L’incontro con Oliviero Toscani al Castello di Miradolo è stato davvero emozionante per noi che, come ben sai, amiamo alla follia la fotografia.
Lui è un mito indiscusso, un rivoluzionario, la prova vivente che spesso le regole sono fatte proprio per essere infrante. Almeno se parliamo di arte.
Ma cosa ci facevano lui e il suo eccentrico foulard multicolore al Castello di Miradolo?
E’ presto detto: in quello che è sicuramente uno dei nostri manieri preferiti in assoluto si tiene fino al 3 maggio una mostra dedicata alle opere del grande Maestro.
E questo già di per sé è un evento perché Toscani, come lui stesso ci racconta, concepisce le mostre solo se dedicate ad artisti ormai passati a miglior vita. Mentre lui è, fortunatamente, gagliardamente vivo ed in ottima salute.
Ma l’incontro con la Sig.ra Cosso e con la di lei figlia Paola, proprietarie di Miradolo, mediata dall’amico comune e curatore dell’evento Nicolas Ballario, ha originato un fortunato connubio di animi e di intenti.
Ed ecco quindi che la mostra è stata allestita e noi siamo stati ben felici di essere invitati all’inaugurazione.
Indice
Il discorso di Oliviero alla stampa: la sua vita…
La giornata di sabato 16 novembre, giorno dell’inaugurazione, ha avuto inizio con la presentazione alla stampa della mostra.
Al microfono si sono susseguiti la meravigliosa Sig.ra Cosso, Nicolas Ballario e lo stesso Oliviero Toscani, quasi preso in contropiede dal doversi raccontare e dal dover spiegare il perché e il percome del suo lavoro. Presenti anche gli altri curatori della mostra, Susanna Crisanti e Roberto Galimberti.
Oliviero, classe 1942, è un milanese figlio d’arte: il padre Fedele infatti fu il primo fotoreporter del Corriere della Sera, e Toscani decise fin da ragazzino di seguire le orme paterne.
E se così non fosse stato? Beh, Oliviero racconta che probabilmente sarebbe diventato un avventuriero, qualsiasi cosa ciò volesse dire.
Ma il fotografo non si dilunga tanto sul suo passato quanto piuttosto sulla fotografia in sé, intesa come arte…o meglio, come non-arte.
…e il suo mondo per immagini
Oliviero infatti sottolinea come al giorno d’oggi tutti siano in grado di scattare una fotografia, ma non tutti sono però ugualmente in grado di raccontare delle storie. E questo è invece quello che cerca di fare lui, senza filtri né artifici.
Prova ne sono i suoi meravigliosi scatti della serie “Razza Umana”, che ti racconteremo poco più oltre.
E Instagram? Il demonio fatto social, dove al centro vi è solo edonismo e, appunto, zero capacità di raccontare qualsivoglia storia.
Infine una riflessione interessantissima: al giorno d’oggi sono le immagini fotografiche o video che ci comunicano la realtà. Un fatto non è avvenuto se non abbiamo immagini che lo provano, se non lo vediamo quindi con i nostri occhi. Le parole possono mentire ma le immagini, per quanto anch’esse falsificabili, danno consistenza ai fatti.
Magari proprio ora, mentre stai leggendo queste righe, da qualche parte nell’Universo una stella si sta spegnendo. Ma se non la vedi, se non ne vedi neppure una foto, allora per te quella stella sarà ancora lì a brillare con tutta la sua forza.
Affascinante e anche un po’ inquietante, vero?
Se un’immagine è troppo forte o delicata, bisogna comunque scattare?
Secondo Oliviero Toscani sì, senza ombra di dubbio. Per lui non sarebbe infatti altro che un comportamento vile quello di sottrarsi al proprio dovere di documentare la realtà, decidendo quindi volontariamente di privare chi non è presente di un pezzo di storia e di verità.
Noi comprendiamo in pieno il senso delle sue parole, e non possiamo non ripensare a quanto il mondo avrebbe perso nel non vedere alcuni scatti, seppur crudi, forti e violenti come ad esempio quelli che raccontano gli orrori di Auschwitz.
Però in tutta onestà non sappiamo se personalmente avremmo abbastanza pelo sullo stomaco per documentare determinati eventi, pur trovandoceli di fronte ed essendo magari gli unici in grado di portarne una testimonianza visiva.
Tu pensi che ci riusciresti?
La mostra: struttura e concezione creativa interna
La mostra dedicata ad Oliviero Toscani si articola lungo alcune delle sale interne del Castello di Miradolo, proponendo centinaia di fotografie del Maestro.
Alcune di esse son leggenda ormai, altre sono inedite. Alcune ritraggono gli uomini più potenti e celebri del mondo, altri gli ultimi e gli sconosciuti.
E spesso non sembra neanche di trovarsi di fronte alle fotografie di un unico autore dal momento che luci, stili e soggetti sono spesso in dissonanza fra loro.
“Sembra che questo fotografo non abbia ancora deciso cosa farà da grande!”, ha scherzato in proposito Oliviero
Ma è proprio questo il bello della mostra, la sua faccia poliedrica e sempre diversa.
Troviamo alcune immagini delle campagne pubblicitarie di Benetton, colorate e folli; scatti per le più prestigiose riviste di moda al mondo, da Elle e Vogue; ritratti di anziani nudi vestiti solo del peso degli anni e quelli di modelle giovani ricoperte di vanità e abiti firmati.
E poi un’intera sala con Andy Warhol come protagonista, grande amico di Toscani, e alcuni scatti che ritraggono Cassius Clay e altri illustri personaggi.
A curare la colonna sonora della mostra Roberto Galimberti, colonna portante del già noto progetto Avant-dernière pensée, che ha riscritto alcuni dei brani più celebri di Brian Eno, Lou Reed e Steve Reich attraverso un sistema inedito multicanale di diffusione del suono che ha reso le sale del Castello di Miradolo architetture sonore di risonanza.
Razza Umana, i 6×3 e gli asini nei parcheggi: la mostra all’esterno di Miradolo
Che questa non fosse la solita mostra fotografica lo avevamo intuito già nei parcheggi, dove siamo stati accolti da varie gigantografie di asini. Un progetto che, spiega Toscani, voleva rappresentare la tecnologia ed in particolare la convivenza di hardware e software, ovvero di qualcosa di “duro” e di “soffice” allo stesso tempo. E cosa poteva rappresentare meglio il concetto se non un asino…?
La mostra quindi non resta imbrigliata solo all’interno delle meravigliose mura del Castello di Miradolo, ma crea una continuità spaziale anche con gli esterni, ed in particolar modo coi giardini.
E’ proprio qui infatti che ci troviamo davanti due dei progetti più celebri e profondi di Oliviero Toscani.
Il primo, appena messo piede nel parco, è “Razza Umana”: semplici scatti di volti di gente comune, realizzati lungo le strade di varie città del mondo con come unico ausilio un telo bianco a fare da sfondo.
Troviamo uomini, donne, giovani e anziani, persone abbigliate in stile rock ed altre vestite interamente di capi d’alta moda, punk e rockettari, ragazze dai tratti romantici ed acqua e sapone ed altre con piercing e trucco marcato. E soprattutto persone diverse tra loro per il differente colore della pelle, ma tutte accomunate da sguardi penetranti ed emozionanti. E se ancora ce ne fosse bisogno ti accorgi che in fondo non siamo poi così diversi gli uni dagli altri.
Concetto ulteriormente sottolineato da alcuni dei celebri manifesti 6×3 di Oliviero Toscani che parlano di sesso, di vita, di morte e di uguaglianza.
Tutti da vedere: peccato però che fossero in mezzo ai prati e che la pioggia dei giorni precedenti avesse reso tutto un po’ un pantano…
Poco male, vorrà dire che dovremo tornarci!
Da un metro in giù
Torna anche l’appuntamento con “Da un metro in giù”, la mostra nelle mostra su misura per i più piccini.
Attraverso giochi ed esperienze anche stavolta i bimbi sono chiamati a sperimentare, creare e reinventare immagini e figure prendendo come spunto e punto di partenza alcuni lavori di Oliviero Toscani. Si toccano con mano le texture, si riadatta il linguaggio pubblicitario, si gioca con forme e colori…E qualcosa abbiamo provato a farla anche noi, che come sai siamo eterni Peter Pan!
Adoriamo il progetto “Da un metro in giù”, già proposto in altre occasioni, e non vediamo l’ora di portarci anche la nostra nipotina Alice, che ha appena compiuto quattro anni e che è sempre più l’orgoglio di noi zii Allemandich.
Il rinfresco: Castino è sempre una garanzia
Dopo un nuovo giro di discorsi per inaugurare nuovamente la mostra, questa volta aperta a tutto il pubblico, è giunto il momento dell’aperitivo.
Organizzato all’interno della strepitosa serra del Castello, che già di per sé è uno spettacolo, l’aperitivo è stato interamente curato dalla pasticceria Castino di Pinerolo, di cui ti abbiamo già tessuto le lodi in occasione della nostra prima visita al Castello di Miradolo.
Stavolta non siamo stati accolti dalle ottime bignole, i piccoli bignè tipici della zona del torinese con la cupola di glassa colorata…o meglio, non del tutto. Perché le bignole c’erano, sì, ma in versione salata. Deliziose, e a vederle avrebbero ingannato chiunque con le loro tinte viola, bianche e rosa… ma il ripieno era a base di salmone, formaggio cremoso, gorgonzola, patè di olive…
Una bontà, e solo a ripensarci ci viene l’acquolina in bocca!
E poi grissini di pasta sfoglia avvolti in fette di lardo che si scioglievano in bocca, pizzette, salatini, tartine e sformatini caldi. Tutto buonissimo e accompagnato da dell’ottimo vino.
Un’ulteriore prova della classe e dell’ecletticità che contraddistinguono le donne della famiglia Cosso, amanti dell’arte tanto quanto della raffinatezza e della semplicità al tempo stesso. E crediamo che anche il far servire pasticcini salati sia un ulteriore omaggio allo stile caleidoscopico di Oliviero Toscani, per il quale colori e immagini non sono che veicoli per storie sempre diverse.
Oliviero Toscani a Miradolo: una mostra che in noi ha lasciato il segno
La mostra di Oliviero Toscani a Miradolo ci è davvero piaciuta e ci ha emozionati, facendoci riflettere su temi importanti quali anoressia, povertà, razzismo e religione attraverso quelle che per molti potrebbero essere semplicemente delle fotografie. E invece no, perché sono storie per davvero.
Al di là dell’ammirazione per la tecnica del Maestro, per il suo sapiente uso delle luci e delle ombre, per la perfetta composizione, è quello che queste fotografie raccontano che lascia davvero il segno, che ti si imprime dentro. A partire dagli asini nel parcheggio, sì.
Torneremo sicuramente a visitare la mostra dedicata ad Oliviero Toscani a Miradolo, e intanto non possiamo che ringraziare la Fondazione Cosso e la sempre stupenda Stefania per averci invitati.
Il nostro scatto preferito fra tutti? Le foglie immerse, e ora che ti abbiamo fatto venire la curiosità di sapere di cosa stiamo parlando invitiamo anche te al Castello di Miradolo, perché davvero questa mostra ti resterà dentro. E raccontaci poi il tuo scatto preferito ovviamente!
Alla prossima!
Oliviero Toscani – Il grande fotografo in mostra
Dal 16 novembre 2019 al 3 maggio 2020
Castello di Miradolo
San Secondo di Pinerolo (TO)
Sito web: https://www.fondazionecosso.com/
Pronotazioni: prenotazioni@fondazionecosso.it
Orari:
- Venerdì, sabato, domenica e lunedì ore 10.00-18.30
Biglietti:
- 12€ intero
- 10€ ridotto convenzionati, 14-26 anni, over 65
- 5€ ridotto 6-14 anni, Carta Giovani Città di Pinerolo
- Gratuito Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card, 0-6 anni, Passporto Culturale
Possibilità di abbinare la visita al Parco Storico.