giunto sino a noi il ponte romano sul Rubicone celebre per essere stato teatro della celebre esclamazione di Giulio Cesare ” alea iacta est” (“il dado è tratto”).
Infine sono stati ritrovati i resti di altri antichi ponti romani sulla via Emilia, quali il ponte di Teodorico a Parma e il ponte romano di Fidenza.
Un ritrovamento senza dubbio importante, che porta alla luce tracce di un glorioso passato.