Randazzo, la Città che Non ti Aspetti

Tre camper a Randazzo

Una delle prime tappe del nostro tour siciliaincamper è stata Randazzo, città che purtroppo ci siamo potuti godere poco ma dal fascino incredibile.

Nostra guida è stata la meravigliosa Nicoletta Soddu, sarda di nascita ma molto legata a questa cittadina siciliana, e noi la ringraziamo di vero cuore per il tempo che ci ha dedicato.

La Città Dominata dall’Etna

Randazzo sorge su un altopiano alle pendici dell’Etna, e poggia su una colata lavica di epoca preistorica.

Ed è proprio la pietra lavica, dal caratteristico colore nero, a dare carattere a buona parte degli edifici della città.

Chiara che osserva l'Etna dalla terrazza panoramica di Randazzo
Chiara che osserva l’Etna dalla terrazza panoramica di Randazzo.

Molti sono stati i popoli che hanno vissuto in questi luoghi: romani, greci, arabi, normanni, bizantini, ebrei ed aragonesi.

La cosa bella, comune comunque a tutta la Sicilia, è che ogni popolo ha rispettato il precedente.

Non è raro infatti trovare palazzi e chiese che mostrano stili diversi ed eterogenei fra loro, uniti però a formare qualcosa di estremamente piacevole e appagante.

La Randazzo che vediamo oggi però, interamente circondata da mura, risale all’epoca medievale.

I Tre Quartieri del Gigante

Storicamente Randazzo era divisa in 3 quartieri: uno, quello dove si trova la Chiesa di San Nicola, era il quartiere greco; il secondo, che ospita Santa Maria, era quello latino; l’ultimo, quello con San Martino, era il quartiere lombardo.

Nel tempo i tre quartieri si fusero insieme a formare quello che oggi è il centro storico di Randazzo, e a commemorare l’evento sorge in Piazza San Nicola il “Rannazzo Vecchio”.

Statua del Rannazzo Vecchio
Statua del Rannazzo Vecchio (foto di ValeriaCamarda – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=62812239).

Si tratta in poche parole della statua raffigurante il Gigante Piracmone che porta con sé i simboli dei tre popoli: il serpente lombardo, il leone greco e l’aquila latina.

Alla statua manca un braccio, che pare indicasse l’Etna.

Le 100 Chiese

Randazzo è anche nota come “la città delle 100 Chiese” sebbene in realtà, a voler contare anche quelle sconsacrate e quelle ormai distrutte, il numero di edifici religiosi sia ben superiore.

La Basilica di Santa Maria Assunta
La Basilica di Santa Maria Assunta.

Per via della sua posizione favorevole lungo l’asse viario che collegava Messina e Palermo attraversando i Nebrodi e le Madonie, per la fertilità delle sue terre e per la protezione che godeva grazie all’Etna, Randazzo attirò persino l’attenzione dei Cavalieri Templari.

E furono proprio loro a realizzare qui un progetto molto particolare: edificarono varie Chiese dedicate alla Vergine e ai Santi a loro più cari in modo da riprodurre la disposizione delle stelle nella costellazione della Vergine.

La Chiesa di San Nicola.

Secondo questo stesso schema pensa che sono anche state edificate le Cattedrali dell’Ile de France!

San Martino e il Suo Campanile

Una delle Chiese di Randazzo che ancora oggi desta meraviglia è la Chiesa di San Martino, il cui campanile viene considerato il più bello di tutta la Sicilia.

Lo stile del campanile è un mix di arabo-normanno e gotico, e le fasce di pietre nere laviche si alternano a quelle di pietra bianca.

La pianta è quadrata, e numerose sono le trifore e le bifore disposte lungo l’altezza dell’edificio ad alleggerirne la struttura.

San Martino e il suo campanile, il più bello della Sicilia.
San Martino e il suo campanile, il più bello della Sicilia.

Qui possiamo anche individuare i segni di varie fasi costruttive, la più antica delle quali sembra risalire al XII secolo.

Se aguzzi la vista potrai poi notare varie decorazioni a livello dei capitelli delle bifore: sirene, fiori, pavoni, serpenti…

E ogni simbolo ha un suo significato allegorico ben preciso.

Ma, come ti dicevamo, San Martino non è che una delle tante Chiese di Randazzo…

A Spasso per la Città

Randazzo però non è solo Chiese. E’ anche definita “la città del vino” per via delle numerose cantine che si trovano nelle zone limitrofe del paese, ed è ricca di scorci ed edifici interessanti.

Una delle prime cose che si notano avvicinandosi alla Chiesa di San Nicola è infatti la Via degli Archi, e il perché del nome è facilmente intuibile.

La Via degli Archi
La Via degli Archi.

Nella via si susseguono infatti svariati archi a sesto acuto e bifore in basalto lavico, e il gioco prospettico è davvero molto bello.

In zona troviamo anche il Palazzo Clarentano e l’odierno Palazzo del Municipio, che sorge su un ex convento di frati minori e che mostra ancora l’antico chiostro, molto ben tenuto.

Il Municipio di Randazzo.
Il Municipio di Randazzo.

E sono poche le zone di Randazzo perfettamente conservate, poiché a Randazzo si rintanarano i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e la città venne bombardata più volte e gravemente danneggiata.

Il chiostro all'interno del Municipio.
Il chiostro all’interno del Municipio.

Restano intatte però le mura della città ed alcune delle sue porte.

Un altro palazzo degno di nota è il Palazzo Reale, che ospitò personalità del calibro di Guglielmo II, Carlo V e Federico II, e il Castello “Carcere”, dove coloro che avevano commesso un crimine venivano puniti in modi piuttosto macabri e raccapriccianti.

Oggi museo archeologico, presso il castello è conservato uno dei soli quattro esemplari presenti in tutto il mondo di Oinochoe, una sorta di anfora raffigurante il mito di Fineo.

Processioni Pittoresche

Randazzo ha ben due Santi Patroni: Maria SS. Assunta e San Giuseppe, elevato al ruolo di patrono quando si dice salvò la città dalla distruzione durante la grande colata lavica dell’Etna nel 1981.

Particolarmente solenni sono le processioni che si svolgono durante la Settimana Santa.

La principale è quella del Venerdì Santo, durante la quale vengono fatti sfilare i simulacri del Cristo e dell’Addolorata portati a spalla dai devoti.

La processione dura almeno 4 ore ed è accompagnata da lodi in dialetto randazzese.

Ancora più pittoresca è la “Vara”, processione che si tiene il 15 agosto per celebrare l’Assunzione della Vergine e che ne celebra anche la dormizione e l’incoronazione.

La processione della Vara
La processione della Vara (foto di Gianluca Franco – Fonte propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35207755).

In quest’occasione viene allestito un carro trionfale alto circa 15 metri, la Vara appunto, al di sopra del quale 41 bambini riproducono la scena dell’Assunzione.

I piccoli, di cui 16 si trovano sul carro e 25 sul tronco, sono vestiti con abiti tradizionali e sono legati alla struttura da particolari strumenti per permettere loro di restare in piedi durante la processione.

Procedono cantando, e man mano che attraversano le vie della città ricevono in regalo caramelle e dolciumi.

Randazzo: le Nostre Conclusioni

Randazzo ci è piaciuta tantissimo, e soprattutto ci ha stupiti.

E’ una città piena di storia, arte e cultura, e ci vergogniamo ad ammettere che prima di visitarla non ne avevamo praticamente mai sentito parlare.

Un cortile della città.
Un cortile della città.

Eppure è davvero un gioiellino, e consigliamo a chiunque si trovi in zona di dedicarle un po’ di tempo.

Ma noi perché ci siamo recati a Randazzo?

Perché qui si trova la concessionaria del Gruppo Grasso presso cui Anna e Diana, le travel blogger che hanno partecipato con noi al progetto #siciliaincamper, hanno ritirato il loro camper, un Sunlight A68.

Quindi grazie a Vito Grasso…e ad Andrea di Italia Vr che ha fornito a noi Sir Galvano, il nostro audace Carado T448.

Alla prossima!

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Chiara Mandich

Classe 1985, camperista dalla nascita, è sia l’autrice dei testi del sito che di alcune delle fotografie.

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