Avresti mai detto che Trezzo sull’Adda, una cittadina del milanese che conta circa 12.000 abitanti, potesse essere talmente nota in passato da attirare personalità del calibro di Manzoni e Leonardo da Vinci?
Eppure è proprio così, e Trezzo ha saputo sfruttare al meglio questo illustre passato attraverso la creazione di un museo a cielo aperto davvero ricco di fascino.
Ma andiamo con ordine e partiamo dalle basi: sai da cosa deriva il nome Trezzo sull’Adda?
Beh, ovviamente la città è bagnata dalle acque del fiume Adda, e fin qui è semplice.
Ma “Trezzo” deriverebbe da “trecc“, un termine germanico che significa “promontorio”.
E tutto torna, perché Trezzo sull’Adda è proprio annidata sulla cima di un promontorio roccioso.
Ma cosa vedere di bello in questa cittadina lombarda?
Scopriamolo insieme.
Indice
Il Castello Visconteo
Innanzitutto partiamo dal dire che questo non è l’unico castello visconteo del milanese.
Anzi, di castelli ce ne sono diversi e formano tutti insieme una sorta di catena di protezione attorno al capoluogo lombardo.
Quello di Trezzo però è sicuramente uno dei più importanti perché in posizione particolarmente strategica, e infatti negli anni fu conteso da più figure tra cui quella di Federico Barbarossa.
Va da sé che più volte venne danneggiato, incendiato o distrutto, ma per sua fortuna venne sempre ricostruito.
L’ultima ricostruzione fu ad opera di Gian Galeazzo Visconti, che fece costruire anche il Duomo di Milano, e resta ancora ben visibile la torre quadrata alta ben 42 metri.
Per il resto purtroppo il castello non appare certo al suo meglio, perché alla morte di Gian Galeazzo fu occupato prima dai Colleoni e poi dai Carmagnola, che lo danneggiarono ancora una volta.
Da lì non fu più ricostruito, ma di certo il suo ponte a campata unica lungo ben 72 metri e alto 25 era davvero un prodigio di ingegneria per l’epoca.
Pensa che i suoi tre livelli consentivano addirittura il passaggio separato di carri e pedoni!
I Promessi Sposi a Trezzo
Come ti abbiamo già anticipato Trezzo fu importante per almeno un paio di personaggi famosi, uno dei quali era Alessandro Manzoni.
Lo scrittore ha infatti citato Trezzo sull’Adda nella sua opera più celebre, I Promessi Sposi, ad esempio nel capitolo XVII che recita:
«[…] sentiva in quel vasto silenzio rimbombare i tocchi d’un orologio: m’immagino che dovesse essere quello di Trezzo […]»
E per ribadire meglio il concetto troviamo affissa sulla Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio una targa di marmo che riporta proprio queste esatte parole.
Leonardo e l’Ecomuseo
L’altro personaggio illustre legato a Trezzo sull’Adda è Leonardo da Vinci, il grande genio toscano che per un periodo della sua vita lavorò a Milano alla corte di Ludovico il Moro.
Quando il duca gli commissionò alcuni studi per rendere più agevole la navigazione dell’Adda, Leonardo si trasferì presso la dimora del suo allievo Francesco Melzi, a Vaprio, e qui ideò alcune delle sue opere più geniali.
L’Ecomuseo “Adda di Leonardo” vuole quindi celebrare le opere del genio, ma anche valorizzare tutto il patrimonio di questa zona della Lombardia dal punto di vista ingegneristico, storico e paesaggistico.
E lo fa con un percorso particolare, tutto all’aperto e lungo ben 21 km, interamente ciclopedonale.
Le tappe (o “sale”, proprio come in un museo classico), sono 18 e si snodano lungo il corso dell’Adda dal Comune di Imbersago a quello di Cassano d’Adda.
Te le presentiamo brevemente andando da nord a sud, perché alcune sono davvero particolari.
Traghetto di Leonardo
La prima sala è costituita dall’unico esemplare funzionante ancora esistente di traghetto a mano, forse ideato proprio da Leonardo.
Ma di questo non si è certi.
Quello che è appurato è che questa imbarcazione è attualmente di proprietà del Comune, che lo concede ai privati per percorrere via fiume la tratta Imbersago – Villa d’Adda.
Diga di Robbiate
In questa zona della Lombardia sorgono molte centrali idroelettriche, per far funzionare le quali si è reso necessario realizzare una diga.
E questa in particolare si trova in quel di Robbiate.
Ponte San Michele
Il Ponte San Michele è conosciuto con molti nomi: Ponte Rothlisberger, Ponte di Calusco, Ponte di Paderno…
Comunque tu voglia chiamarlo è un ponte ad arco in ferro che consente il passaggio sia di treni che di autovetture e motocicli, ed è ancora in funzione nonostante risalga al 1899.
E’ un capolavoro di ingegneria ottocentesca tale che è stata richiesto il suo inserimento tra i beni tutelati dall’Unesco.
Naviglio di Paderno
Forse ideato da Leonardo da Vinci, fu comunque materialmente costruito a partire da un progetto di Giuseppe Meda nel XVI secolo.
Ci vollero molti anni prima che fosse concluso, e divenne operativo solo nel 1930.
Ad ogni modo ti troverai di fronte un canale artificiale lungo poco più di 2 km e mezzo e largo 11 metri, che scorre parallelamente al fiume Adda all’altezza del Comune di Paderno.
Chiuse del Naviglio
Sono otto, di cui due in metallo e le altre sei in legno, e consentono al Naviglio di superare un dislivello di 33 metri prima di tornare al livello dell’Adda.
Per fare questo il Naviglio compie 8 salti, e le chiuse separano quindi otto conche di navigazione.
Tre Corni
Qui l’Adda scorre rapido e impetuoso e i paesaggi sono selvaggi, ma anche affascinanti.
Di sicuro colpirono Leonardo, che pare li utilizzò come spunto per dipingere lo sfondo della celebre “Vergine delle Rocce“.
Stallazzo
Ex stalla che accoglieva i cavalli a riposo tra un turno di rimorchio dei mercantili e l’altro, oggi ha del tutto cambiato funzione.
E’ ormai infatti un punto informazioni e di ristoro per i turisti in visita alla zona, ma se deciderai di fermarti qui sappi che stai sedendo in un luogo che di storia ne ha vista (e fatta) parecchia!
Santuario della Rocchetta
Ecco anche un luogo sacro, un convento degli agostiniani posto in cima ad un promontorio tra il fiume e il Naviglio.
Risale al 1386 e attraversò periodi di alterne fortune, ma nel XXI secolo ha avuto il suo riscatto definitivo diventando parte del Cammino di Sant’Agostino.
Conca Grande
Una delle 8 conche formate dalle chiuse sul Naviglio, è la più alta fra tutte anche se il suo salto è meno della metà rispetto a quanto previsto in origine (poco più di 6 metri al posto di 17).
Tre Centrali: Bertini, Esterle e Taccani
Le tre centrali costituiscono ognuna una sala a sé, ma noi abbiamo deciso di raggrupparle per raccontartele tutte insieme.
La prima, la centrale Bertini, risale al 1895 ed è tra le più antiche centrali idroelettriche d’Europa ancora funzionanti.
Presso il suo museo sono conservati alcuni documenti legati alla storia della Edison.
Abbiamo poi la centrale Esterle, dei primi del ‘900.
Era in grado di produrre, con i suoi 30.000 KW, il triplo dell’energia rispetto a quella Bertini, ed è dedicata al consigliere delegato della Edison.
Infine la Taccani, con una potenza complessiva di 10,5 MW.
Ma non è tanto questo a colpirti, quanto piuttosto la sua particolare architettura.
E’ infatti costruita in stile eclettico con tocchi di neoromanico e uno spruzzo di stile modernista.
Non potrai non notarla!
Castello Visconteo di Trezzo
Di questo ti abbiamo già parlato qualche paragrafo fa, quindi possiamo passare oltre.
Villaggio Operaio di Crespi d’Adda
Inserito tra i Patrimoni dell’Unesco nel 1995, è un piccolo gioiellino dal grande valore sia storico che architettonico.
Lo si raggiunge percorrendo una passerella, e proprio qui si trova la sede principale dell’Ecomuseo.
Naviglio Martesana
Anche detto Naviglio Piccolo, collega Milano col fiume Adda ed è navigabile.
E’ lungo ben 38,7 km, di cui una parte sono al coperto.
Riviera di Vaprio D’adda
Qui si trova la rinascimentale villa di Melzi presso cui soggiornò Leonardo da Vinci.
Casa del Custode delle Acque
Costruita nel 1582, è stata riaperta al pubblico solo nel 2010 dopo un accurato restauro.
Qui risiedeva il “custode o camparo” che regolava il flusso delle acque, ed era anche un punto di sosta per i viaggiatori che dovevano navigare lungo l’Adda o i Navigli.
Nei suoi sotterranei si trova la galleria interattiva dell’Ecomuseo.
Diga S. Anna
Eretta nel 1928, serviva a convogliare le acque verso la centrale idroelettrica del Linificio e Canapificio Nazionale, oggi ancora in attività.
Ruotone di Groppello
Quello che vedi oggi non è che un rifacimento dell’originale, giusto per darti un’idea di come fosse questa enorme ruota che serviva a direzionare l’acqua verso campi e giardini per irrigarli.
Il diametro è di 11 metri, è formato da 12 pale e l’originale fu fatto realizzare nel 1618 da Carlo Borromeo.
Il ruotone si trova presso il Ponte di Groppello, neogotico e che mostra ancora ai lati gli antichi lavatoi.
La Natura dell’Oasi WWF Foppe di Trezzo
Fin qui ti abbiamo fatto conoscere mirabili opere dell’uomo, ma a Trezzo anche la natura ha un suo perché.
Qui sorge infatti l’Oasi del WWF Foppe di Trezzo, ricchissima di flora e fauna autoctona e in parte a rischio estinzione.
E’ questo ad esempio il caso di alcuni esemplari di felce acquatica e di una pianta carnivora dai grandi fiori gialli, mentre il resto delle vegetazione è composto da ciliegi, giunchi, pioppi, salici e robinie.
Tra gli animali troviamo invece tanti insetti (occhio in estate alle zanzare!), rane, rospi, tartarughe, serpenti e tanti, tanti uccelli.
In particolare picchi, ma anche sparvieri e allocchi.
Un posto da godere con tutta la famiglia quindi, sebbene solo in parte sia accessibile al pubblico.
Il Carnevale del Povero Piero
A Trezzo il sabato del Carnevale Ambrosiano si tiene una manifestazione molto particolare.
Si tratta del Carnevale del Povero Piero, durante la quale un fantoccio di paglia, il Piero appunto, viene dato alle fiamme al termine di una sfilata di carri.
La festa è molto sentita dagli abitanti di Trezzo, e dovrebbe celebrare la fine dell’inverno.
Dove Sostare col Camper
L’area sosta camper più vicina a Trezzo sull’Adda è…quella di Leolandia!
Si trova a soli 9 minuti di distanza ed è dotata dei servizi base utili a un camperista.
E poi mettila così: potrai abbinare una gita culturale a qualcosa di più ludico, soprattutto se hai bimbi piccoli.
Trezzo sull’Adda: Conclusioni
Ovviamente Trezzo sull’Adda non ha la quantità di attrazioni turistiche di città del calibro della vicina Milano, ma questo è ovvio.
Tuttavia crediamo che l’Ecomuseo, così com’è costruito, sia davvero geniale…e non poteva che essere così visto che è un omaggio a Leonardo.
Siamo fieri sostenitori del concetto che toccare con mano la storia e la geografia di un luogo sia molto più efficace del solo studio sui libri di scuola, quindi apprezziamo tanto tutte le iniziative che vanno in questa direzione.
Speriamo di averti fatto scoprire un posto nuovo, e come al solito…alla prossima!