Nel nostro precedente articolo sull’Agricampeggio Ai Ciuvin ti abbiamo accennato qualcosa sulla strepitosa Moscato Experience, e adesso è venuto il momento di raccontartela più nel dettaglio.
Si compone di tre fasi:
- visita alla vigna in compagnia del proprietario dell’azienda vitivinicola, Simone Cerruti
- visita alle vecchie cantine, trasformate ora in piccolo museo agricolo
- degustazione di 4 vini dell’azienda
E’ un’attività adatta a tutti, ma va da sé che per goderla al 100% bisogna apprezzare il buon bere e non essere astemi.
Coloro che non tollerano l’alcol o i bambini potranno comunque apprezzare le prime due fasi dell’esperienza.
Indice
La Visita alla Vigna
Simone ci accompagna tra i filari delle sue viti di Moscato, che vanno a comporre la Vigna Manzotti.
La prima cosa che ci fa ammirare è il panorama che si scorge dalla collina, talmente caro a Cesare Pavese da parlarne nel suo libro più celebre, ” La luna e i falò”.
Ci mostra poi il paese di Castiglione Tinella, cui è legata la figura della Contessa di Castiglione, detta “Nicchia”, talmente bella che fu mandata a sedurre Napoleone III per convincerlo ad affiancare l’Italia nella Guerra d’Indipendenza contro l’Austria.
Passa quindi a raccontarci la sua vigna.
Si estende per circa 3,5 ettari e appartiene alla sua famiglia fin dal 1800.
Si affaccia verso sud/ sud-est, ed è quindi continuamente baciata dal sole: questo conferisce un’elevata gradazione alcolica alle sue uve, che si traduce poi in un vino di ottima qualità.
Un’altra particolarità della Vigna Manzotti, trattata senza utilizzare alcun diserbo chimico, è la sua pendenza. Raggiunge il 40%, e questo rende impossibile utilizzare macchinari per i lavori in vigna.
Tutto viene quindi svolto a mano, e per questo motivo queste tipologie di vigne vengono definite “eroiche“.
Simone fa fuoriuscire tutta la sua passione quando ci racconta di come ora i fiori delle viti siano appassiti, anche se se ne percepisce ancora chiaramente il profumo.
E ci spiega anche che i vari tralci devono essere “ingabbiati” manualmente entro fili di nylon, per poi essere arrotolati all’apice su appositi sostegni onde evitare che il vento, che qui soffia forte, li danneggi.
Simone ha preso in mano le redini dell’azienda quando aveva solo 18 anni, e ora che ne ha 33 l’ amore per le sue uve Moscato è solo aumentato…
Il Crutin
Passiamo quindi a visitare il Crutin, ovvero l’antica cantina.
E’ così che si chiama infatti la grotta in tufo scavata a mano ad inizio’900.
Al suo interno i colpi di piccone sono ancora visibili, e l’ambiente garantisce umidità e temperatura costanti tutto l’anno.
Erano qui che venivano messi a riposare i vini già in bottiglia, e in parte questo avviene ancora oggi per una piccola parte della produzione.
E pensa, il Crutin in tempo di guerra è stato usato anche come rifugio antiaereo!
In questo piccolo complesso Simone ci racconta le fasi di produzione del vino, con un occhio di riguardo al passato.
Ci mostra infatti l’antico tino in cui venivano pigiate le uve, e i “sacchi olandesi” con cui il vino veniva filtrato goccia a goccia.
Oggi ovviamente molte di queste procedure sono cambiate nel modo in cui vengono portate avanti, ma la filosofia che c’è dietro rimane la stessa.
Ed è estremamente interessante fare questo “viaggio” all’interno della storia del vino e della sua produzione, soprattutto sapendo qual è la prossima tappa che ci aspetta…
La Degustazione
Dopo tanta teoria è arrivato il momento della pratica.
Simone ci prepara un tavolino su cui trovano posto 4 calici (due a testa) e un piccolo tagliere di salumi e formaggi tipici. La quota dolce è assicurata da un pezzetto di torta di nocciole, altro frutto che rende celebre il territorio delle Langhe in tutto il mondo.
Prima di iniziare la degustazione ci spiega che i suoi vini possono fregiarsi della denominazione “Vigna” in etichetta,unico caso nella zona di Castiglione Tinella, e questo è un po’ un “sigillo di garanzia” come può esserlo la denominazione di “cru” in Francia.
E ci spiega anche che la sua produzione, essendo molto artigianale e gestita per la maggior parte solo da lui, è piuttosto piccola: circa 4500 bottiglie totali all’anno.
Ed è quindi sentendoci dei fortunati privilegiati che iniziamo la degustazione.
L’EsCAMOtage
Il primo vino che Simone ci fa assaggiare è un vino bianco, un Moscato molto particolare. E’ infatti secco e fermo, a differenza dei vini Moscato che solitamente conosciamo e che vengono utilizzati per accompagnare i dolci.
Si tratta dell’EsCAMOtage, un vino in realtà di origine antica ma considerato per anni uno “scarto” della produzione. Simone e un’altra manciata di produttori dell’Associazione Aroma di un Territorio lo hanno nobilitato, regolamentandone la produzione con attenzione e rendendolo l’eccellenza che è oggi.
Raggiunge i 13° ed è adattissimo con antipasti, primi, pesce e carni bianche.
Il Barbera d’Asti
Passiamo poi a un vino rosso, un Barbera d’Asti DOCG affinato in acciaio e dall’aroma fruttato. Raggiunge i 14°, e si sposa particolarmente bene sia con piatti più delicati che più strutturati.
E la cosa pericolosa è che nonostante la gradazione non sia irrisoria non si avverte al momento della bevuta, e questo vino scende che è un piacere…
Il Nizza DOCG
Continuiamo con un altro rosso, un Nizza DOCG da 14,5°. Anche questo è delizioso e si accompagna bene a piatti dal sapore intenso, come carne e selvaggina.
Ma anche questo, pur essendo corposo, non è per niente pesante.
Il Moscato MATOT
Infine concludiamo l’esperienza con il classico Moscato MATOT DOCG, dolce e frizzantino.
Viene affinato per circa 40 mesi in bottiglia all’interno del già citato Crutin, ed evolve nel tempo diventando ancora più dolce e complesso.
Andando oltre l’abbinamento scontato con i dolci, Simone lo propone come accompagnamento di formaggi stagionati e soprattutto con un insospettabile pane, burro e acciughe.
Ovviamente tutti i vini che abbiamo assaggiato si possono acquistare, sia in loco che sullo shop online del sito internet dell’azienda, come bottiglie singole o in appositi set. Puoi trovare in vendita anche l’ottima Grappa di Moscato.
I Costi
Quanto costa prendere parte alla Moscato Experience?
Costa 15€ a persona e soprattutto se sei già un appassionato o se riuscirai ad appassionarti durante l’esperienza, interagendo il più possibile con Simone, il costo è più che giustificato.
Moscato Experience: le Nostre Conclusioni
Noi ci siamo proprio goduti la Moscato Experience, dall’inizio alla fine.
Simone è un giovane che ama davvero il suo lavoro e i suoi prodotti, e te li racconta con un affetto palpabile.
Non si può non apprezzare il percorso in tutte le sue fasi, e la conclusione è davvero la punta di diamante.
I vini prodotti da Simone sono davvero eccellenti, e sia il fatto che il lavoro in vigna sia condotto a mano da Simone stesso, sia la piccola produzione, sia il modo in cui li senti raccontare non fanno che dare ancora più valore al tutto.
Consigliamo davvero di partecipare alla Moscato Experience (che abbiamo pagato di tasca nostra, quindi il nostro giudizio come sempre è del tutto onesto e sincero), e se sei un camperista ti troverai anche benone presso l’agricampeggio di cui ti abbiamo già parlato.
Se l’argomento enologia ti interessa, inoltre, Simone e i suoi compagni dell’ Associazione Aroma di un Territorio hanno anche scritto un libro che puoi leggere gratuitamente online.
Un brindisi a te allora, e…alla prossima!
Moscato Experience – Ai Ciuvin
Strada Manzotti, 3 – 12053 CASTIGLIONE TINELLA (CN)
Sito web: https://simonecerruti.it/