L'Abbazia di Morimondo e la Trecentesca: nel Cuore di uno dei Borghi Più Belli d'Italia

abbazia morimondo

L’Abbazia di Morimondo dà il nome all’omonimo borgo, uno dei più belli in Italia.

E questo è strano, perché di solito avviene il contrario!

Andiamo allora a scoprire questo angolo di Lombardia, e vedrai che questa non sarà l’unica curiosità in cui ti imbatterai…

Un Pizzico di Storia

Spieghiamo bene questa faccenda del nome “Morimondo”, che tanto ha catturato la nostra attenzione quando ne siamo venuti a conoscenza.

Morimondo (che significa “morire alle cose del mondo”) non è che un omaggio all’Abbazia di Morimond, in Francia, a cui l’Abbazia lombarda è legata.

Morimond
Ciò che resta di Morimond. Foto di Frédéric BRICE – Opera propria, CC BY-SA 3.0.

Infatti questo piccolo borgo non troppo distante da Milano fu fondato in epoca medievale proprio da una dozzina di monaci cistercensi provenienti dall’Abbazia di Morimond, in Borgogna.

Correva il 1134 quando la Chiesa lombarda fu edificata, e poco per volta i monaci bonificarono la zona, resero fiorente l’agricoltura e realizzarono numerosi canali di irrigazione.

il chiostro
Il chiostro di Morimondo con il suo porticato.

Piano piano modificarono e ingrandirono l’Abbazia fino a renderla quello che è oggi, senza tuttavia farsi trasportare dalle varie correnti architettoniche e artistiche che si susseguirono nei secoli.

Nel 1450 divenne commenda sotto il cardinale Visconti, e tra gli abati più famosi da questo momento in poi ricordiamo Giovanni de’ Medici che salì al soglio pontificio come Papa Leone X.

Lo Stemma di Morimondo

Anche lo stemma comunale di Morimondo riflette il legame tra il borgo e l’Abbazia.

stemma comunale di morimondo
Lo stemma comunale di Morimondo.

Su di esso compaiono infatti la mitra, simbolo di potere religioso; il bastone pastorale, perché l’abate godeva della stessa rilevanza di un vescovo; la spada, simbolo del potere civile.

Sullo stemma compare anche un mappamondo su cui è posata una croce, quindi di nuovo un simbolo di carattere religioso.

L’Abbazia Oggi

L’Abbazia di Morimondo è spiccatamente gotica, molto sviluppata nel senso dell’altezza e con mattoni a vista.

A tre navate, è stata edificata con 8 campate: quelle della navata centrale hanno base rettangolare, quelle delle navate laterali sono quadrate.

campanile e tetto dell'abbazia
Un dettaglio dell’Abbazia, con visibile il campanile.

La sua particolarità è di essere costruita su più livelli, uno dei quali è costituito dal chiostro.

Qui troviamo tre porticati e il refettorio con la cucina, tutti in stile seicentesco, mentre di stampo rinascimentale è il coro ligneo.

coro ligneo
Il bellissimo coro ligneo, di stampo rinascimentale.

Questo risale al 1522, e mostra svariate raffigurazioni disegnate con un ferro rovente e poi riempite di pasta colorata.

Certo uno stile architettonico pulito ed essenziale quello dell’Abbazia di Morimondo, ma non per questo meno ricco di fascino.

La Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo

Un ambiente del genere era particolarmente adatto ad una vita monastica scandita dai ritmi precisi della Regola, ma per noi è difficile immaginarla.

O meglio, lo sarebbe se non ci fosse la Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo.

le tre navate
Le tre navate dell’Abbazia di Morimondo come appaiono oggi.

Si tratta di una fondazione museale attiva dal 1993 che si occupa di organizzare le più svariate attività didattiche per illustrare alcune abitudini tipiche della vita dei monaci cistercensi.

E quindi ora viene spontanea una domanda: come vivevano questi monaci?

La Vita nell’Abbazia

Innanzitutto vivevano in gruppo, in comunità, e impegni e compiti erano equamente suddivisi tra i vari membri e si svolgevano sulla base di turni.

vista sulle campagne
L’Abbazia si affaccia sulle campagne lombarde.

Uno dei compiti era la raccolta della legna nei vicini boschi, ai monaci tanto cari perché ovattavano l’ambiente mantenendolo silenzioso e piacevole.

Ma la legna era necessaria, in primo luogo per costruire l’Abbazia stessa, e poi per realizzare attrezzature e fungere da combustibile.

Un altro lavoro importante era quello legato all’agricoltura, che i monaci stimolavano anche al di fuori dell’Abbazia dando in gestione degli appezzamenti rurali (le “grange“) a cittadini laici che avevano donato i propri beni ai monasteri.

canali e campi coltivati
Canali irrigati e coltivazioni: ieri come oggi.

Questi agricoltori, i conversi, erano autonomi rispetto alla sede abbaziale ma contribuivano col loro lavoro al sostentamento della stessa e alla vita della comunità monastica.

Il buon funzionamento delle grange ed altri compiti legati alla gestione dei conti erano affidati al cellario, mentre la propagazione e la conservazione del sapere erano affidate agli amanuensi.

codice medievale miniato
I monaci erano abili miniatori di codici.

Anche lo studio e la cultura erano infatti attività importantissime all’interno dell’Abbazia.

Il Percorso Museale

E’ proprio grazie all’attività della Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo che questi tasselli di vita passata trovano il loro posto ai giorni nostri, e vengono raccontati attraverso un percorso museale.

Esso si articola nel Civico Museo Angelo Comolli, che promuove l’attività dell’artista che curò il restauro pittorico dell’Abbazia a partire dal 1917, e nel Museo dell’Abbazia.

sala del percorso museale
Una delle sale visitabili del percorso museale.

Quest’ultimo è costituito dagli ambienti stessi dell’Abbazia, o almeno da quelli visitabili.

Parliamo dunque di: chiostro, sala capitolare, loggiato, refettorio, sale di lavoro dei monaci, dormitorio e sale dei fondatori.

Battaglie, non solo Preghiera: la Trecentesca

Fino ad ora ti abbiamo parlato del lato più spirituale di Morimondo, ma questo borgo è anche famoso per un evento molto più sanguinario.

cavalieri medievali all'attacco
Cavalieri medievali pronti a combattere.

In queste zone nel 1356 si tenne infatti la storica battaglia di Casorate Primo, che vide contrapporsi l’esercito milanese guidato da Lodrisio Visconti e quello filo-imperiale sotto il comando di Marcovaldo di Raudeck.

E con la Trecentesca ogni due anni a maggio numerosi figuranti mettono in piedi una rievocazione storica dell’evento, che si apre con una rappresentazione della vita quotidiana intorno a Morimondo e si chiude con la storica battaglia.

Noi non abbiamo avuto ancora modo di assistervi, ma ti lasciamo intanto un video realizzato dalla Compagnia di Porta Giovia per farti immergere nell’atmosfera.

La rievocazione storica della Trecentesca. Durata video: 08.25.


Altre Cose Belle da Fare

Morimondo è anche una meta ideale per godersi un po’ di attività all’aria aperta.

percorso cicloturistico
MTB e cicloturismo: una delle attività nei dintorni di Morimondo.

Il cicloturismo per esempio, grazie ai vari percorsi disponibili tra cui il Sentiero delle Cinque Chiese.

Questo ti porterà anche a contatto con le cascine di zona, che a Morimondo sono ben 14.

Pensa che alcune derivano persino dalle grange fondate dai cistercensi!

Qualche esempio?

Monte Oliveto, Fiorentina, Ticinello, Basiano, Fallavecchia e Coronate.

Infine tra ville e cascine potrai anche navigare: qui puoi infatti usufruire della Navigazione sul Naviglio Grande e goderti la vista su marcite, risaie, pioppeti e ontaneti da un punto di vista un po’ più particolare.

Dove Sostare col Camper

A disposizione dei camper, ma destinati ad accogliere veicoli anche di altre tipologie, ci sono due grandi parcheggi proprio all’ingresso del paese e a pochi passi dall’Abbazia.

Sono illuminati ma non custoditi, vicini alle piste ciclabili e senza servizi di sorta, e se di notte sono molto tranquilli di giorno non lo sono altrettanto.

Il terreno è asfaltato e il costo è di 1€/h o 8€/12h.

Le coordinate sono: N 45.355628, E 8.954694

Abbazia di Morimondo: le Nostre Conclusioni

Oltre all’Abbazia di Morimondo, come vedi, nei pressi dell’omonimo borgo c’è di più.

Per chi abita a Milano e dintorni questa è una delle gite più gettonate, ma noi te la consigliamo anche se vieni da più lontano per immergerti in un periodo storico ormai molto, molto lontano da noi.

E poi la Trecentesca secondo noi è da vedere, così come la rievocazione storica dell’Assalto al Castello di Gradara nelle Marche.

Un modo divertente e sicuro per imparare la storia e insegnarla ai bambini, no?

Alla prossima!

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Chiara Mandich

Classe 1985, camperista dalla nascita, è sia l’autrice dei testi del sito che di alcune delle fotografie.

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