Santa Maria in Portuno: la Storia a Portata di Mano

Santa Maria in Portuno

La storia di Santa Maria in Portuno affonda nei secoli, ed è ancora in parte sconosciuta.

Nota oggi col nome di Madonna del Piano, la chiesa è stata rimaneggiata più volte nel corso del tempo e oggi fa parte di un complesso archeologico ben più ampio che comprende anche l’intera area di Suasa.

Il tutto a poca distanza sia da Corinaldo che dal bellissimo Molino Patregnani.

La Storia della Valle

Quella dove si trova Santa Maria in Portuno è la Valle del Cesano, fiume di origine preistorica che nel corso degli anni è andato sempre più a scavare la zona e a renderla verdeggiante.

Qui infatti sorgeva una rigogliosa foresta di conifere, all’interno della quale vivevano alci e bisonti abitualmente predati dagli uomini di Neanderthal.

Come sappiamo però il pianeta andò poi incontro ad una grande glaciazione, che cambiò il clima e di conseguenza l’aspetto di molte zone tra cui quello della Valle del Cesano.

Si accumularono sedimenti ghiaiosi a causa di grandi alluvioni, e buona parte della foresta andò incontro a fossilizzazione.

Comparvero inoltre animali molto più massicci, quali mammuth e rinoceronti lanosi.

scavi fuori da santa maria
Vestigia del passato già di fronte a Santa Maria in Portuno.

Poi il clima cambiò nuovamente, la glaciazione passò e tornarono le temperature miti.

Ecco quindi che ricomparvero le foreste di conifere e latifoglie, e i grandi animali lasciarono il posto agli odierni animali da fattoria: cavalli, capre, pecore e maiali.

Non c’è comunque dubbio che questa zona vide numerosi insediamenti umani, sia per la presenza di un ottimo terreno di caccia sia per la facilità con cui era possibile procurarsi legna e pietra.

L’Epoca Romana

Il maggiore impulso della civiltà umana in questa zona si ebbe in epoca romana, e fu proprio in questo periodo che si svilupparono Suasa e Santa Maria in Portuno.

Suasa

Formatosi alla fine del III secolo a.C., l’abitato di Suasa si strutturò inizialmente come prefettura per poter amministrare la giustizia e gestire al meglio gli spazi deputati al commercio delle merci, ma ben presto si ampliò ulteriormente.

Dopo il 49 a.C. divenne infatti un municipio retto da duoviri, e fu proprio in questo periodo e fino all’età alto e medio-imperiale che visse il periodo di massimo splendore.

Ancora oggi visibili sono infatti l’anfiteatro, dall’altro lato del quale si trovava una piazza porticata, e diverse abitazioni sontuose.

tombe fuori dalla chiesa
Resti di tombe all’ esterno della chiesa di Santa Maria.

A questo proposito sicuramente da visitare la Domus dei Coiedii, davvero ampia e ricca di ambienti ancora oggi visibili.

A Suasa vi erano poi probabilmente delle terme, mentre è certa la presenza di un teatro (ancora in fase di studio e quindi non visitabile) e di due necropoli (una sola delle quali è aperta al pubblico).

Santa Maria in Portuno

Di Santa Maria in Portuno si hanno notizie a sprazzi: momenti minuziosamente documentati alternati a lunghi periodi di totale silenzio in merito, ma si sa per certo che già in epoca Romana questa zona era sviluppata ed abitata.

Già il riferimento a “Portuno” ci rimanda infatti alla storia Romana.

Egli era infatti secondo la mitologia il Dio preposto agli attraversamenti fluviali e ai guadi, e proprio in questa zona si trovava infatti non si sa bene se un ponte o un guado sul fiume Cesano.

vista dall'alto della chiesa
Santa Maria in Portuno vista dall’alto, con solo più una delle tre navate originarie.

Dove ora sorge la chiesa, in epoca romana probabilmente vi era proprio un luogo sacro dedicato a Portuno…

O forse, altra ipotesi, questa era una zona industriale dedita alla produzione di laterizi e ceramica.

Forse questo quartiere era autonomo, forse dipendeva da una grande villa rustica edificata all’epoca proprio in questa zona, ma di certo sono stati rinvenuti tanti frammenti di maioliche e anche una discreta quantità di oggetti in pietra ollare e in creta, che oggi sono visibili presso il museo di questo importante sito archeologico.

Il Medioevo e l’Avvento dei Benedettini

Facciamo un altro balzo nella storia e arriviamo ad un’altra certezza nelle vicende che hanno visto protagonista Santa Maria in Portuno.

Qui in epoca medievale sorse infatti un importante monastero benedettino, che nel 1187 passò sotto i possedimenti dell’eremo di Santa Croce di Fonte Avellana diventandone inoltre sede amministrativa.

facciata del '700
La nuova facciata settecentesca della chiesa con il suo campanile.

Questo fu un periodo di forte crescita per Santa Maria in Portuno, che prese le forme appunto di un vero e proprio monastero con dormitori, ala adibita ad ospedale, chiostro, zona di sepoltura, refettorio…

La chiesa aveva una struttura a tre navate, e la pavimentazione era ad un livello inferiore rispetto a quello attuale.

Inoltre nel 1224 cambiò nome per diventare l’odierna Madonna del Piano.

Dal 1700 ad Oggi

Di nuovo un lungo periodo di silenzio nella storia di Santa Maria in Portuno, durante il quale non sappiamo cosa ne sia stato del centro benedettino.

Di certo perse d’importanza e venne meno il suo ruolo amministrativo, forse fu addirittura abbandonato…

tracce di arcate
Sulle mura laterali sono ancora visibili le tracce delle arcate che separavano le navate.

Ma nel 1700 ecco che la chiesa subì nuovi importanti restauri, stavolta entrando tra le proprietà del Collegio Germanico-Ungarico.

Venne costruito il campanile, fu edificata una nuova facciata con tanto di stemma e portale ad arco, e delle tre navate della chiesa non ne rimase che una soltanto.

Queste modifiche sono ben visibili nell’odierna struttura di Santa Maria in Portuno: il muro destro mostra infatti ancora la presenza di colonne con capitelli e archi a tutto sesto laddove prima c’era la divisione tra navata centrale e navata laterale destra.

veduta sul livello inferiore
L’altare maggiore, quello laterale e lo scorcio sul livello inferiore più antico.

Come abbiamo già detto poi il pavimento venne rialzato, a possiamo vedere in prossimità dell’abside quello che gli scavi archeologici hanno portato alla luce grazie ad una porzione di pavimentazione trasparente.

Tra Quadri ed Ex Voto

Tre sono le opere pittoriche principali di Santa Maria in Portuno.

Il primo quadro si trova al di sopra dell’Altare Maggiore a livello dell’abside, e raffigura il Cristo crocifisso con ai piedi la Maddalena.

Eh sì, questo è uno dei maggiori capolavori del pittore veronese Claudio Ridolfi!

Madonna del Conforto
la Madonna del Conforto, che adorna l’altare laterale destro.

Abbiamo poi la Madonna del Conforto al di sopra dell’altare destro e l’affresco della Madonna del Latte poco più in là.

Numerosi sono poi gli ex voto, piccoli quadretti realizzati per ringraziare la Madonna per una grazia ricevuta.

Essi raffigurano incidenti di ogni tipo, i cui protagonisti sono appunto miracolosamente sopravvissuti: cadute da altezze considerevoli, sparatorie, incidenti stradali…

Sono molto curiosi…e alcuni anche un filo macabri.

Le Tombe

A Santa Maria in Portuno vedrai poi tantissime tombe, soprattutto attorno al perimetro esterno.

Si tratta in realtà di semplici fosse, tutte prive di corredo, all’interno delle quali il defunto si trovava adagiato supino e con la testa preferibilmente rivolta verso ovest.

In alcuni casi, a dire il vero, la posizione del defunto non era delle più comode…ma di certo il diretto interessato non poteva lamentarsi.

varie tombe
Varie fosse tombali presenti all’esterno della chiesa.

Alcune di queste tombe sono più curate di altre, segno che tra i sepolti vi erano anche personalità un po’ più di spicco, ma non si sa molto circa l’identità dei defunti.

E ricordiamoci che la struttura di Santa Maria in Portuno una volta era a tre navate…

Quindi probabilmente alcune di queste tombe all’epoca non erano all’esterno come ora ma bensì all’interno delle mura.

Parcheggiare il Camper

Non è difficile arrivare a Santa Maria in Portuno, nemmeno con il camper.

Non ci sono tuttavia parcheggi di alcun tipo in zona, ma questo non è certo un problema.

Spazio per parcheggiare il tuo mezzo ne avrai più che a sufficienza, ma magari avvisa del tuo arrivo!

Santa Maria in Portuno: le Nostre Conclusioni

Noi abbiamo avuto l’opportunità di visitare Santa Maria in Portuno accompagnati dalla deliziosa e preparatissima guida Emanuela, e ci uniamo a lei nel dire che questo sito meriterebbe di essere più pubblicizzato e di osservare periodi di apertura al pubblico più ampi.

Scavi e tombe
Ancora scavi e tombe intorno al corpo di Santa Maria in Portuno.

Attualmente il sito è chiuso come da direttive Covid, ma normalmente è visitabile nei festivi dalle ore 09.00 alle ore 12.00 e dalle 13.00 alle 20.00.

Per le visite nelle giornate feriali dovrai invece prendere appuntamento.

Ad ogni modo questo è uno di quei luoghi dove ti sembra quasi di toccare la storia con mano, di leggerne gli sviluppi così come faresti con un libro di narrativa.

E anche se forse non è tra le mete più conosciute delle Marche, se capiti a Corinaldo secondo noi non puoi fartela scappare.

Anche perché a volte è teatro di eventi e rassegne di tutto rispetto!

Così come non puoi non visitare Suasa, un sito ben più grande e davvero affascinante.

Ti lasciamo poco più oltre tutti i riferimenti del caso e…alla prossima!

 

Santa Maria in Portuno – ora Madonna del Piano

Via S. Maria in Portuno, 25, 60013 Corinaldo AN

Sito web: https://santamariainportuno.it/

Richiedi un preventivo personalizzato

Per un preventivo personalizzato, compila il form, il nostro tour operator sarà a tua disposizione per concordare  la formula ed il preventivo più adatti alle tue esigenze

Picture of Chiara Mandich
Chiara Mandich

Classe 1985, camperista dalla nascita, è sia l’autrice dei testi del sito che di alcune delle fotografie.

Ultimi Articoli

Ultimo video

Articoli correlati

Articoli più letti