Coronavirus e viaggi in camper in Europa e in Italia: quali sono le restrizioni?
In una situazione di emergenza e di perplessità quale quella che stiamo vivendo, vogliamo provare ad informare i nostri amici camperisti in merito a questo tema ben preciso.
Per notizie relative ad altri continenti o altre tipologie di viaggio (tramite aerei, treni o navi) ti rimandiamo al sito della Farnesina, Viaggiare Sicuri.
(EDIT: Stiamo aggiungendo anche notizie relative ai voli e ad altre forme di spostamento per aiutare anche coloro che hanno bisogno di raggiungere con urgenza località estere o di tornare in Italia da esse)
Provvederemo comunque ad aggiornare tempestivamente l’articolo quando saranno diramate nuove notizie in merito (che speriamo siano positive ovviamente).
E ora partiamo…anche se solo metaforicamente per ora.
Indice
Aggiornamento 23 maggio 2021: Misure Fino al 1 Luglio
E’ stato reso noto il contenuto del nuovo DPCM in vigore dal 26 aprile, che contiene le misure che (salvo cambiamenti in corso d’opera) sono state pianificate fino al 1 luglio.
Al momento tutta l’Italia si trova in zona gialla, con alcune Regioni che viaggiano veloci verso il riconoscimento della zona bianca.
Resta attivo tuttavia il coprifuoco fino al 21 giugno, anche se via via posticipato .
Ti lasciamo comunque il Decreto Legge emanato dal Governo.
Dal 26 Aprile
In zona gialla bar e ristoranti riaprono anche a cena, ma solo all’aperto.
Le scuole tornano parzialmente in presenza (anche al 100% in zona gialla e arancione, al massimo al 75% in zona rossa), gli spettacoli possono ricominciare (anche al chiuso se in zona gialla) e via libera agli sport, anche di gruppo, all’aperto (solo in zona gialla).
Si possono andare a trovare parenti e amici in 4 persone (a cui possono aggiungersi disabili conviventi e minorenni) in zona gialla e arancione una volta al giorno, e ci si può liberamente spostare tra le Regioni in zona gialla.
Riaprono parchi, musei e mostre, sempre e solo in zona gialla, ma nel fine settimana l’accesso avviene solo su prenotazione.
Si possono raggiungere le seconde case, anche in compagnia di amici e parenti, ma non se in zona rossa.
Il Green Pass in Italia e in Europa
Per raggiungere zone arancioni o rosse serve invece un apposito pass, mentre basta l’autocertificazione per lavoro, salute e urgenza.
Il pass, noto già come Green Pass, può essere rilasciato solo ai vaccinati (coloro che hanno ricevuto entrambe le dosi o la dose unica per Johnson & Jonhson, ma il Green Pass è valido anche per chi ha ricevuto solo la prima dose del vaccino a partire dal 15° giorno dopo la vaccinazione stessa), a coloro che sono guariti dal virus e a chi nelle 48h precedenti si è sottoposto ad un tampone molecolare o antigenico con esito negativo.
La durata di tale pass a livello nazionale è di 9 mesi dall’inoculazione della seconda dose (o dell’unica dose, nel caso di Johnson & Johnson) del vaccino, mentre si parla di 1 anno a livello europeo.
Devono sottoporsi al tampone anche i bambini dai 2 anni in su.
Gli Step delle Riaperture
Dal 15 Maggio
Riaprono finalmente le piscine in zona gialla, ma solo se all’aperto.
Dal 19 Maggio
Il coprifuoco è spostato alle ore 23.00.
Dal 22 Maggio
Centri commerciali e negozi all’interno di mercati comunali e rionali riaprono anche nei weekend, nei festivi e nei prefestivi.
Riaprono inoltre gli impianti di risalita in montagna.
Dal 24 Maggio
Riaprono le palestre.
Si possono utilizzare gli spogliatoi comuni ma non le docce e si deve mantenere una distanza interpersonale di 2 metri.
Dal 1 Giugno
Bar e ristoranti in zona gialla possono riprendere l’attività di somministrazione di cibi e bevande anche al chiuso tra le 05.00 e le 18.00, mentre l’asporto resta consentito fino alle 22.00.
Si può tornare allo stadio seppur con limiti di capienza al 25% e con un numero massimo di 1000 spettatori all’aperto e più di 500 al chiuso.
Dal 7 Giugno
L’inizio del coprifuoco è posticipato alle ore 24.00.
Dal 15 Giugno
Riaprono i parchi di divertimento e possono riprendere i matrimoni e le cerimonie religiose, ma gli invitati dovranno essere muniti di Green Pass.
Sempre con Green Pass possono riprendere congressi e conferenze.
Dal 21 Giugno
Eliminato il coprifuoco.
Dal 1 Luglio
Possono riprendere il loro svolgimento le Fiere, e riaprono stabilimenti termali e piscine al coperto.
Via libera agli eventi sportivi al chiuso mantenendo un tetto pari al 25% della capienza, con un massimo di 500 spettatori.
Inoltre possono riaprire le sale giochi e possono riprendere i corsi di formazione.
Regioni Italiane: in Quale Fascia Sono
Al momento tutte le regioni italiane sono in fascia gialla.
Fai attenzione, perché all’interno di ogni Regione possono esserci Comuni di un colore diverso a seconda del rischio epidemiologico specifico.
Ti consigliamo quindi di consultare il sito web della tua Regione di interesse per essere sempre aggiornato in tempo reale sull’andamento della situazione.
Quali Sono le Regole Attive a Seconda dei Colori
Vengono introdotti nuovi criteri per il cambio colore delle Regioni.
Per il passaggio in zona bianca, in zona gialla, in zona arancione e in zona rossa cambiano le regole rispetto al passato.
Sparisce infatti l’indice Rt e viene invece data priorità all’incidenza dei casi settimanali su 100mila abitanti e alla pressione sugli ospedali.
Esercizi Commerciali Necessari che Restano Aperti Anche in Zona Rossa
- Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari)
- Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
- Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici
- Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici Ateco: 47.2), inclusi gli esercizi specializzati nella vendita di sigarette elettroniche e liquidi da inalazione
- Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice Ateco: 47.4)
- Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione (incluse ceramiche e piastrelle) in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
- Commercio al dettaglio di macchine, attrezzature e prodotti per l’agricoltura e per il giardinaggio
- Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione e sistemi di sicurezza in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di libri in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici
- Commercio al dettaglio di articoli di cartoleria e forniture per ufficio
- Commercio al dettaglio di confezioni e calzature per bambini e neonati
- Commercio al dettaglio di biancheria personale
- Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero in esercizi specializzati
- Commercio di autoveicoli, motocicli e relative parti ed accessori
- Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica)
- Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti
- Commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
- Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
- Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
- Commercio al dettaglio di articoli funerari e cimiteriali
- Commercio al dettaglio ambulante di: prodotti alimentari e bevande; ortofrutticoli; ittici; carne; fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti; profumi e cosmetici; saponi, detersivi ed altri detergenti; biancheria; confezioni e calzature per bambini e neonati
- Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, per televisione, per corrispondenza, radio, telefono
- Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici.
- Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
- Attività delle lavanderie industriali
- Altre lavanderie, tintorie
- Servizi di pompe funebri e attività connesse
- Servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere.
Alcune Domande e Risposte Utili sui Sintomi da Covid-19
In caso di problemi di salute e sintomi assimilabili al Covid- 19 ecco come consiglia di comportarsi il Ministero della Salute:
Se rispettiamo tutti le regole con scrupolo e coscienza, tutto tornerà più velocemente alla normalità.
Regole Utili di Comportamento
Ti riportiamo qualche consiglio pratico per evitare di contrarre e diffondere il virus, e ti rinviamo anche al nostro articolo/ intervista per capire cos’è e come funziona.
Questo il vademecum riportato dal Ministero della Salute:
Analizziamo brevemente i vari punti, alcuni dei quali abbiamo approfondito con un’esperta:
- Lavati le mani per almeno 20 secondi. Devi sfregare palmi delle mani, dorso, spazio fra le dita, pollici e polsi. Utile anche l’amuchina, sicuramente…ma non facciamoci prendere dal panico! Laviamo le mani e manteniamole pulite più spesso del solito, ma in modo ragionevole: c’è una giusta via di mezzo tra il lavarsi una volta al giorno e il lavarsi ogni 0,2 secondi… E occhio alle ricette che trovi in rete per preparare l’amuchina, potresti avere più danno che beneficio!
- Beh, questa è una regola di buonsenso: anche nel caso di una comune influenza cerchi di non farti tossire e starnutire addosso, no? Evita i luoghi affollati, ma di nuovo non farti prendere dal panico o dalla psicosi. Questo serve sì a non ammalarci in prima persona, ma serve soprattutto ad evitare di essere veicolo di infezioni virali che potrebbero creare problemi seri alle persone appartenenti alle categorie più a rischio (anziani, asmatici, persone con scarse difese immunitarie…). Garantiamo in pratica una sorta di immunità di branco!
- Occhi, naso e bocca sono vie di ingresso privilegiate per il virus, quindi tocchiamoci solo a mani pulite, così come indicato al punto 1.
- Regola di buona educazione che tutti dovremmo aver imparato fin da bambini. Se ci viene da starnutire facciamolo nell’incavo del gomito, o in un fazzoletto di carta che poi butteremo via.
- No alle cure fai-da-te: i medici esistono apposta! Però cerca di non intasare le linee di soccorso al primo colpo di tosse…In caso di dubbi comunque chiama il 1500, il numero di pubblica utilità istituito dal Ministero della salute per rispondere a dubbi in merito al Coronavirus.
- Cerca di tenere igienizzate le superfici di casa per garantirti un ambiente salubre. A questo scopo noi ci stiamo trovando bene col nostro ozonizzatore, di cui esiste anche la versione a ciclo continuo. Perché sì, debella anche i virus…Potere dell’ozono!
- Lascia le mascherine a chi ne ha davvero bisogno, e sappi che non tutte quelle che trovi in vendita sono utili a proteggere dal Coronavirus. Le mascherine più idonee sono infatti quelle di classe FFP3 o FFP2. AGGIORNAMENTO: Da nuovi studi è emersa l’effettiva utilità di usare comunque le mascherine per proteggere chi ci sta intorno da eventuali possibili contagi, subdoli specie se si è portatori asintomatici del virus. Allo scopo sono utili anche mascherine fai da te realizzate in stoffa, da lavare e sterilizzare correttamente dopo ogni utilizzo. Ricordiamo inoltre che spesso le mascherine che si acquistano sono usa e getta, o comunque vanno sostituite dopo tot ore. NON utilizzare, a meno che tu non sia un operatore sanitario, mascherine dotate di filtro.
- Crediamo non ci sia altro da aggiungere…
- Non correre al pronto soccorso della tua città nel caso in cui tu presentassi dei sintomi collegabili al Coronavirus: se tu fossi davvero malato potresti diffondere il contagio, quindi chiama i numeri telefonici di riferimento.
- Coccola pure i tuoi cuccioli, non sono veicolo di infezione!
Dove e Come Viaggiare in Europa col Camper
Viaggi in Europa: dove andare e come in epoca Covid?
Beh sappi che stiamo rivedendo la luce.
La pandemia da Coronavirus non è certo venuta meno, ma nuove regole da seguire stanno rendendo possibili spostamenti più agevoli e sereni… a patto di possedere il Green Pass!
Noi camperisti possiamo spostarci per turismo in tutta Italia, liberamente tra Regioni in fascia gialla e con il Green Pass che ti abbiamo spiegato più sopra per Regioni in fascia arancione e rossa.
All’estero si stanno pian piano unificando le direttive, prevedendo anche lì un Green Pass con regole uniche.
Sono inoltre ripartite le crociere.
Viaggiare in Europa
Per quanto riguarda i viaggi all’estero sono consentiti tutti quelli verso i Paesi in fascia C (la maggior parte dei Paesi europei) senza dover giustificare lo spostamento.
Spagna
È consentito l’ingresso in Spagna da tutti i Paesi europei ed appartenenti allo spazio Schengen, senza obbligo di quarantena. Vige l’obbligo di presentare un test molecolare PCR negativo effettuato nelle 72 ore antecedenti l’ingresso – per via aerea o marittima – nel Paese: la prescrizione riguarda i passeggeri provenienti da tutti i Paesi UE e tutti i Paesi extra UE tranne Australia, Nuova Zelanda, Ruanda, Singapore, Corea del Sud, Tailandia, Cina, Hong Kong e Macao. Per l’Italia, l’obbligo riguarda i passeggeri provenienti da qualunque Regione. Non sono ammessi i test rapidi, nemmeno per le Canarie. Per informazioni circa i viaggi da/per le Isole Canarie si rimanda anche a questo sito.
Non sono ammessi i test rapidi. Dal 30 marzo 2021 l’obbligo di test vige anche per chi arriva dalla Francia per via terrestre, tranne per i minori di sei anni, autotrasportatori, lavoratori frontalieri, residenti delle zone di confine in un raggio di 30 km . Prima dell’arrivo in Spagna per via aerea o marittima è necessario anche compilare un “formulario di salute pubblica”, attraverso il sito internet spth.gob.es o la app Spain Travel Health-SPTH, ottenendo un codice QR da presentare (su dispositivo mobile o stampato) al proprio arrivo in Spagna. Per i passeggeri che utilizzano la via marittima, attualmente il formulario può essere presentato solo in formato cartaceo, disponibile a questa pagina del Ministero della Salute: https://www.mscbs.gob.es/profesionales/saludPublica/sanidadExterior/ControlHS.htm
I viaggi non imprescindibili da Paesi extra UE sono limitati fino al 31 maggio 2021 . In particolare, chi proviene al di fuori dell’Europa può accedere in Spagna solo se trattasi di: a) residenti abituale nell’UE, Stati associati Schengen, Andorra, Monaco, Vaticano o San Marino, e si dirigano verso il proprio Paese di residenza; b) titolari di un visto per soggiorni di larga durata rilasciato da uno Stato membro UE o Stato associato Schengen e si dirigano verso tale Paese; c) personale sanitario e professionisti dell’assistenza che si dirigano verso il proprio posto di lavoro; d) equipaggi; e) personale diplomatico; f) studenti che realizzino i propri studi negli Stati membri UE; g) lavoratori altamente qualificati, i cui compiti non possano essere posposti o realizzati a distanza, inclusi i partecipanti ad eventi sportivi di alto livello che abbiano luogo in Spagna; h) persone che viaggiano per motivi familiari inderogabili opportunamente accreditati; i) persone che accreditino ragioni di forza maggiore o situazioni di necessità; j) residenti in Australia, Nuova Zelanda, Ruanda, Singapore, Corea del Sud, Tailandia, Cina, Hong Kong e Macao purché provengano direttamente da questi Paesi, siano transitati esclusivamente in altri Paesi inclusi in suddetta lista o abbiano realizzato unicamente transiti internazionali in aeroporti situati in Paesi terzi differenti.
Fino al 25 maggio 2021 sono limitati i voli provenienti dal Brasile e dal Sudafrica. In virtu’ di tale misura, i voli in arrivo da qualsiasi aeroporto brasiliano e sudafricano e diretti verso qualsiasi aeroporto spagnolo, con o senza scali intermedi, potranno essere effettuati solo nel caso di velivoli che trasportano esclusivamente cittadini spagnoli o andorrani, persone residenti in Spagna o Andorra oppure passeggeri in transito internazionale verso un Paese non Schengen, con scalo inferiore alle 24 ore durante le quali non è permesso uscire dalla zona transiti. Con la revoca dello stato di allarme le competenze in materia sanitaria sono delle Comunità Autonome (Regioni), sebbene resti il coordinamento del Governo centrale. Le Comunità Autonome (Regioni) possono adottare misure restrittive della mobilità in entrata e uscita dalle Regioni e da specifici Comuni o quartieri. Alla luce di ciò, sono in vigore alcuni lockdown localizzati e restrizioni della mobilità nelle ore notturne.
Per ulteriori informazioni, anche sulle misure restrittive interne, si vedano il sito Ambasciata italiana a Madrid e del Consolato Generale d’Italia a Barcellona.
Bielorussia
In risposta all’emergenza sanitaria causata da COVID-19, le Autorità bielorusse hanno introdotto per i passeggeri in arrivo dall’Italia l’obbligo di isolamento fiduciario per 10 giorni. Inoltre è previsto anche l’obbligo di produrre, all’arrivo in aeroporto, un test PCR di negatività al COVID-19 rilasciato non più di 3 giorni prima della data di arrivo. Il test in questione deve essere redatto in lingua inglese, russa o bielorussa. Non è possibile ripartire dal Paese prima della scadenza del periodo di isolamento fiduciario di 10 giorni. Un’eccezione all’isolamento fiduciario è prevista solo qualora vi sia un invito ufficiale di un Ente giuridico o Azienda bielorussi, che andrà esibito ai controlli di frontiera. I collegamenti aerei diretti con Roma e Milano sono regolarmente assicurati dalla compagnia di bandiera Belavia. Per maggiori informazioni su date e orari: https://en.belavia.by/. Sono invece state temporaneamente chiuse, in entrata e in uscita dalla Bielorussia, le frontiere terrestri con Polonia, Lituania, Lettonia e Ucraina, eccetto che per gli auto-trasportatori.
Si rammenta che la normativa italiana in vigore prevede il rientro in Italia solo a determinate condizioni. Si raccomanda di prendere visione della normativa sul sito web www.governo.it e www.esteri.it
Georgia
Siamo proprio al confine tra Europa e Asia, ma abbiamo scelto di includerla:
Le autorità della Georgia hanno disposto che:
– I viaggiatori provenienti per via aerea dall’estero possono entrare in Georgia incondizionatamente se presentano un documento che certifichi lo svolgimento di un ciclo completo di vaccinazione contro il Covid-19 (due dosi);
– I cittadini italiani e i residenti in Italia, a condizione che provengano per via aerea dall’Italia o da un altro dei Paesi nei confronti di quali le autorità georgiane hanno disposto la riapertura delle frontiere aeree (Stati membri UE, Israele, Svizzera, USA, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Turchia, Armenia, Azerbaijan, , Kazakistan Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan and Kyrgyzstan, Ucraina, Federazione Russa e Bielorussia) devono presentare un test PCR con risultato negativo risalente alle 72 ore precedenti il viaggio. In caso di presentazione di test PCR negativo nei tempi previsti, i viaggiatori non sono posti in autoisolamento. Sarà tuttavia richiesto di effettuare un nuovo test PCR di controllo (a proprie spese) tre giorni dopo l’ingresso in Georgia.
A tutti i viaggiatori provenienti dai Paesi sopra indicati è richiesta, ai fini dell’ingresso in Georgia, la compilazione di un apposito modulo online disponibile al seguente link.
Per maggiori informazioni consultare il sito del Ministero degli Esteri georgiano.
Malta
L’aeroporto internazionale di Malta e’ aperto ai voli commerciali. E’ stato elaborato un elenco di destinazioni che verra’ aggiornato settimanalmente. E’ stata inoltre introdotta una AMBER LIST: i passeggeri provenienti da questi luoghi L’aeroporto internazionale di Malta e’ aperto ai voli commerciali. E’ stato elaborato un elenco di destinazioni che viene aggiornato settimanalmente.
Da lunedì 29 marzo 2021, qualsiasi viaggiatore in arrivo a Malta da qualsiasi paese elencato nelle zone ambra e verde, compresa tutta l’Italia, è tenuto a presentare un test PCR COVID-19 negativo eseguito non più di 72 ore antecedenti l’ingresso a Malta. Le persone che non riescono a produrre questo test devono sostenere il test all’arrivo in aeroporto e, in caso di positività, essere soggette a quarantena. Tutti gli aggiornamenti sono consultabili sul sito del Governo maltese (https://deputyprimeminister.gov.mt/en/health-promotion/covid-19/Pages/travel.aspx).
All’arrivo a Malta, i viaggiatori sono soggetti a screening termici per misurare la temperatura. Le persone in arrivo saranno invitate a compilare un documento con il quale dichiareranno i loro spostamenti nei 30 giorni precedenti. In particolare, verrà chiesta ai passeggeri la conferma di non essersi recati in nessuna nazione al di fuori di quelle elencate.
Anche per questo sono assolutamente sconsigliati gli scali aerei a Malta volti a raggiungere altre località incluse quelle italiane.
Le Autorità maltesi raccomandano, in caso di esposizione a possibili contagi e in caso di presenza di sintomi di COVID-19, di NON recarsi in ospedale o presso il proprio medico o altre strutture sanitarie, ma di restare nel proprio domicilio e di contattare il numero unico di emergenza +356 111.
Dal 31 marzo 2021 sono in vigore nuove misure restrittive, tra le quali si segnala la limitazione ai soli viaggi “essenziali” verso l’Isola di Gozo.
Cipro
La citiamo perché facente parte dell’Unione Europea:
A partire dal 1 marzo 2021 sono in vigore nuove regole per l’ingresso a Cipro, diverse a seconda del Paese di provenienza. I Paesi sono suddivisi in diverse categorie (Verde, Arancione, Rossa, Grigia) in base alla situazione epidemiologica rilevata dal Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (ECDC). La situazione viene aggiornata settimanalmente.
Le liste dei Paesi sono consultabili sul sito: https://cyprusflightpass.gov.cy/en/country-categories
Attualmente l’Italia è inclusa nella Categoria Rossa, insieme a tutti gli altri paesi dell’UE con le sole eccezioni di Portogallo, Irlanda e Finlandia.
Categoria verde
I passeggeri provenienti da tali paesi possono fare ingresso a Cipro senza restrizioni.
Categoria arancione
Per i passeggeri provenienti da tali paesi è necessario presentare un certificato COVID-19 negativo (test RT-PCR/tampone rinofaringeo) effettuato non più di 72 ore prima della partenza presso un laboratorio certificato.
Categoria rossa
I passeggeri provenienti da tali paesi devono presentare un certificato COVID-19 negativo di test molecolare (PCR) effettuato non più di 72 ore prima della partenza e ripetere il test all’arrivo a Cipro, rimanendo in auto isolamento fino all’esito dell’esame. Non vi sono obblighi di quarantena.
Categoria grigia
I passeggeri provenienti da tali paesi possono fare ingresso a Cipro solo se autorizzati con un permesso speciale rilasciato dalla Repubblica di Cipro. Sono esenti da tale procedura i cittadini ciprioti, i cittadini legalmente residenti nella Repubblica di Cipro ed i cittadini europei. In tutti i casi, oltre alla presentazione di un certificato COVID-19 negativo (test RT-PCR/tampone rinofaringeo) è obbligatorio osservare un periodo di auto-isolamento.
A partire dal 10 maggio 2021, i passeggeri provenienti dai Paesi dell’UE, dello Spazio Economico Europeo (SEE) e da Paesi terzi, tra cui Israele, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Libano, EAU, Giordania, Arabia Saudita, Egitto, che hanno completato il ciclo di vaccinazione con uno dei vaccini approvati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) o Sputnik V ed in possesso della relativa certificazione, possono fare ingresso a Cipro senza restrizioni. Le persone che hanno ricevuto il vaccino monodose Janseen possono fare ingresso a Cipro dopo 14 giorni dalla somministrazione del vaccino. Per tutti i dettagli, visitare il portale Cyprus Flight Pass: https://cyprusflightpass.gov.cy/en/vaccinated-passengersi auto-isolamento.
Tutti i viaggiatori in ingresso a Cipro devono sottoscrivere una dichiarazione giurata attestante il paese di provenienza e altre informazioni personali (“Cyprus Flight Pass”) da compilare online non prima di 24 ore prima del viaggio registrandosi sul portale https://cyprusflightpass.gov.cy/ Una volta ricevuta l’autorizzazione per email, il “Cyprus Flight Pass” dovrà essere stampato ed esibito in aeroporto al momento della partenza per Cipro.
Per quanto riguarda l’ingresso nella parte nord dell’isola, cosiddetta TRNC, i passeggeri in arrivo direttamente dall’estero devono presentare un certificato Covid-19 negativo effettuato non più di 72 prima e rimanere in quarantena per 10 giorni.
L’ingresso nella parte nord dell’isola attraverso i varchi della Green Line resta soggetto a limitazioni. I transiti sono attualmente consentiti solo ai ciprioti di entrambe le comunità e ai residenti permanenti a Cipro. Ai turisti stranieri non è consentito l’attraversamento. Si raccomanda pertanto di evitare il transito verso la parte nord dell’isola.
Per quanto riguarda i collegamenti aerei con Cipro, a seguito della temporanea sospensione dei voli diretti con l’Italia, gli spostamenti da e per Cipro comportano al momento scali in paesi di transito (principalmente Grecia, Germania ed Austria) che possono richiedere per i viaggiatori il rispetto di specifici adempimenti anti-Covid. Si raccomanda di verificare la situazione con la propria compagnia di viaggio prima della partenza.
Macedonia/ Repubblica di Macedonia del Nord
Il Governo della Repubblica di Macedonia del Nord ha riaperto le proprie frontiere a partire dal 26 giugno 2020, per cui tutti coloro che fanno ingresso nel Paese (sia cittadini macedoni sia cittadini stranieri) non sono più soggetti ai passati requisiti e restrizioni (come l’obbligo del test PCR COVID-19 e l’autoisolamento obbligatorio). Le frontiere sono aperte senza più restrizioni anche per i viaggiatori in solo transito attraverso il territorio macedone.
A partire dal 5 maggio 2021, tuttavia, è stato introdotto l’obbligo di 14 giorni di autoisolamento per i viaggiatori in arrivo dall’India e dal Brasile.Gli aeroporti internazionali di Skopje e Ohrid sono regolarmente aperti, anche se le compagnie aeree hanno sospeso i voli diretti con gli scali italiani (attualmente è possibile arrivare a Skopje dai principali aeroporti italiani solo facendo scalo in altri hub europei).
Si segnala infine a chi intende recarsi in Macedonia del Nord che, in caso di febbre alta o tosse o altri sintomi riconducibili al Covid-19 verificatesi successivamente all’ingresso nel Paese, è necessario contattare il numero di pronto intervento: 0800 002 03. Ulteriori contatti delle autorità sanitarie in loco disponibili a questo link.
Si segnala che, fino al 1 giugno 2021, vige nel paese un coprifuoco dalle 24.00 alle 04.00.
Germania
In ragione dell’aumento dei contagi da Covid 19 nel Paese, la Germania ha stabilito, a partire dal 2 novembre 2020, l’adozione di ulteriori misure restrittive a livello nazionale, per le quali si rimanda alla sezione Situazione Sanitaria di questa Scheda.
Chiunque entri in Germania in aereo, indipendentemente dal Paese di provenienza, deve disporre, PRIMA dell’imbarco, di una documentazione che dimostri di essere vaccinato, guarito o di esser risultato negativo ad un tampone (salvo limitatissime eccezioni previste dalla normativa). Tale obbligo non vale per i bambini sotto i 6 anni.
Per la normativa tedesca, si considerano “vaccinate” le persone che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni (se hanno già contratto il Covid, basta la prima dose) e “guarite” quelle risultate positive ad un tampone non meno di 28 giorni e non più di 6 mesi prima.
Per le persone non vaccinate e non guarite, il tampone può essere antigenico (rapido) o molecolare e deve essere effettuato nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Germania (nel caso dell’antigenico; nelle 72 ore precedenti, nel caso del molecolare PCR). La documentazione sulla vaccinazione, la guarigione o l’esito del tampone può essere scritta in italiano (oltre che in tedesco, inglese, francese e spagnolo).
Esistono inoltre altri obblighi per chi abbia soggiornato nei 10 giorni precedenti l’ingresso in Germania in una delle aree considerate “a rischio”. La Germania identifica 3 tipi di aree a rischio: aree a rischio “normali”, di cui fa parte l’Italia insieme a numerosi altri Paesi Europei, aree ad alta incidenza (“Hochinzidenz-Gebiete”) ed aree a rischio varianti (“Virusvarianten-Gebiete”). Attenzione: l’ingresso in Germania è normalmente vietato per chi sia stato nelle “aree a rischio varianti” (tranne poche eccezioni) e dal 23 maggio anche il Regno Unito è considerato tale.
La lista dei tre tipi di aree “a rischio” può essere consultata qui (il sito è in lingua tedesca, ma con possibilità di scaricare le liste attuali in lingua inglese).
Tutti coloro che nei 10 giorni precedenti l’ingresso in Germania si siano recati in aree a rischio “normali” (salvo casi di esenzione previsti dalla normativa) devono segnalare il proprio ingresso registrandosi online sul portale https://www.einreiseanmeldung.de e disporre di una documentazione che dimostri la vaccinazione, la guarigione o l’esito negativo di un tampone (fatto nelle 48 ore precedenti se antigenico, nelle 72 ore precedenti se PCR). In generale è previsto anche l’obbligo di quarantena per 10 giorni, ma tale periodo di isolamento può essere evitato (o interrotto), inviando alle competenti Autorità tedesche tramite il sopra citato portale online la documentazione che provi la vaccinazione, la guarigione o il test negativo.
L’obbligo di documentare la vaccinazione, la guarigione o l’esito negativo di un tampone non vale per i bambini di età inferiore ai 6 anni.
Attenzione: regole più restrittive sono previste per chi nei 10 giorni precedenti l’ingresso sia stato in un’area a rischio varianti o ad alta incidenza. Chi sia stato in aree a rischio varianti deve rispettare una quarantena di 14 giorni, che non può essere interrotta (tranne in pochi casi di esenzione).
Per tutte le informazioni sulle modalità di ingresso in Germania e sui casi di esenzione dall’obbligo di registrazione, di quarantena o di documentare l’avvenuta vaccinazione, l’avvenuta guarigione o l’esito negativo di un tampone, si rimanda al sito dell’Ambasciata d’Italia a Berlino.
Si attira l’attenzione di tutti i passeggeri interessati ad usufruire di voli Covid-tested dalla Germania verso l’Italia che, a partire dal 23 marzo 2021, viene introdotta la compilazione obbligatoria dei moduli di localizzazione dei passeggeri (Passenger Locator Form – PLF) digitali. Per ulteriori informazioni sulle procedure si raccomanda di consultare l’Approfondimento di questo sito e di seguire con attenzione le indicazioni alla seguente pagina del Sito Internet del Sito Internet del Ministero della Salute italiano.
Islanda
Ingresso: sono consentiti gli spostamenti da e per i paesi UE/SEE e Andorra, Monaco, San Marino e lo Stato del Vaticano. Maggiori info qui.
Salvo le eccezioni indicate nel paragrafo successivo, tutti i viaggiatori in arrivo dai paesi UE/EFTA e Andorra, Monaco, San Marino e lo Stato del Vaticano devono presentare una certificazione (in lingua islandese, danese, norvegese, svedese o inglese) di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso, ad un test molecolare PCR con risultato negativo.
I viaggiatori, turisti e residenti, in arrivo da aree a rischio, indipendentemente dalla durata del soggiorno o dallo scopo della visita, devono sottoporsi ad una procedura di doppio screening, che comprende due tamponi ed una quarantena di 5-6 giorni nell’intervallo tra i due tamponi. Il primo tampone viene effettuato all’arrivo in Islanda. In caso di risultato positivo è obbligatorio l’isolamento e la quarantena di 14 giorni. Anche i minori nati nel corso e dopo il 2005 possono essere sottoposti alle misure di prevenzione (tampone all’arrivo e quarantena).
I viaggiatori provenienti da aree definite ad alto rischio (tasso di incidenza oltre 500 casi su 100mila abitanti), in attesa del risultati del secondo test, devono osservare la quarantena in una struttura covid-19 predisposta dalle autorità. Non sono previste eccezioni per i viaggiatori in arrivo da regioni o paesi in cui il tasso di incidenza (su 14 giorni) sia tra 700 e 1000 casi su 100mila abitanti.
I viaggiatori in arrivo da aree in cui l’incidenza sia tra 500 e 699 casi su 100mila possono chiedere di essere esentati dal soggiorno in una struttura pubblica a condizione che siano in grado di dimostrare di poter osservare la quarantena in un’abitazione/dimora che soddisfi determinati requisiti. La richiesta di esenzione deve essere presentata almeno due giorni prima dell’arrivo in Islanda.
Se l’incidenza dell’infezione nel paese varia da regione a regione, l’intero paese viene classificato in base alla regione in cui l’incidenza è maggiore.
Le disposizioni si applicano anche ai cittadini islandesi e ai residenti in Islanda
I viaggiatori, anche provenienti da paesi fuori dell’area Schengen, che
a) abbiano completato la vaccinazione anti covid-19, effettuata con uno dei vaccini approvati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), e siano in possesso di un valido certificato di vaccinazione. (in lingua islandese, danese, norvegese, svedese, inglese o francese o tradotto in una di queste lingue), ivi compresi i certificati emessi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (the International Certificate of Vaccination or the Carte Jaune/Yellow Card)
b) siano in possesso di certificazione medica (in lingua islandese, danese, norvegese, svedese o inglese) che attesti la presenza di anticorpi al SARS-CoV-2 (test PCR o test sierologico) dopo aver contratto il covid-19,
sono esenti dalla certificazione di tampone prima dell’ingresso, procedura di doppio screening e quarantena di 5-6 giorni, ma devono ad ogni modo sottoporsi ad un tampone all’arrivo e osservare la quarantena fino all’ottenimento del risultato del test.
Prima della partenza per l’Islanda, è necessario compilare ed inviare, nelle 72 ore antecedenti all’arrivo, un’autocertificazione disponibile a questo link. Viene inoltre raccomandato di scaricare l’app. di tracciamento Rakning C-19.
Si raccomanda vivamente ai viaggiatori di consultare e leggere attentamente, prima della partenza per l’Islanda, le informazioni fornite nei siti dell’Ambasciata d’Italia ad Oslo e del Governo islandese.
Francia
In Francia su tutto il territorio nazionale resta in vigore un coprifuoco che, dal giorno 19 maggio 2021 compreso, ha questo orario: dalle 21.00 alle 6.00 (vedere sezione sanitaria della scheda).
A partire dal 19 maggio 2021 il programma di deconfinamento è entrato nella seconda tappa. Il programma prosegue come segue:
A partire dal 19 maggio 2021 il coprifuoco è spostato alle ore 21:00. Riaprono gli esercizi commerciali detti “non essenziali”, i luoghi culturali (cinema, teatri, musei) e gli spazi esterni di bar e ristoranti.
Terza tappa. A partire dal 9 giugno 2021 il coprifuoco sarà spostato alle ore 23:00. Riapriranno le sale interne di bar e ristoranti. Riapriranno le palestre.
Quarta tappa. A partire dal 30 giugno 2021 non sarà più in vigore il coprifuoco.
Le misure nazionali enunciate potranno subire modifiche a livello locale, qualora il virus dovesse tornare a circolare in maniera particolarmente attiva. Permangono forti limitazioni agli ingressi dall’estero.
Arrivi dai Paesi dello Spazio Europeo (compresa l’Italia) e da Australia, Israele, Giappone, Nuova Zelanda, Singapore, Corea del Sud e Regno Unito con qualsiasi mezzo (aereo, treno, auto, nave, bus, ecc): obbligo di esibizione di un TEST MOLECOLARE DI TIPO PCR REAL TIME (PCR-RT) DA EFFETTUARE NELLE 72 ORE PRECEDENTI LA PARTENZA PER LA FRANCIA. Il test antigenico non è accettato, né è accettato test PCR differente da PCR-RT. L’obbligo riguarda i viaggiatori, maggiori di 11 anni. Sono esentanti dal presentare il tampone: i lavoratori frontalieri, i trasportatori e i residenti nei territori confinanti entro 30 km dal proprio domicilio, sempre che lo spostamento sia di durata inferiore alle 24 ore. I test PCR-RT non sono richiesti in caso di transito aeroportuale a condizione che non si lasci l’aeroporto e che il transito non sia superiore a 24 ore. Il test è obbligatorio anche per coloro che hanno già avuto il vaccino.
Arrivi da Sudafrica, Argentina, Bahreïn, Bangladesh, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Emirati Arabi Uniti India, Nepal, Pakistan, Qatar, Sri Lanka, Turchia e Uruguay: obbligo di esibizione di un TEST MOLECOLARE DI TIPO PCR REAL TIME (PCR-RT) DA EFFETTUARE NELLE 36 ORE PRECEDENTI LA PARTENZA PER LA FRANCIA. In mancanza di un test PCR effettuato nelle 36 ore, si può esibire un test PCR-RT effettuato nelle 72 ore unitamente a un test antigenico effettuato nelle ultime 24 ore. All’arrivo in Francia da questi paesi, i viaggiatori dovranno sottoporsi a quarantena obbligatoria di 10 giorni.
Arrivo da tutti gli altri Paesi: obbligo di esibizione di un TEST MOLECOLARE DI TIPO PCR REAL TIME (PCR-RT) DA EFFETTUARE NELLE 72 ORE PRECEDENTI LA PARTENZA PER LA FRANCIA. Il test antigenico non è accettato, né è accettato test PCR differente da PCR-RT. All’arrivo in Francia da questi paesi, i viaggiatori dovranno sottoporsi a quarantena volontaria di 7 giorni.
Tutti coloro che entrano in Francia con qualsiasi mezzo devono compilare un’autocertificazione.
Per ulteriori informazioni, e per il modello di autocertificazione, si rimanda al sito web dell’Ambasciata d’Italia a Parigi.
Si informa che anche per chi entra in automobile, se non si dispone di test PCR-RT valido, si viene respinti.
Per maggiori dettagli consultare siti web del Governo francese https://www.gouvernement.fr/info-coronavirus e dell’Ambasciata d’Italia a Parigi.
In caso di febbre, tosse o difficoltà respiratorie, si raccomanda di contattare il centro SAMU (Tel. 15 numero gratuito) e di non recarsi direttamente dal medico o al pronto soccorso.
Le principali compagnie aeree offrono collegamenti aerei Italia/Francia. E’ sempre comunque consigliato arrivare con discreto anticipo in aeroporto.
Gran Bretagna
Ai viaggiatori in ingresso nel Regno Unito vengono richiesti i quattro seguenti adempimenti:
1) presentare il risultato negativo di un test COVID-19 effettuato nei tre giorni precedenti il giorno della partenza e che soddisfi i parametri indicati dal Governo britannico.
L’obbligo di mostrare un test con risultato negativo si applica agli arrivi da tutto il mondo e include anche i viaggiatori in transito e quanti si rechino dal Regno Unito all’estero per viaggi di durata inferiore a 3 giorni (in quel caso, il test potrà essere effettuato prima della partenza dal Regno Unito e mostrato al rientro).
È richiesto che il risultato del test COVID-19 sia in lingua inglese, francese o spagnola e indichi, oltre all’esito negativo dell’esame, il nome del viaggiatore come indicato sul passaporto/carta d’identità, la data di nascita, la denominazione dell’esame effettuato e i recapiti del centro medico che lo ha effettuato.
2) compilare un FORMULARIO ONLINE (“travel locator form”) nei due giorni precedenti la partenza. Nel formulario viene richiesto un indirizzo specifico e un numero di telefono al quale i viaggiatori possano essere contattati.
3) osservare un isolamento cautelare di 10 giorni. Il luogo dove sara effettuata la quarantena (indirizzo privato o COVID hotel) varia a seconda del Paese di provenienza. Maggiori informazioni qui.
È possibile ridurre la quarantena a 5 giorni utilizzando l’opzione test-to-release (se non si giunge/si è transitato in uno dei paesi oggetto di “travel ban”) effettuando un test a pagamento il 5° giorno di auto isolamento. Tale test va prenotato separatamente, riportando l’avvenuta opzione nel Passenger Locator Form. Si può optare per il test-to-release anche una volta arrivati in UK, compilando un nuovo PLF. Rimane un’opzione volontaria, per ridurre i tempi dell’auto isolamento ma non sostituisce i test obbligatori pre-partenza ed in occasione del 2° ed 8° giorno. Informazioni sulle strutture sanitarie abilitate sono disponibili qui.
4) effettuare due test COVID-19 in occasione del secondo e dell’ottavo giorno di autoisolamento nel Paese. I due COVID test devono essere prenotati e pagati prima dell’ingresso nel Paese (£210) tramite il portale dedicato https://quarantinehotelbookings.ctmportal.co.uk. Successivamente al pagamento verrà inviata per posta un covid-test-kit, all’indirizzo indicato nel Regno Unito. Il numero di prenotazione va riportato nel Passenger Locator Form. Senza prenotazione, relativa compilazione PLF ed esito negativo del test pre-partenza non si viene imbarcati (primi controlli a carico del vettore) e sono previste consistenti sanzioni.
Durante l’isolamento, è obbligatorio osservare le istruzioni sull’auto-isolamento del governo britannico e sarà consentito uscire dal luogo di auto-isolamento (hotel o indirizzo privato) solo in caso di cure mediche urgenti, necessità di supporto dei servizi sociali, necessità di generi alimentari e/o medicinali che non possono essere procurati con consegne a domicilio o da familiari o amici, funerale di un parente stretto, emergenza (es. incendio nel luogo di auto-isolamento).
L’isolamento dovrà essere osservato anche da chi soggiorna nel Regno Unito per un periodo inferiore ai 10 giorni (per esempio, viaggiatori in transito con necessità di pernottare nel Regno Unito) sono tenuti ad osservare l’isolamento durante la permanenza sul territorio britannico. Si potrà comunque interrompere la quarantena per recarsi al confine e lasciare il Regno Unito.
Gli arrivi internazionali in Scozia, a prescindere dal paese di provenienza, sono soggetti a quarantena nei c.d. COVID-hotel per dieci giorni a proprie spese.
Limitate categorie di viaggiatori sono esentate dall’obbligo di isolamento a prescindere dal Paese di origine dello spostamento. Per maggiori informazioni si rimanda a questo sito
Per viaggi con destinazione finale nel Regno Unito ma al di fuori dell’Inghilterra, si prega di fare riferimento alle indicazioni diramate dalle regioni autonome del Galles, dell’Irlanda del Nord e della Scozia o dalle autorità delle Isole del Canale (Guernsey e Jersey) e dell’Isola di Man, che possono variare anche significativamente dalle norme del resto del Paese. Ciascuna regione limita gli ingressi dal resto del Regno Unito per finalità specifiche, elencate sui rispettivi siti web.
Si rimanda per maggiori informazioni al sito web dell’Ambasciata d’Italia a Londra.
Montenegro
Tenuto conto dell’attuale situazione epidemiologica, su tutto il territorio nazionale è stato dichiarato lo stato di epidemia.
A partire dal 1 luglio 2020, il Montenegro ha disposto la riapertura delle frontiere con tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Dal 13 marzo 2021 l’ingresso in Montenegro per i cittadini montenegrini, per gli stranieri con residenza permanente o temporanea in Montenegro e per altri cittadini stranieri è consentito SENZA PARTICOLARI CONDIZIONI se in provenienza dai seguenti Paesi: Serbia, Kosovo, Croazia, Bosnia ed Erzegovina ed Albania.
Dal 23 aprile, tale disposizione vale anche per i cittadini montenegrini e per gli stranieri provenienti da Russia, Bielorussia, Ucraina e Macedonia del Nord, che possono entrare in Montenegro senza particolari condizioni.
IN PROVENIENZA DA TUTTI GLI ALTRI PAESI, è permesso l’ingresso in Montenegro SOLO:
– con un risultato negativo di un test PCR (SARS-CoV-2) NON PIÙ VECCHIO DI 72 ORE, oppure
– con un risultato positivo di un test IgG non più vecchio di 30 giorni, oppure
– con un certificato attestante la somministrazione della seconda dose di vaccino Anticovid come minimo 7 giorni prima dell’ingresso.
L’obbligo di presentazione di test non riguarda i minori fino a 5 anni di età.
Nel caso in cui non vengano rispettate le condizioni di cui sopra, all’ingresso in Montenegro verrà disposto un PERIODO DI QUARANTENA (AUTOISOLAMENTO) DI 14 GIORNI.
Sono previste eccezioni all’obbligo di presentazione del test per le seguenti categorie: Operatori sanitari, ricercatori e scienziati; Persone che effettuano trasporto di passeggeri e merci; Diplomatici accreditati in Montenegro, personale presso organizzazioni internazionali, personale militare e operatori presso organizzazioni umanitarie, nell’esercizio delle loro funzioni; Persone che necessitano di protezione internazionale o che vengono in Montenegro per altri motivi umanitari (il principio di non respingimento sarà rispettato); marittimi stranieri in transito che si imbarcano o sbarcano nei porti di Bar, Budva, Kotor, Porto di Kumbor-Portonovi e Tivat (Gat I e Gat II), nonché gli stranieri che gestiscono veicoli a motore per il trasporto di merci, con speciali misure di controllo sanitario.
COLLEGAMENTI: Per quanto riguarda i collegamenti marittimi, è sospeso il traghetto Bar-Bari. Risultano sospesi anche i collegamenti aerei.
Per maggiori dettagli in merito alle nuove misure adottate a livello locale si invita a fare riferimento al sito dell’ Ambasciata d’Italia a Podgorica o al sito ufficiale del Ministero della Salute del Montenegro
Austria
A partire dal 19 maggio 2021, e attualmente fino al 30 giugno 2021, l’ingresso in Austria è sottoposto alle seguenti regole:
In provenienza da Andorra, Australia, Belgio, Bulgaria, Corea del Sud, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, ITALIA, Lettonia, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Norvegia, Nuova Zelanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, San Marino, Singapore, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ungheria e Vaticano, l’ingresso nel Paese è consentito:
previa registrazione on-line al seguente link: https://entry.ptc.gv.at/en, effettuata nelle 72 ore precedenti l’ingresso nel Paese. La conferma della registrazione viene generata automaticamente dal sistema e deve essere presentata, in formato cartaceo o digitale, su richiesta delle autorità in caso di controlli;senza obbligo di quarantena, se in possesso di:
(a) certificato o test, in lingua inglese o tedesca, attestante la negatività al Covid 19. Il test (presentato direttamente o tramite certificato) deve essere stato effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso nel Paese, in caso di test molecolare, nelle 48 ore precedenti l’ingresso nel Paese, in caso di test antigenico. Se sprovvisti di tale test/ certificazione al momento dell’ingresso in Austria, il test molecolare o antigenico deve essere effettuato nelle 24 ore successive. Per ulteriori dettagli, si rimanda alla sezione Mobilità di questa scheda;
(b) oppure, certificato, sempre in lingua inglese o tedesca, attestante la guarigione da un’infezione Covid 19 contratta negli ultimi 6 mesi;
c) oppure, certificato, sempre in lingua inglese o tedesca, attestante l’avvenuta vaccinazione al Covid 19. A tal fine, vengono considerati validi i vaccini autorizzati dall’EMA (Agenzia Europea del Farmaco oppure elencati nell’Emergeny Use List dell’OMS). Il vaccino deve essere stato inoculato in un intervallo di tempo che va dai 21 giorni ai 9 mesi precedenti l’ingresso nel Paese (non è valido ai fini dell’ingresso in Austria un vaccino inoculato meno di 21 giorni o più di 9 mesi prima). È sufficiente la prima dose. Il calcolo dei 9 mesi decorre dalla somministrazione della prima dose, se il vaccino prevede più somministrazioni. Condizione ulteriore – necessaria in ogni caso, in aggiunta ad una delle condizioni sopra riportate – per l’esonero dalla quarantena, è l’essere stati esclusivamente in Austria o in uno degli Stati sopra elencati nei 10 giorni precedenti l’ingresso nel Paese.Permane dunque (se non in possesso di certificazione attestante la vaccinazione o la guarigione dal Covid 19 nei termini sopra indicati) l’obbligo di essere in possesso di un test Covid negativo (effettuato nelle 72 ore precedenti se molecolare, nelle 48 ore precedenti se antigenico) al momento dell’ingresso in Austria, o di effettuarlo nelle 24 ore successive.
In provenienza da Cipro, Croazia, Lituania, Paesi Bassi e Svezia l’ingresso nel Paese è consentito:
previa registrazione on-line, nelle modalità sopra descritte;senza obbligo di quarantena, se in possesso di certificato di avvenuta vaccinazione o guarigione dal Covid 19 (nei termini sopra indicati) e purché si sia stati esclusivamente in Austria o in uno degli Stati sopra elencati (del primo o del secondo gruppo) nei 10 giorni precedenti l’ingresso nel Paese;con obbligo di quarantena, se in possesso esclusivamente di certificato o test attestante la negatività al Covid, certificazione che deve rispettare i termini e le modalità sopra descritte, inclusa la possibilità di effettuare il test, in alternativa, nelle 24 ore successive l’ingresso in Austria. La quarantena ha durata di 10 giorni, ma può essere interrotta a seguito di ulteriore test Covid, molecolare o antigenico, con esito negativo, effettuato almeno 5 giorni dopo l’ingresso nel Paese. Permangono le condizioni precedenti al 19 maggio 2021 per quanto riguarda l’ingresso dagli altri Paesi e per quanto riguarda l’ingresso dei “pendolari” (registrazione on line da effettuare di norma ogni 28 giorni), salvo naturalmente che, in provenienza dai Paesi sopra elencati (del primo e del secondo gruppo), non è più necessaria neanche ai “pendolari” l’esibizione di un test Covid, se in possesso di certificazione di avvenuta vaccinazione o guarigione nei termini sopra indicati.
In provenienza da Paesi diversi da quelli sopra elencati, l’ingresso in Austria è consentito solo in virtù di particolari motivazioni e ai cittadini e residenti UE-SEE e loro familiari (in aggiunta, naturalmente, all’obbligo di test e di quarantena). Per il Brasile, l’India e il Sud Africa valgono condizioni vieppiù rafforzate e l’obbligo di presentazione, al momento dell’ingresso nel Paese, esclusivamente di un test molecolare con esito negativo. Vige attualmente inoltre una sospensione del traffico aereo fra l’Austria, da un lato, e Brasile, India e Sud Africa, dall’altro.
Le liste di Paesi a rischio o con situazione COVID-19 “stabile” sono oggetto di periodici aggiornamenti da parte delle autorità locali, pertanto si raccomanda vivamente di verificare sempre anche il sito ufficiale del Ministero della Salute austriaco a questo link (in inglese a questo link) e la Gazzetta Ufficiale .
Non è richiesta, lì dove previsto, la presentazione di un certificato medico per bambini fino ai 10 anni di età in provenienza dall’estero, se accompagnati. Il transito attraverso l’Austria senza effettuare fermate intermedie/ assicurando l’immediata ripartenza è di norma consentito, senza obbligo di registrazione, di test o altra certificazione e di quarantena.
Per ulteriori informazioni, si rimanda alle sezioni “Situazione sanitaria” e “Mobilità” di questa scheda e al sito dell’Ambasciata d’Italia a Vienna.
Si segnala una sensibile riduzione del traffico aereo e ferroviario fra Italia ed Austria, anche a seguito della contrazione della domanda dovuta alla pandemia in atto. Possono essere disposte cancellazioni di tratte aeree e ferroviarie, anche con scarso preavviso. Si raccomanda pertanto di consultare sempre il sito della compagnia aerea di riferimento per l’operatività del volo e il sito delle ferrovie austriache, https://www.oebb.at/ (disponibile anche in italiano https://www.obb-italia.com/it/) per gli spostamenti in treno.
Romania
L’Istituto Nazionale di Sanità Pubblica romeno, ha inserito l’Italia nella lista dei Paesi a rischio (“zona gialla” http://www.cnscbt.ro/index.php/liste-zone-afectate-covid-19). Di conseguenza, chi intenda fare ingresso in Romania venendo dal nostro Paese deve sottoporsi ad un periodo di isolamento di 14 giorni, riducibile a 10, dietro presentazione del risultato negativo di un test RT-PCR per SARS-CoV-2 effettuato all’ottavo giorno.
Sono esenti dall’obbligo di isolamento alcune categorie, elencate sul sito dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest.
In particolare, non sono tenute alla quarantena le persone che abbiano terminato il ciclo di vaccinazione contro il SARS-Cov-2 da almeno 10 giorni, così come quelle che mostrino un risultato negativo di un test RT-PCR per SARS-CoV-2 effettuato non più di 72 ore prima dell’imbarco o dell’ingresso nel territorio nazionale. Per ingressi da zone “rosse” e “verdi” si rimanda alla sezione sanitaria di questa scheda.
Le persone che dovessero sviluppare sintomi da contagio devono comunque contattare il numero unico di emergenza 112; il personale medico farà una valutazione clinica e raccoglierà prove biologiche per l’effettuazione del test.
Lo stato di allerta è prolungato per ulteriori 30 giorni a partire dal 13 maggio 2021.
Croazia
Le seguenti misure di contenimento disposte dalle Autorità croate sono state prorogate fino 31 maggio 2021:
1) Le persone provenienti direttamente dai Paesi e/o Regioni dell’Unione Europea, Paesi e/o Regioni dell’area Schengen e Paesi associati all’area Schengen, che sono elencati nella “lista verde” del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie possono liberamente entrare in Croazia. Al valico di frontiera queste persone devono dimostrare di non aver soggiornato nelle aree di transito.
2) Le persone provenienti direttamente da tutti gli altri Paesi e/o Regioni dell’Unione Europea, Paesi e/o Regioni dell’area Schengen e Paesi associati all’area Schengen, non compresi nel punto 1, possono entrare in Croazia ad una delle seguenti condizioni:
– presentando l’esito negativo al tampone per SARS CoV-2 effettuato nelle ultime 48 ore tramite il metodo PCR oppure tramite il metodo antigenico rapido (con un test indicato nell’Elenco comune dei test antigenici rapidi, pubblicato sul sito della Commissione Europea. Il certificato relativo al tampone antigenico deve contenere il nominativo del produttore del test e / o il nome commerciale del test. In caso contrario, il certificato non verrà accettato come valido.
– presentando il certificato di vaccinazione se sono trascorsi 14 giorni dalla somministrazione della seconda dose, oppure dalla prima dose per i vaccini che vengono somministrati in un’unica dose. Le persone che hanno superato la malattia da Covid-19 e sono in possesso del relativo certificato medico sono esentate dall’obbligo di presentare l’esito negativo al tampone molecolare o antigenico se sono state vaccinate con almeno una dose del vaccino. Questa esenzione si estende fino a cinque (5) mesi dalla data della somministrazione del vaccino;
– effettuando il tampone all’arrivo in Croazia e sottoponendosi all’autoisolamento prima di ricevere l’esito negativo. Nel caso in cui non sia possibile effettuare il tampone, è prevista la misura di autoisolamento di 10 giorni.
Le eccezioni alle sopraindicate restrizioni sono previste per le categorie elencate nella sezione sanitaria di questa scheda.
3) I cittadini dei Paesi dell’Unione europea, Paesi dell’area Schengen e Paesi associati all’area Schengen e i membri delle loro famiglie, nonché i cittadini dei Paesi terzi ivi residenti a lungo termine, se provengono dai Paesi terzi, possono entrare in Croazia alle condizioni descritte al punto 2. Le eccezioni si applicano alle categorie elencate nella sezione sanitaria di questa scheda.
4) Le persone provenienti direttamente dai Paesi elencati nell’Allegato I della Raccomandazione (UE) 2020/912 del Consigliorelativa alla restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’UE, possono entrare in Croazia se non manifestano segni di malattia e se non hanno avuto un contatto stretto con una persona ammalata. Al valico di frontiera queste persone devono dimostrare di non aver soggiornato nelle aree di transito.
5) I cittadini dei Paesi terzi che non sono menzionati nei punti precedenti possono entrare in Croazia soltanto se appartengono alle categorie elencate nella sezione sanitaria di questa Scheda.
6) Le persone provenienti dalla Repubblica del Sudafrica, Brasile e Zanzibar al momento dell’ingresso in Croazia sono soggette alle seguenti restrizioni:
– Devono presentare l’esito negativo al tampone per SARS CoV-2 effettuato tramite il metodo PCR nelle ultime 48 ore;
– Devono sottoporsi alla misura di autoisolamento per il periodo di 14 giorni.
Tali persone possono ridurre il periodo di autoisolamento se, non prima del settimo giorno di isolamento e a proprie spese, si sottopongono al tampone per SARS CoV-2 effettuato tramite il metodo PCR in un istituto autorizzato e ricevono l’esito negativo.
7) Le persone che entrano nella Repubblica di Croazia per motivi umanitari legati agli aiuti alle aree colpite dal sisma (Contee di Sisak e Moslavina, Zagabria e Karlovac) possono entrare in Croazia, previo consenso dell’Unità di Crisi della Protezione civile della Repubblica di Croazia, senza obbligo di presentare l’esito negativo al tampone per SARS CoV-2 e senza obbligo di autoisolamento.
I passeggeri in transito, compreso il personale nel settore dei trasporti, se non lasciano il territorio nazionale entro 12 ore dal momento dell’ingresso in Croazia, vengono automaticamente sottoposti alla misura di autoisolamento.
I bambini di età inferiore ai 7 anni sono esentati dall’obbligo di presentare l’esito negativo al tampone per SARS CoV-2 se viaggiano in compagnia dei genitori/tutori che possiedono l’esito negativo al tampone per SARS CoV-2 o il certificato di vaccinazione oppure il certificato di aver superato la malattia da COVID-19.
Tramite il sito web https://mup.gov.hr/uzg-covid/286210, oppure direttamente al valico di frontiera, è possibile verificare se si soddisfano i criteri per le eccezioni elencate sopra.
Viene raccomandato a tutte le persone che possono entrare in Croazia di registrarsi prima del loro ingresso attraverso l’applicazione Enter Croatia.”
Per ulteriori informazioni, comprese le eccezioni per le categorie sopra indicate si rimanda al sito dell’ Ambasciata d’Italia a Zagabria
Martinica
Le misure nei Dipartimenti d’oltremare francesi, al fine di evitare la propagazione delle nuove varianti del virus, sono state rafforzate.
Per quanto concerne la Martinica si informa che a partire dal 02 febbraio 2021 sono consentiti solo gli spostamenti per motivi imperativi di ordine personale/familiare, di salute urgente o professionale inderogabile.
La lista dei motivi ritenuti imperativi è consultabile a questo link .
Per ingresso via aerea, è richiesto a tutti i viaggiatori maggiori di anni 11:-test PCR negativo realizzato nelle 72 ore antecedenti il volo ;
– dichiarazione di non aver sintomi e di non essere stati a contatto con casi positivi nei 14 gg antecedenti il volo;
– autoisolamento obbligatorio di 7 gg all’esito del quale verrà effettuato nuovo test.
Le persone attualmente in vacanza nell’arcipelago potranno ritornare al loro domicilio costituendo questo un motivo imperativo di ordine personale.
Motivi imperativi e test sono richiesti anche per gli spostamenti di persone in provenienza o in direzione di Saint Martin, Saint-Barthélemy, et Guyane.
Gli spostamenti tra Martinica e Guadeloupe sono invece consentiti senza test e senza necessità di motivi imperativi data la medesima situazione sanitaria
Per gli spostamenti via marittima consultare questa pagina
Grecia
Dal 7 novembre 2020 sono in vigore misure restrittive sull’intero territorio greco, fino a data da destinarsi. A seconda dell’indice di contagio nelle singole Regioni, vengono applicate misure di prevenzione variabili: è disponibile, a cura delle Autorità elleniche, una mappa interattiva (in greco) che distingue il livello di rischio delle varie zone ed elenca le relative misure. Vige il divieto di circolazione notturna (dalle 00.30 alle 5.00 tutti i giorni in tutta la Grecia), tranne che per motivi di salute o lavoro. In tutto il Paese è obbligatorio l’uso della mascherina in tutti gli spazi all’aperto e al chiuso.
Dal 14 maggio 2021 sono nuovamente consentiti gli spostamenti tra diverse Unità regionali. Per le disposizioni da rispettare in caso di traghetti da e per le isole e voli interni al Paese si raccomanda di consultare attentamente l’approfondimento Coronavirus COVID-19. Focus Grecia pubblicato sul sito dell’Ambasciata d’Italia ad Atene e questo sito, a cura delle Autorità greche.
A partire dal 19 aprile 2021 è stato rimosso l’obbligo di isolamento fiduciario di sette giorni, precedentemente in vigore, per i passeggeri in arrivo dall’estero che risiedono nei Paesi UE, nell’area Schengen e in altri Paesi (indicati sul sito dell’Ambasciata d’Italia ad Atene) purché, al momento dell’ingresso in Grecia, rispettino le seguenti condizioni per l’ingresso nel Paese.
Tutti i viaggiatori che entrano in Grecia, indipendentemente dalla nazionalità e dalle modalità di ingresso (volo internazionale, traghetti, valichi via terra, etc.), devono soddisfare una delle 3 seguenti condizioni:
a) aver completato, da almeno 14 giorni, la vaccinazione contro il COVID-19 e presentare un certificato di vaccinazione in inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo o russo. Il certificato di vaccinazione deve includere il nome della persona come indicato sul documento di identità, il tipo di vaccino somministrato, il numero di dosi e la data di somministrazione.
b) essere risultati negativi al COVID-19 mediante test, effettuato esclusivamente con metodo PCR ed eseguito mediante tampone orale o rinofaringeo entro le 72 ore precedenti l’arrivo in Grecia. L’esito negativo deve risultare da un certificato – che riporti la diagnosi di cui sopra, in inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo o russo – che deve includere il nome della persona così come appare sul documento di identità.
c) avere con sé un certificato di guarigione da Covid-19 negli ultimi 9 mesi o un un certificato di risultato positivo del test molecolare PCR, che attesta al contempo che il paziente si è ripreso dall’infezione da virus SARS-CoV-2. Tale ultimo certificato deve essere stato rilasciato in un periodo compreso obbligatoriamente tra 2 e 9 mesi antecedenti all’ingresso in Grecia. Anche questi certificati possono essere in lingua inglese, francese, tedesca, italiana, spagnola o russa e devono includere il nome della persona così come appare sul documento di identità.
Si precisa che anche per i minori al di sopra dei cinque anni deve applicarsi una delle tre condizioni alternative appena descritte.
Per poter accedere nel Paese rimane inoltre condizione indispensabile – indipendentemente dalla nazionalità e dal metodo di ingresso – la compilazione – al più tardi il giorno prima dell’arrivo in Grecia – di un modulo online su questo sito (non accessibile con Internet Explorer), il Passenger Locator Form (PLF), con il quale i viaggiatori devono fornire informazioni sul luogo di provenienza, sulla durata dei soggiorni precedenti in altri paesi e sull’indirizzo del proprio soggiorno in Grecia. In caso di ingresso nel Paese senza PLF è prevista una sanzione amministrativa di 500 €. Per le violazioni della normativa anticovid è comminata, fatte salve le sanzioni penali previste, una sanzione amministrativa di 5.000€.
Si precisa che la pagina travel.gov.gr è gestita dalle Autorità greche e non dall’Ambasciata d’Italia ad Atene. Per quesiti legati al funzionamento del sito e/o dubbi sull’ingresso nel Paese connessi alla compilazione del PLF è possibile contattare il numero di assistenza indicato dalle Autorità greche: 00302155605151.
Ai sensi della normativa greca le compagnie aeree e di navigazione, nonché le compagnie di trasporto stradale e ferroviario sono obbligate a controllare i viaggiatori prima dell’imbarco, al fine di confermare che abbiano correttamente compilato il PLF e abbiano, in alternativa, uno dei documenti sopra elencati ai punti a, b e c. Si attira l’attenzione sul fatto che ai passeggeri sprovvisti di tali documenti potrebbe essere rifiutato l’imbarco.
Rimane invece in vigore per tutti i passeggeri in ingresso la possibilità di essere sottoposti, a campione, a un test rapido effettuato all’arrivo in Grecia. Il test a campione, qualora si venga selezionati, è obbligatorio: le Autorità greche si riservano il diritto di rifiutare l’ingresso nel Paese a coloro i quali si rifiutino di sottoporsi al test rapido. In caso di positività è previsto un periodo di isolamento obbligatorio di 14 giorni per i viaggiatori risultati positivi e per i loro contatti prossimi in appositi “hotel quarantena” (le spese di alloggio sono coperte dallo Stato greco), dove verranno effettuati nuovi test per verificare la diagnosi iniziale. Maggiori informazioni sulle misure previste per l’ingresso in Grecia a partire dal 19 aprile 2021 sono disponibili sul seguente sito, a cura della Protezione Civile greca: https://travel.gov.gr/#/.
Si attira infine l’attenzione sul fatto che sono previste regolamentazioni speciali in caso di ingresso in Grecia dall’estero per le imbarcazioni da diporto private e per le imbarcazioni turistiche, nonché per i valichi via terra (non tutti accessibili e, tra quelli accessibili, non sempre aperti 24 ore su 24).
In caso di comparsa di sintomi riconducibili al Covid-19, è necessario fare immediatamente riferimento a un medico o all’Ente Nazionale Ellenico della Salute (EODY).
Per quesiti sull’evoluzione della situazione coronavirus in Grecia, sul settore turistico o comunque riguardanti la possibilità di recarsi in Grecia è possibile consultare l’approfondimento Coronavirus COVID-19. Focus Grecia pubblicato sul sito dell’Ambasciata d’Italia ad Atene e questo sito, a cura delle Autorità greche.
Irlanda
A partire dall’8 maggio 2021, l’Italia e’ stata rimossa dall’elenco dei Paesi a rischio (categoria 2). Pertanto i viaggiatori provenienti dall’Italia, o che vi abbiano soggiornato o transitato nei 14 giorni antecedenti l’arrivo in Irlanda, non devono sottoporsi alla quarantena alberghiera obbligatoria, a meno che non siano stati nei 14 giorni precedenti il viaggio in uno dei Paesi classificati dal Dipartimento della Salute irlandese nella “categoria 2”, anche se solo in transito (anche soltanto aeroportuale).
I viaggiatori provenienti dall’Italia o da Paesi non inclusi nella Categoria 2 devono comunque sottoporsi a una quarantena domiciliare obbligatoria di 14 giorni da effettuare presso l’indirizzo indicato nel modulo di localizzazione dei passeggeri da compilare prima dell’arrivo. Devono inoltre esibire un risultato negativo / “ non rilevato ” di un test RT-PCR effettuato non piu’di 72 ore prima dell’arrivo nello Stato.
Questo vale anche per i viaggiatori che arrivano attraverso l’Irlanda del Nord. Solo categorie molto limitate di viaggiatori possono essere esentate. Ulteriori dettagli sulla quarantena obbligatoria sono disponibili alla seguente pagina: https://www.gov.ie/en/publication/b4020-travelling-to-ireland-during-the-covid-19-pandemic/.
Qualsiasi viaggiatore che sia stato nei 14 giorni precedenti il viaggio in uno dei Paesi classificati dal Dipartimento della Salute irlandese nella “categoria 2”, anche se solo in transito (anche soltanto aeroportuale), è legalmente tenuto a sottoporsi alla quarantena presso una struttura designata (quarantena alberghiera obbligatoria). Ciò si applica anche se il passeggero riceve un risultato del test RT-PCR negativo dopo l’arrivo nello Stato.
I passeggeri tenuti a intraprendere la quarantena obbligatoria in hotel devono prenotare in anticipo un posto nella struttura designata prima dell’arrivo in Irlanda. I passeggeri sono tenuti a presentare la prova di questa prenotazione al proprio operatore di volo o di traghetto per imbarcarsi sull’aereo o sul traghetto per l’Irlanda. Le prenotazioni possono essere effettuate su: www.quarantinehotelsireland.ie
Per ulteriori informazioni sulla quarantena, sull’elenco dei Paesi di categoria 2 e su eventuali esenzioni, consultare la seguente pagina web: https://www.gov.ie/en/publication/5577b-obbligo-di-quarantena-presso-strutture-alberghiere-designate/
Per quanto riguarda gli spostamenti all’interno del Paese, dal 10 maggio sono consentiti i movimenti su tutto il territorio nazionale. Per il dettaglio delle restrizioni vigenti, e per eventuali aggiornamenti, si prega di consultare la seguente pagina: https://www.gov.ie/en/campaigns/c36c85-covid-19-coronavirus/
I collegamenti aerei diretti con l’Italia sono operativi su scala ridotta. Si raccomanda in ogni caso di verificare lo stato del proprio volo con la compagnia aerea di riferimento.
Estonia
L’Estonia adotta una propria classificazione nazionale delle aree a rischio Covid.
L’ingresso in Estonia è sottoposto alle seguenti regole:
– Viaggiatori UE e Paesi associati Schengen:
I cittadini e i residenti degli Stati UE e dei paesi associati Schengen, nonché i loro familiari, possono entrare in Estonia senza restrizioni, a condizione che non mostrino sintomi Covid e che il tasso di incidenza del contagio nel Paese di partenza e/o transito non superi i 150 casi su 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni. Se il tasso di infezione è più elevato, si applica l’obbligo dell’isolamento di 10 giorni o, in alternativa, una procedura di doppio test.
Un elenco dei paesi a rischio è pubblicato dal Ministero degli Affari Esteri estone ogni venerdì ed entra in vigore il lunedì della settimana successiva.
Per saperne di più: https://vm.ee/en/information-countries-and-self-isolation-requirements-passengers#EU%20+%20Schengen
Procedura del doppio test: i viaggiatori che, provenendo da un’area a rischio, non vogliano rimanere in autoisolamento per dieci giorni dopo l’arrivo in Estonia, devono eseguire un primo test molecolare PCR (cosiddetto “tampone”), nelle 72 ore prima dell’arrivo nel Paese, con esito negativo (il certificato deve essere scritto almeno in inglese). Durante il soggiorno in Estonia è possibile effettuare un secondo test, non prima del sesto giorno successivo al primo test effettuato all’estero. Il viaggiatore è libero dall’obbligo di isolamento di 10 giorni se i risultati di entrambi i test sono negativi.
A coloro che non hanno avuto modo di effettuare il test nelle 72 ore che precedono l’arrivo nel Paese, viene concessa la possibilità di fare il primo test in Estonia, immediatamente all’arrivo.
A tal fine sono stati attivati dei “punti di esecuzione primo test” presso l’area arrivi dell’Aeroporto di Tallinn e, per coloro che arrivano in nave, presso le aree pedonali dei terminal A e D del porto di Tallinn.
L’accesso alle postazioni test avviene secondo l’ordine di arrivo. Le postazioni sono aperte fino all’arrivo dell’ultimo aereo/ultima nave del giorno.
Per coloro che arrivano in Estonia via terra e, in alternativa, per tutti coloro che decidessero di non sottoporsi al test presso i suddetti due scali, è possibile nella capitale Tallinn e nelle principali città del Paese. Per informazioni sui test https://koroonatestimine.ee/en/
Anche nel caso del viaggiatore che effettua il primo test nel Paese di partenza ed il secondo in Estonia, l’isolamento termina se entrambi i test sono negativi.
Sono previsti casi di deroga all’isolamento, solo qualora il risultato del “primo” test risulti negativo (la deroga riguarda lo svolgimento di attività “imprescindibili” quali attività lavorative, acquisto di prodotti alimentari e medicinali, visite mediche).
– Viaggiatori extra UE, Gran Bretagna e Irlanda del Nord:
Il Governo estone aggiorna periodicamente la lista dei Paesi extra-comunitari soggetti alla sospensione delle restrizioni di cui alla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 30 giugno 2020.
A partire dal 15 gennaio 2021 i viaggiatori provenienti dal Regno Unito e dall’Irlanda del Nord devono sottoporsi ad un periodo di isolamento di 10 giorni e, in aggiunta, devono sottoporsi obbligatoriamente a test. Tale obbligo non sostituisce quello della quarantena, ma è aggiuntivo. Per tali viaggiatori, l’esito negativo del primo test non conferisce l’autorizzazione a svolgere attività in deroga, a meno che non si tratti di attività collegate alla salute personale.
Sono esclusi dagli obblighi di doppio test i minori di 12 anni.
A partire dal 1 gennaio 2021 sono stati rimossi i divieti nei confronti dei voli da e verso i Paesi UE ad alto rischio Covid. Sono pertanto tornati operativi i voli da e per l’Italia. Si raccomanda di verificare direttamente con le compagnie aeree l’effettiva operatività dei voli.
Per le ultime informazioni ufficiali sul coronavirus in Estonia, si invita a visitare il sito del Governo estone www.kriis.ee/en.
Repubblica Ceca
Lo stato di emergenza, in vigore dal 5 ottobre 2020, è prorogato fino all’11 aprile 2021.
Sono state adottate nuove misure restrittive.
E’ vietato l’ingresso degli stranieri in Repubblica Ceca, ad eccezione dei viaggi indispensabili, motivati da:
– rientro presso la propria residenza
– esigenze lavorative
– studio
– salute
– visite necessarie alla famiglia
E’ vietato l’ingresso per turismo, attività ricreative, visite agli amici, ecc.
L’ingresso di chi arriva dall’Italia, per le motivazioni previste, è sottoposto alla seguente procedura:PRIMA DELL’INGRESSO:
– effettuare un tampone PCR entro le 72 ore prima della partenza (Non è più ammesso il tampone antigenico);
-notificare l’ingresso alle Autorità sanitarie ceche compilando questo modulo onlinehttps://plf.uzis.cz e, se richiesto ai controlli di frontiera, mostrare la conferma dell’avvenuta compilazione elettronica.
DOPO L’ARRIVO:
– Rimanere in auto-isolamento per 5 giorni.
– Effettuare un tampone PCR soltanto al quinto giorno di auto-isolamento. Non è consentita l’interruzione dell’auto-isolamento per recarsi al lavoro.
– Non è prevista l’interruzione dell’auto-isolamento per eseguire trattamenti sanitari. Soltanto la clinica coinvolta può, per ogni singolo caso, chiedere all’ufficio di igiene locale l’autorizzazione ad interrompere l’auto-isolamento ed effettuare il tampone PCR prima dei 5 giorni previsti.
-L’auto-isolamento si conclude soltanto con il risultato negativo del tampone PCR, effettuato in Repubblica Ceca.
– Obbligo di indossare una mascherina FFP2, KN95 o N95 per 14 giorni dopo l’arrivo quando si è fuori dalla propria abitazione.
– Lavoratori e studenti devono informare, rispettivamente, il datore di lavoro e la scuola dei loro viaggi in paesi a rischio Covid e sottoporre il risultato negativo del secondo test, rispettivamente, al datore di lavoro e all’università, prima di potersi recare sul luogo di lavoro o a lezione.
Anche le persone già vaccinate devono rispettare la procedura prevista.
Per informazioni sulle eccezioni previste in merito alla procedura da seguire per l’ingresso e il transito in Repubblica Ceca, nonché sullerestrizioni vigenti sul territorio ceco, si rimanda al sito dell’Ambasciata d’Italia a Praga e alla sezione sanitaria di questa scheda.
Per quanto riguarda i collegamenti aerei, si segnala una forte riduzione dell’offerta di voli fra Repubblica Ceca e Italia.
Lussemburgo
Alla luce del peggioramento del quadro epidemiologico locale, il Governo lussemburghese ha stabilito una serie di misure via via più restrittive, tra le quali il coprifuoco nazionale in vigore dalle ore 24.00 alle ore 06.00 (ad eccezione degli spostamenti per motivi di lavoro, salute o rientro dall’estero) dal 16 maggio 2021 fino al 12 giugno 2021, salvo ulteriori protoghe, anche in considerazione della diffusione delle nuove varianti del virus SARS-CoV-2. Per ulteriori dettagli sulle misure restrittive in vigore nel Paese, si rimanda alla Situazione Sanitaria di questa Scheda.
Dopo la riapertura dell’Aeroporto Findel il 31 maggio 2020, sono state rafforzate le misure di prevenzione per gli ingressi dall’estero per via aerea, misurando la temperatura a tutti i passeggeri in arrivo e con la possibilità di sottoporsi al tampone direttamente nel terminal. Dal 29 gennaio e fino al 30 giugno 2021, salvo ulteriori proroghe, chiunque dai 6 anni in su (inclusi i residenti) faccia ingresso in Lussemburgo, a mezzo aereo atterrando all’aeroporto Findel, dopo un soggiorno all’estero superiore alle 72 ore, deve esibire l’attestazione relativa al test molecolare (PCR) o antigenico con esito negativo effettuato nelle 72 ore antecedenti alla partenza del volo con destinazione Lussemburgo. Il risultato del test negativo dovrà essere presentato in una delle lingue amministrative del Lussemburgo (lussemburghese, tedesco o francese) o in inglese, italiano, spagnolo, o portoghese, se ciò non fosse possibile lo stesso deve essere accompagnato da una traduzione in una delle lingue amministrative del Lussemburgo.
Fra le eccezioni all’obbligo del tampone per l’ingresso a mezzo aereo, figurano i passeggeri in transito o in grado di certificare di avere già contratto il Covid-19, oltre al personale viaggiante, ai lavoratori transfrontalieri e al personale delle missioni diplomatiche. Se un passeggero non presenta un tampone valido, sarà collocato dalle Autorità lussemburghesi in regime di quarantena per un periodo di 14 giorni, a decorrere dalla data di ingresso nel Paese. Per informazioni sull’operatività dei voli si raccomanda di consultare i siti web delle rispettive Compagnie (www.alitalia.com e www.luxair.lu).
Le frontiere terrestri sono aperte e non è al momento richiesto di esibire l’esito negativo al tampone per fare ingresso in Lussemburgo in auto o in treno. La quarantena non è obbligatoria, ma consigliata nel caso in cui si sia entrati in contatto con persone positive nel proprio Paese di origine. In presenza di sintomi da COVID-19 (febbre, tosse, difficoltà respiratorie), è utile contattare la “Hotline Salute” per informazioni al numero 247-65533, mentre nei casi urgenti è necessario chiamare il 112, oppure rivolgersi al proprio medico curante.
Bulgaria
La situazione epidemica straordinaria è estesa fino 31 maggio 2021.
E’ in vigore il generale divieto di ingresso nel Paese per i viaggiatori in arrivo da India, Bangladesh, Brasile e da tutti gli stati africani (ad eccezione di Egitto, Algeria, Tunisia, Marocco, Mali, Niger, Ciad, Sudan, Eritrea, Etiopia, Somalia, Repubblica Centrafricana, Gabon, Congo, Nigeria, Benin, Togo, Costa d’Avorio, Liberia, Sierra Leone, Gambia, Senegal, Burkina Faso, Sud Sudan, Guinea, Guinea Bissau e Madagascar).
Il divieto non si applica ai cittadini bulgari ed ai residenti nel Paese, che, per l’ingresso nel Paese, sono esentati anche dalla presentazione dei certificati elencati nel paragrafo successivo, ma devono comunque osservare un periodo di 10 giorni di quarantena.
Per tutti gli altri viaggiatori in ingresso nel Paese (da qualsiasi altro Paese, quindi compresa l’Italia) è obbligatorio presentare uno dei seguenti certificati (che esonerano dall’obbligo di quarantena):
1. certificato di completamento del ciclo vaccinale, a condizione che siano trascorsi almeno 14 giorni dalla somministrazione dell’ultima dose ;
2. test positivo al COVID (PCR o antigienico) effettuato almeno 15 giorni prima dell’ingresso e massimo 180 giorni prima che attesti la presenza nel sangue di anticorpi sviluppati dopo guarigione dal COVID;
3. test PCR negativo al COVID effettuato massimo 72 ore prima dell’ingresso nel Paese;
4. test antigienico negativo al COVID effettuato massimo 48 ore prima dell’ingresso nel Paese.
I certificati di cui sopra (in bulgaro o in inglese) devono riportare gli estremi d’identità del soggetto (nome, cognome e data di nascita); la tipologia del test/vaccino effettuato (nel caso del vaccino anche il numero di lotto); la data di effettuazione del test/vaccino e gli estremi del laboratorio autorizzato alla somministrazione del test o ,nel caso del vaccino, gli estremi dell’Autorità sanitaria che ha emesso il certificato.
In caso di febbre alta o tosse, verificatesi successivamente all’ingresso nel Paese, è necessario contattare il numero di emergenza 112 o un medico di base. Le Autorità locali raccomandano di non recarsi direttamente in ospedale senza aver prima preso contatto con il medico.
Ungheria
L’Ungheria mantiene la chiusura delle frontiere agli stranieri. I collegamenti aerei con l’Italia, già da tempo ridottissimi, sono stati sospesi, lasciando limitatissime opzioni attraverso scali della Lufthansa in Germania e di KLM ad Amsterdam o collegamenti diretti da Vienna (facilmente raggiungibile da Budapest in treno o autovettura). Si raccomanda di contattare la compagnia aerea di riferimento per informazioni sullo stato del proprio volo.
I cittadini ungheresi che tornano in patria saranno soggetti ad auto-isolamento obbligatorio, salva la possibilità di effettuare 2 test PCR con risultato negativo.
Tra le eccezioni previste per l’ingresso degli stranieri:
– viaggi d’affari di chi abbia società registrate in Ungheria;
– cittadini stranieri residenti nelle zone di confine per motivi di lavoro;
– mero transito lungo i corridoi umanitari autostradali (http://www.police.hu/en/content/humanitarian-corridor).
Alla luce del divieto di ingresso per i cittadini stranieri, a meno che non si rientri nelle eccezioni previste, si raccomanda di evitare tentativi di ingresso in Ungheria e di rispettare le indicazioni delle Autorità locali.
Si segnala che, a partire dal 10 novembre, è stato dichiarato lo stato di emergenza, con l’adozione da parte del Parlamento ungherese di ulteriori misure restrittive, tra le quali un coprifuoco dalle 20.00 alle 5.00.
Polonia
A partire dal 28 dicembre 2020, e in virtù di aggiornamenti successivi, sono nuovamente in vigore in Polonia alcune misure restrittive per l’ingresso nel Paese.
In particolare, con decorrenza dal 30 marzo 2021 è previsto l’obbligo di quarantena di 10 giorni per coloro che arrivano con qualsiasi mezzo di trasporto (anche a piedi) da altri Paesi Schengen, salvo esibizione di un tampone negativo (PCR o antigenico), effettuato non oltre le 48 ore precedenti l’ingresso nel Paese e redatto in lingua inglese o polacca.
Restrizioni più ampie riguardano gli ingressi da Paesi extra Schengen, per i quali è previsto l’obbligo di quarantena anche esibendo un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti l’arrivo in Polonia. Sia per gli ingressi da area Schengen che da Paesi extra Schengen (con l’eccezione di chi provenga da Brasile, India e Sud Africa), è tuttavia possibile interrompere la quarantena a seguito di test Covid negativo effettuato sul territorio polacco nelle 48 ore successive all’ingresso nel Paese. Per quanto riguarda invece coloro il cui viaggio abbia origine in Brasile, India e Sud Africa, è in ogni caso previsto l’obbligo di quarantena, che potrà tuttavia essere interrotta a seguito di tampone negativo effettuato non prima di sette giorni dall’ingresso sul territorio polacco.
Per maggiori informazioni in merito anche alle ulteriori limitate eccezioni all’obbligo di quarantena e per ogni ulteriore dettaglio si rimanda al sito dell’Ambasciata d’Italia a Varsavia. Per le misure previste sul territorio nazionale, si rimanda invece alla sezione sanitaria di questa scheda.
Le misure in questione sono oggetto di continui aggiornamenti, per i quali si consiglia di consultare il sito dell’Ambasciata d’Italia a Varsavia (https://ambvarsavia.esteri.it/ambasciata_varsavia/it/ ) e i siti ufficiali del Governo polacco (https://www.gov.pl/web/koronawirus), del Comando della Guardia di Frontiera (www.strazgraniczna.pl ) e dell’Ispettorato sanitario (https://gis.gov.pl) tutti in lingua polacca.
Per necessità di assistenza sul territorio polacco, le Autorità sanitarie polacche (NFZ) hanno attivato un’infolinea dedicata alla situazione sanitaria, raggiungibile al numero 800 190 590 (contatto raggiungibile esclusivamente chiamando da utenza telefonica polacca). Per maggiori informazioni e consigli pratici sul nuovo coronavirus si rimanda al Focus Coronavirus Covid-19 .
Slovacchia
Per quanto concerne gli ingressi dall’estero, la regola generale impone l’isolamento domiciliare obbligatorio di 14 giorni. Tale obbligo non è superabile neppure con la presentazione del risultato negativo di un test Covid.
L’isolamento domiciliare può terminare prima dei 14 giorni d’ordinanza a seguito dell’esito negativo del test effettuato non prima dell’ottavo giorno dopo l’ingresso nel Paese.
Tale regola prevede alcune deroghe per coloro che sono stati vaccinati. I vaccinati che provengono da un Paese UE (o anche da Islanda, Norvegia, Svizzera, Lichtenstein e Regno Unito) e che sono in possesso di esito negativo del test (antigenico risalente a non oltre le 48 ore o test PCR risalente a non oltre le 72 ore precedenti l’ingresso nel Paese) possono evitare l’isolamento domiciliare se, alternativamente:
– provano di aver ricevuto la vaccinazione contro COVID-19 (devono trascorrere 14 giorni dalla seconda dose per il vaccino mRNA (es. Moderna, Pfizer / BioNtech) e quattro settimane dalla prima dose per il vaccino vettoriale (es. AstraZeneca);
– hanno una prova del superamento della malattia da COVID-19 (certificato medico); in tal caso l’ingresso in Slovacchia e’ consentito solo entro 180 giorni dalla guarigione;
– hanno una prova del superamento della malattia da COVID-19 (certificato medico) ed una prova di aver ricevuto la prima dose del vaccino entro 180 giorni dalla guarigione. In questo caso, l’ingresso in Slovacchia deve avvenire non prima di 14 giorni dalla somministrazione della prima dose.
Principato di Monaco
A seguito dell’aggravarsi del quadro epidemiologico, per far fronte all’emergenza sanitaria da COVID 19 le Autorità del Principato di Monaco hanno inasprito le misure di contenimento e prevenzione a partire dall’8 febbraio 2021. In particolare, è previsto quanto segue:
• Obbligo di produrre all’arrivo un test PCR (o “molecolare”) risultato negativo ed eseguito nel Paese di origine nelle 72 ore precedenti l’arrivo nel Principato; oppure sottoporsi ad un test PCR in loco, restando in quarantena in attesa del risultato
• Coprifuoco dalle ore 19.00 alle 06.00
• Obbligo di indossare la mascherina in tutti gli spazi pubblici (aree pubbliche, trasporti ecc.) e nei luoghi chiusi ma aperti al pubblico
• Accesso ai ristoranti solo all’ora di pranzo, ma limitato ai residenti e ai lavoratori nel Principato, esclusivamente su prenotazione
• Chiusura dei ristoranti in orario serale; permesso l’asporto fino alle ore 19.00 e la consegna fino alle ore 21.00
• Alberghi aperti, ma è fatto obbligo di produrre risultato negativo del test PCR
• Bar chiusi
• Casino aperto dalle ore 12.00 alle ore 19.00
• Teatri chiusi la sera
• Discoteche, palestre e piscine chiuse
• Obbligo di distanziamento sociale (minimo 1,5 m tra due persone)
Per ulteriori dettagli sulle misure in vigore e per scaricare i Modelli di autodichiarazione (JUSTIFICATIF DE DÉPLACEMENT DEROGATOIRE), si invita a consultare l’apposita pagina del Sito governativo monegasco Les mesures sanitaires en vigueur jusqu’au 19/02/2021 – Covid 19 Monaco
Si ritiene inoltre utile richiamare le disposizioni introdotte in Francia per il contenimento dell’infezione da COVID-19, in quanto, come noto, l’ingresso/uscita in/dal Principato di Monaco comporta necessariamente un transito per il territorio francese e, oltre a ciò, diversi Comuni francesi si trovano a poche centinaia di metri dal Territorio monegasco.
Per i viaggiatori, qualunque sia la loro nazionalità, provenienti e diretti in un Paese dello spazio europeo (fra cui Monaco) e qualunque sia il modo di trasporto (aereo, mare, strada o ferrovia), sarà necessario produrre un risultato negativo di un test RT-PCR effettuato 72 ore prima della partenza e una attestazione di “non contagiosità”. Sono esenti gli autotrasportatori, i lavoratori frontalieri e i residenti dei bacini di frontiera.
Sono esenti dall’obbligo di test RT-PCR i viaggiatori che si spostano da Monaco verso il solo Dipartimento delle Alpi Marittime per meno di 24 ore.
In Francia è in vigore il coprifuoco nazionale dalle ore 19.00 alle 6.00 del mattino.
Per ulteriori dettagli sulle formalità da espletare per l’ingresso e l’uscita dal Territorio francese si fa rinvio alla pagina del Ministero dell’Interno della Repubblica francese Attestation de déplacement et de voyage / L’actu du Ministère / Actualités – Ministère de l’Intérieur (interieur.gouv.fr)
Svizzera
Si consiglia, prima di mettersi in viaggio, di consultare il sito ufficiale dell’Ufficio Federale della Sanità Pubblica svizzera (https://www.bag.admin.ch/bag/it/home.html).
A partire dall’8 febbraio 2021 sono in vigore nuove regole per l’ingresso in Svizzera. Coloro che provengono dalle regioni ad alto rischio, come identificate dalle Autorità locali, devono presentare un test PCR con esito negativo effettuato non oltre 72 ore prima dell’ingresso nel Paese e sono, comunque, sottoposti ad obbligo di quarantena. Quest’ultima ha durata di dieci giorni, ma può essere terminata a partire dal settimo giorno in caso di test rapido o PCR, effettuato dall’interessato a proprie spese, con esito negativo.
al 17 maggio 2021 sono incluse in tale elenco Basilicata, Campania e Puglia.
L’obbligo di effettuare un test PCR scatta anche per tutti coloro che arrivano in Svizzera per via aerea, indipendentemente dalla provenienza, con controllo effettuato all’imbarco sul volo. Vige, inoltre l’obbligo di registrazione dei propri dati di contatto (https://swissplf.admin.ch/home) per tutti coloro che entrano nel Paese con mezzo di trasporto pubblico.
I collegamenti aerei e ferroviari sono attivi seppur con alcune riduzioni. Si invita a verificare l’offerta e l’operatività dei voli direttamente sui siti delle compagnie aeree (Alitalia, Easyjet, Swiss) e sul sito delle ferrovie https://www.sbb.ch/it/orario.html.
Per dettagliate informazioni sulle misure adottate dal Paese a livello nazionale al fine di contenere la diffusione del contagio, si raccomanda di consultare il sito web dell’Ambasciata d’Italia a Berna.
San Marino
Indicazioni anche da qui:
Le Autorità della Repubblica di San Marino hanno emanato il 30 aprile 2021, il Decreto Legge 2021 n. 85 contenente ulteriori disposizioni per l’allentamento delle misure di gestione dell’epidemia da COVID-19 che rimarranno in vigore fino alle 05.00 del 3 giugno 2021.
Nel permanere l’obbligo di indossare la mascherina sia all’aperto sia nei luoghi chiusi, ad esclusione dei casi in cui si sia da soli o insieme al proprio nucleo di conviventi (non sono oggetto di obbligo i bambini al di sotto dei sei anni e i soggetti con forme di disabilità e quelli che interagiscono con i predetti), si rimanda, per più dettagliate informazioni circa le ulteriori restrizioni, alla sezione sanitaria di questa scheda.
Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 6 del Decreto Legge 26 febbraio 2021 n. 26, gli spostamenti tra San Marino e le regioni italiane in cui sono vigenti misure restrittive di contenimento di un elevato alto rischio epidemiologico (c.d. zone rosse e arancioni) sono vietati, salvo che per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute ovvero situazioni di necessità tramite autocertificazione. Tra le situazioni di necessità rientrano in ogni caso, oltre agli spostamenti transfrontalieri, quelli:
a) per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario oppure per condurli a sé;
b) finalizzati allo svolgimento di attività sportiva agonistica autorizzata (allenamenti e competizioni);
c) per la visita alle seconde case di proprietà;
d) per il ricongiungimento del coniuge/partner;
e) per l’acquisito di beni di prima necessità e/o per quelli non disponibili nel proprio luogo di residenza.
E’ ammessa la mobilità tra la Repubblica di San Marino e le regioni, provincie e comuni limitrofi in cui vigono misure restrittive di contenimento del rischio epidemiologico (c.d. zone gialle).
Slovenia
La Slovenia ha adottato un sistema di classificazione dei paesi inserendo nella lista rossa i Paesi, tra cui l’Italia, considerati ad alto rischio di contagio. Maggiori dettagli a questo link: https://www.gov.si/it/argomenti/sars-cov-2/attraversamento-dei-confini/.
Chi proviene da una regione in Lista Rossa deve fare una quarantena di 10 giorni all’ingresso in Slovenia oppure:
a. presentare referto negativo di test molecolare PCR entro le 48 ore precedenti in uno dei Paesi UE, area Schengen, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Stati Uniti d’America (il referto negativo di test rapido non è più accettato dal 26/03/2021), oppure
b. presentare un certificato relativo alla positività al test PCR SARS-CoV-2 rilasciato almeno 21 giorni prima ma non più di sei mesi prima, o un certificato medico che attesti che la persona ha avuto il COVID-19 e che dall’inizio dei sintomi non sono trascorsi più di sei mesi (sono ammessi soltanto certificati rilasciati in Paesi UE, area Schengen, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Stati Uniti d’America e, dal 28 aprile 2021, anche quelli rilasciati in Australia, Nuova Zelanda, Canada, Israele e Federazione Russa), oppure
c. presentare prova di vaccinazione contro il COVID-19 che dimostri che sono passati almeno 7 giorni dalla seconda dose del vaccino Comirnaty-Biontech/Pfizer o almeno 14 giorni dalla seconda dose del vaccino Vaccine-Moderna ovvero almeno 21 giorni dalla prima dose del vaccino AstraZeneca, e dal 15/04/2021 anche Gamaleya – Sputnik V e Johnson & Johnson – JANSSEN.
L’ingresso in Slovenia senza obbligo di quarantena domiciliare e senza referto negativo a test PCR è consentito anche per motivi di affari per un massimo di 12 ore.
L’ingresso in Slovenia senza obbligo di quarantena domiciliare ma presentando il risultato negativo del test PCR o HAG/rapido al virus SARS-CoV-2 rilasciato entro le 72 ore precedenti è consentito anche al cittadino di un Paese UE o area Schengen che arriva da un altro Stato UE o area Schengen dove ha svolto tutela e assistenza a persone bisognose di sostegno, assistenza o cura dei membri di famiglia, assistenza parentale, lavori di manutenzione in edificio o terreno privato di sua proprietà, in affitto o in utilizzo, e lascia la Slovenia entro 48 ore dall’ingresso.
Per l’elenco completo delle eccezioni a tali disposizioni, si rimanda al sito web dell’Ambasciata nelle FAQ (n. 4, par. A e B).
Con ordinanza del 04/03/2021, in vigore dal 06/03/2021, il Governo sloveno ha disposto che le persone sottoposte a provvedimento di quarantena domiciliare possono concludere il periodo di isolamento, se presentano referto negativo al test SARS-CoV-2 (PCR o antigenico), ma non prima di cinque giorni dall’inizio della quarantena.
A partire dal 28 aprile 2021 è stata disposta la rimozione dei posti di controllo ai valichi di confine stradali con l’Italia e l’Austria. Restano invece confermate le attuali limitazioni per quanto concerne l’Ungheria.
Il 9 marzo 2021 è stata adottata la decisione di offrire test rapidi gratuiti ai posti di frontiera con l’Italia alle categorie di transfrontalieri per cui era stato introdotto, il 6 marzo scorso, l’obbligo di test settimanali, vale a dire lavoratori e studenti frontalieri maggiori di 13 (dal 12 aprile 2021 maggiori di 15 anni). I test vengono somministrati su base volontaria, fermo restando l’obbligo del richiedente di assicurare con un modello di autocertificazione scaricabile dai siti governativi anche in italiano, di appartenere ad una delle categorie di aventi diritto, ai posti di frontiera di Ratece Salcano-Gorizia (Solkan), Fernetti (Sežana) e Rabuiese-Capodistria (Škofije) il martedi’, giovedi’ e venerdi’ dalle 8.00 alle 18.00; Caporetto (Kobarid) e Fusine-Tarvisio (Rateče): il martedi’ dalle 8.00 alle 18.00.
Se negativi, i test sono sufficienti per l’ingresso nel Paese per i sette giorni successivi. Non sono al momento note le esatte modalità di somministrazione dei test.
Norvegia
A partire dal 29 gennaio 2021 fino a data da stabilirsi, è vietato l’ingresso in Norvegia a tutti i cittadini stranieri non residenti (compresi i cittadini dei paesi UE/SEE e i cittadini residenti nei paesi UE/SEE) https://www.regjeringen.no/en/topics/koronavirus-covid-19/travel-to-norway/id2791503/.
Sono esenti dal divieto di ingresso alcune limitate categorie di persone, per le quali restano sempre in vigore l’obbligo di registrarsi, di presentare un certificato covid-19 negativo, di sottoporsi a un test obbligatorio all’arrivo e di osservare la quarantena.
Salvo le eccezioni, tra cui i residenti in Norvegia, tutti i viaggiatori che nei 14 giorni antecedenti l’arrivo hanno soggiornato in paesi ad alto rischio devono presentare una certificazione (in lingua norvegese, danese, svedese, inglese, francese o tedesco) di essersi sottoposti, nelle 24 ore antecedenti all’ingresso nel territorio norvegese, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone risultato negativo.
Per i viaggiatori in arrivo per via aerea il test deve essere effettuato 24 ore antecedenti l’orario previsto di partenza del volo (del primo volo in caso di collegamenti multipli). Le autorità norvegesi sconsigliano tutti i viaggi non essenziali: all’estero, all’interno del paese e verso le Svalbard. Anche per l’ingresso nelle Svalbard, è obbligatorio presentare il certificato delle 24 ore. La certificazione di test sierologico con presenza di anticorpi al virus SARS CoV-2 non è valida per l’ingresso.
Salvo le eccezioni, tutti i viaggiatori in arrivo hanno altresì l’obbligo di sottoporsi ad un test, molecolare o antigenico, gratuito, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo alla stazione di frontiera (per viaggiatori provenienti da alcuni paesi è obbligatorio sottoporsi al test molecolare).
Salvo le eccezioni, tutti i viaggiatori in entrata devono osservare la quarantena di 10 giorni in apposito covid-hotel.
Dal 17 marzo 2021 anche le persone residenti in Norvegia o con dimora stabile nel paese, che rientrano dall’estero per viaggi non essenziali, dovranno soggiornare in un covid-hotel (https://www.fhi.no/en/op/novel-coronavirus-facts-advice/facts-and-general-advice/entry-quarantine-travel-covid19/). Non sono permessi spostamenti interni senza aver osservato la quarantena che deve quindi svolgersi nella prima località d’ingresso del paese. Violare l’obbligo di quarantena costituisce reato.
All’ingresso, tutti i viaggiatori sono tenuti a compilare un’autodichiarazione (https://reg.entrynorway.no/)
I viaggiatori possono uscire dal regime di quarantena, comunque non prima del settimo giorno, se risultano negativi al Covid-19 per due volte dopo l’arrivo con il primo test (molecolare o antigenico) effettuato entro tre giorni dall’arrivo e il secondo (solo molecolare) non prima di sette giorni dall’arrivo. Il test a cui il viaggiatore è obbligatoriamente sottoposto al momento dall’arrivo è valido come primo test. La quarantena è obbligatoria fino a quando non si riceve il risultato negativo del secondo test.
I viaggiatori che sono in quarantena, ma non avvertono e mostrano sintomi da Covid-19, possono lasciare il Paese (https://www.helsenorge.no/en/coronavirus/quarantine-and-isolation/#travel-quarantine).
Si raccomanda vivamente a tutti i viaggiatori di consultare e leggere attentamente, prima della partenza per la Norvegia, le informazioni fornite nei siti dell’Ambasciata d’Italia (https://amboslo.esteri.it/ambasciata_oslo/it/) e di Helse Norge (https://www.helsenorge.no/en/coronavirus/).
Moldavia
Tutti i viaggiatori in ingresso, indipendentemente dal paese di provenienza, sono obbligati ad osservare un periodo di autoisolamento di 14 giorni. Viene fatta eccezione per coloro che presentino il risultato negativo di un test molecolare COVID-19 effettato entro le 72 ore precedenti l’ingresso nel Paese e di coloro che presentino in ingresso un test PCR COVID-19 negativo o che abbiano ricevuto la vaccinazione COVID-19 e siano in possesso di relativa certificazione redatta nelle lingue rumena, inglese, francese o russa.
Le suddette restrizioni all’ingresso non si applicano ad alcune categorie tra le quali i bambini al di sotto dei 5 anni; gli autisti di veicoli commerciali e di trasporto; ai passeggeri in transito; gli studenti ed alle persone in viaggio per trattamenti sanitari; lavoratori transfrontalieri, membri delle missioni diplomatiche, consolari e delle organizzazioni internazionali accreditate nella Repubblica di Moldova, persone coinvolte in missioni umanitarie.
Pur mantenendo le normative vigenti in materia di ingresso nel paese, le Autorità moldave hanno disposto la riapertura del traffico aereo a partire dal 15 giugno 2020. È ripreso, a partire dal 26 maggio 2020 , il trasporto ferroviario e terrestre a destinazione internazionale, con l’osservazione rigorosa di misure di prevenzione e contenimento della diffusione del Covid-19. I collegamenti aerei sono peraltro limitati, viste le attuali restrizioni all’ingresso in Italia per chi proviene dalla Repubblica di Moldova.
Viene disposta, altresì, la ripresa graduale, delle attività dei valichi di frontiera, tenendo conto: della graduale riapertura del trasporto internazionale di persone e merci; delle restrizioni relative all’accesso di cittadini stranieri sul territorio moldavo; delle restrizioni per i cittadini moldavi di far ingresso negli Stati corrispondenti.
In Transnistria (vds. Sezione Sicurezza – Aree di particolare cautela) le misure di restrizione all’ingresso e all’uscita sono state prorogate fino al 1° giugno 2021.
Si rimanda alla scheda Paese, sezione Situazione sanitaria, per maggiori informazioni circa le principali misure restrittive vigenti nel Paese, modificate a partire dal 30 novembre 2020.
Per ulteriori informazioni si rimanda inoltre alla Linea Verde attivata dalla Commissione Straordinaria per la salute pubblica della Repubblica di Moldova, contattabile al 080012300.
Finlandia
Il Governo finlandese ha prorogato, fino al 15 giugno 2021, le vigenti restrizioni agli ingressi dall’estero. Restano ancora in vigore le disposizioni introdotte dallo scorso 27 gennaio. In particolare, da tutti i Paesi dell’area UE/Schengen (con la sola eccezione dell’Islanda) continueranno ad essere consentiti ingressi in Finlandia unicamente per lavoro “essenziale” e per rientro dei residenti e dei loro stretti familiari (coniugi, conviventi, figli e genitori, suoceri e nonni), con obbligo di autoisolamento fiduciario di 14 giorni, che potrà essere abbreviato in caso di doppio test negativo (tampone o test antigenico rapido), con il secondo test effettuato a distanza di almeno 72 ore dall’ingresso nel Paese.
Non sono consentiti ingressi per turismo. Per informazioni dettagliate si rimanda al sito dell’Ambasciata d’Italia a Helsinki.
Si ricorda che le Autorità finlandesi considerano viaggiatori provenienti dai Paesi “a rischio” anche coloro che vi transitano per mero scalo aeroportuale, oltre che sulla base di nazionalità e luogo di residenza del passeggero. Maggiori informazioni qui . Per informazioni sulle modalità di ingresso, si rimanda al sito dell’Ambasciata d’Italia ad Helsinki, nonché alla sezione sanitaria di questa scheda.
Le Autorità sanitarie finlandesi hanno inoltre attivato un servizio online (Finentry), dove si possono trovare informazioni utili sull’evoluzione dell’epidemia nel Paese, sulle misure restrittive ad essa associate, oltre ad un questionario online per verificare le condizioni di ingresso nel Paese. Eventuali dubbi possono essere preventivamente chiariti consultando la Polizia di Frontiera al numero +358 (0)50 597 2255, operativo dalle 8.00 alle 18.00.
Gli attraversamenti lungo il confine orientale con la Federazione Russa sono chiusi.
La compagnia aerea nazionale Finnair ha dato vita ad una generale riprogrammazione del proprio operativo. Per informazioni al riguardo, si raccomanda di visitare il sito della compagnia.
A partire dal mese di agosto 2020 Finnair ha ripristinato i voli diretti da Helsinki per Roma (FCO) e Milano (MXP. L’Italia è peraltro raggiungibile anche con varie soluzioni di voli con scalo, ad esempio via Germania, Francia, Belgio, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Lettonia. Si raccomanda di verificare direttamente con la compagnia aerea l’operatività del proprio volo e la disponibilità di rotte alternative per raggiungere l’Italia, in quanto le informazioni sul traffico aereo possono essere soggette a cambiamenti rapidi, anche senza preavviso. Per maggiori dettagli si rimanda al sito dell’Ambasciata d’Italia ad Helsinki.
Belgio
Con l’evolversi del quadro epidemiologico, restano in vigore una serie di misure restrittive a livello federale. Resta confermata la chiusura di bar e ristoranti su tutto il territorio, insieme al divieto di circolazione tra le ore 24.00 e le ore 5.00 del mattino; ulteriori misure riguardano principalmente la riduzione del numero di persone con le quali è possibile avere contatti ravvicinati o comunque frequentare nell’ambito privato. Sono aperti gli esercizi commerciali non essenziali. Nella regione di Bruxelles-Capitale, il divieto di circolazione notturna è esteso dalle ore 22.00 alle ore 6.00, accompagnato dall’obbligo di indossare sempre la mascherina.
Per maggiori informazioni, si rimanda alla Situazione Sanitaria di questa Scheda e al sito web dell’Ambasciata d’Italia a Bruxelles.
E’ stata decretata, a partire dal 19 aprile 2021, la fine del divieto di viaggi non essenziali da/per l’aerea UE-Schengen (che restano comunque sconsigliati dalle Autorità belghe), ma restano le restrizioni relative ai tamponi molecolari all’ingresso ed, al termine, di una quarantena di sette giorni.
Chiunque entri in Belgio dall’estero è tenuto, 48 ore prima dell’arrivo, a riempire un modulo on line (Passanger Locator Form -PLF), tranne nel caso di ingressi via auto per soggiorni in Belgio dall’area UE/Schengen (o a seguito di soggiorni in quegli stessi Paesi) di durata inferiore alle 48 ore.
I viaggiatori in arrivo in Belgio che abbiano soggiornato per più di 48 ore in una zona identificata come rosso-chiaro o rosso-scuro secondo la cartina a colori messa a punto dall’agenzia europea ECDC) sono tenuti a porsi in quarantena, con test obbligatorio il primo ed il settimo giorno (nel caso dei residenti) oppure nelle 72 ore precedenti la partenza ed al settimo giorno (nel caso dei non residenti, vedi oltre nel testo). I codici per effettuare i test saranno trasmessi dalle autorità tramite sms al numero registrato sul Passanger Locator Form (PLF).
Per i non residenti in arrivo da una zona rossa resta inoltre l’obbligo di presentare il risultato negativo di un test molecolare PCR effettuato nelle 72 ore precedenti la partenza verso il Belgio, redatto in francese, neerlandese, tedesco o inglese e certificato da un medico, cui si aggiunge l’obbligo di sottoporsi a test anche all’arrivo nel Paese se si è stati in precedenza nel Regno Unito, in Sud Africa o nell’America meridionale. Eccezioni sono previste solo per i transiti nell’area extra-Schengen degli aeroporti, i trasportatori di merci destinate alla vendita in Belgio o in transito e per chi sia esentato dal compilare il PLF.
Pur in quarantena, chi svolge una funzione critica in un settore essenziale potrà recarsi al lavoro dietro certificazione del datore di lavoro e gli studenti universitari potranno recarsi a svolgere gli esami.
Nel caso di viaggi di natura professionale verso il Belgio di durata fino a cinque giorni, l’invitante/cliente belga dovrà compilare preventivamente un modulo on line (Business Travel Abroad – BTA), al fine di ottenere un codice che il viaggiatore dovrà poi inserire sul PLF; sulla base del test di autovalutazione annesso al PLF, il viaggiatore potrà così eventualmente essere sollevato dall’obbligo di quarantena.
I collegamenti aerei diretti verso l’Italia sono fortemente ridotti e l’offerta viene continuamente rimodulata. Per verificare puntualmente la disponibilità di voli sulle tratte attualmente servite (o in programma) da Alitalia da/per Roma-Fiumicino e da/per Milano-Linate, da Ryanair per Roma-Fiumicino da Zaventem e da Brussels Airlines per Milano Malpensa, si rimanda ai siti internet di dette compagnie aeree e si raccomanda di verificare regolarmente lo stato del proprio volo.
Negli aeroporti del Paese è effettuato il controllo della temperatura a tutti i viaggiatori, con divieto di ingresso/partenza in presenza di una temperatura pari o superiore a 38 gradi. E’ inoltre obbligatorio l’uso della mascherina.
Per tutte le informazioni di dettaglio si raccomanda di consultare le risposte alle domande frequenti sulla pagina di informazione ufficiale sul Coronavirus in Belgio: www.info-coronavirus.be/fr/faq/.
Danimarca
In materia di viaggi da e per la Danimarca vige un sistema di classificazione “a semaforo”, consultabile qui, in base al quale i paesi vengono suddivisi in tre diverse categorie a seconda dell’incidenza dei contagi: gialla; arancione o rossa (sconsigliato ogni tipo di viaggio).
L’Italia e la quasi totalità dei Paesi europei (eccetto Islanda e le regioni norvegesi Norland, Trondelag, Troms e Finnmark in categoria “gialla”) è classificata come “arancione”. Tale suddivisione è oggetto di aggiornamenti settimanali.
A seguito del passaggio alla terza fase di allentamento delle misure restrittive sull’ingresso in Danimarca, le Regioni Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise sono classificate “zona gialla”, a decorrere dalle ore 16.00 del 22 maggio 2021. I cittadini provenienti dalle tre Regioni – che già possono entrare in Danimarca indipendentemente da un valido motivo (come per tutte le Regioni italiane) – da quella data, solo per voli diretti da zona gialla, senza scalo in zona arancione, non dovranno più previamente documentare un test anti-covid negativo e sottoporsi ad un isolamento obbligatorio per un periodo di 10 giorni all’arrivo nel Paese. Permane solo l’obbligo di test antigenico all’arrivo, senza costi per il viaggiatore.
Per le altre Regioni italiane ancora classificate “arancioni” restano in vigore le restrizioni previste per cittadini residenti in Paesi UE/Schengen classificati in questa fascia di colore, come di seguito indicato.
Dal 14 maggio 2021, ai cittadini residenti in Paesi UE/Schengen classificati dal colore ‘arancione’ e’ consentito fare ingresso in Danimarca indipendentemente dalla presenza di un ‘valido motivo’. I viaggiatori devono presentare un test COVID-19 negativo (PCR o antigenico sono entrambi accettati) effettuato nelle 48 ore precedenti l’inizio del volo diretto in Danimarca o l’accesso via terra nel Paese, cui deve far seguito un ulteriore test rapido subito dopo l’arrivo ed un periodo di auto-isolamento di 10 giorni, che può essere ridotto a 5/6 giorni, sottoponendosi ad un altro test molecolare PCR almeno quattro giorni dopo l’arrivo nel Paese.
L’obbligo dell’autoisolamento non è previsto per i viaggi di affari, per chi fa ingresso da Paesi classificati in categoria “gialla” (in Europa: Islanda e le 4 regioni norvegesi) e per i residenti che hanno soggiornato in una casa di vacanza in altri Paesi nordici.
Le persone vaccinate contro il Covid, con una sola dose, devono soddisfare gli stessi requisiti di test e isolamento degli altri viaggiatori. Dal 1 maggio 2021 tutti i cittadini residenti in un Paese UE/Schengen in possesso di una certificazione che attesta la piena vaccinazione (somministrazione di due dosi di vaccino), possono viaggiare a/da un Paese o regione giallo o arancione senza obbligo di test o isolamento al rientro/arrivo in Danimarca.
NB: devono essere trascorsi almeno 14 giorni dalla seconda vaccinazione e non oltre 180 giorni. In caso di viaggi a/da un Paese o regione rosso, seppur in possesso di una regolare certificazione vaccinale, permane l’obbligo di test e autoisolamento all’arrivo/rientro in Danimarca.
Aggiornamenti sulle regole di ingresso in Danimarca e le classificazioni di Paesi e regioni sono disponibili in questo sito (in lingua inglese).
Portogallo
Dal primo maggio 2021 vige in Portogallo lo stato di calamità.
A seguito della decisione del Consiglio dei Ministri n. 59-B/2021 del 14 maggio u.s. e del Despacho n. 4957-A/2021 del 14 maggio 2021 in vigore dalle ore 00:00 del 17 maggio alle 23:59 del 30 maggio 2021, sono consentiti i viaggi da e per i Paesi dell’Unione europea, i Paesi associati allo Spazio Schengen (Liechtenstein, Norvegia, Islanda e Svizzera) e il Regno Unito.
I viaggiatori in arrivo da tali Paesi, tra cui l’Italia, o che facciano scalo in Portogallo continentale sono tenuti a presentare un test molecolare RT-PCR al Covid-19, con risultato negativo, realizzato entro le 72 ore precedenti al viaggio, in assenza del quale non potranno imbarcarsi. I bambini con età inferiore ai 24 mesi sono esentati dal presentare il suddetto test.
Tuttavia dai Paesi dell’Unione europea e dai Paesi europei associati allo Spazio Schengen che abbiano un numero di contagi uguale o superiore a 500 per 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni, sono consentiti solo i viaggi essenziali, ovvero quelli relativi al transito o l’ingresso in Portogallo per motivi professionali, di studio, di ricongiungimento familiare, di salute o per ragioni umanitarie. La lista di questi paesi è riportata nell’allegato I del Despacho n. 4957-A/2021 del 14 maggio 2021 ( Sudafrica, Brasile, Cipro, Croazia, India, Lituania, Paesi Bassi, Svezia)
Per i passeggeri provenienti da tali paesi vige l’obbligo di test PCR negativo effettuato nelle 72 ore precedenti l’imbarco e un periodo di isolamento fiduciario di 14 giorni, anche se entrano in territorio nazionale per via terrestre o fluviale
La quarantena si applica a tutti i passeggeri in arrivo in Portogallo con voli con origine nei suddetti Paesi, ma non si considera origine, per l’applicazione della disposizione, lo scalo in uno di questi Paesi.
Le regole di cui sopra si applicano ai passeggeri di voli con origine iniziale in Sud Africa, Brasile e India, che hanno effettuato uno scalo o in transito attraverso altri aeroporti, e i passeggeri, indipendentemente dall’origine dei voli, che presentino un passaporto con un record di partenza dal Sud Africa, dal Brasile e dall’India nei 14 giorni precedenti il tuo arrivo in Portogallo.
Sono esclusi dall’applicazione delle misure sopra citate relative al periodo di isolamento fiduciario di 14 giorni coloro i quali si spostino per viaggi essenziali e la cui permanenza in territorio portoghese, comprovata dal biglietto di ritorno, non superi le 48 ore. Coloro i quali rientrino in questa categoria dovranno comunque limitare i propri spostamenti al minimo indispensabile per il raggiungimento dell’obiettivo che ha determinato l’entrata nel Paese.
ATTENZIONE: Tutti i viaggiatori che faranno ingresso in Portogallo, per via aerea, terrestre o marittima, provenienti da Paesi per i quali è previsto l’obbligo di quarantena all’arrivo, prima dell’ingresso effettivo in Portogallo dovranno indicare il domicilio presso il quale intendono soggiornare durante la quarantena. A tal fine è stato predisposto il portale Travel.sef.pt che consente ai viaggiatori, prima dell’imbarco o all’arrivo in Portogallo ma prima dei controlli di frontiera, di presentare tutte le informazioni necessarie a velocizzare la fase di controllo dei documenti. Dopo che il passeggero avrà inserito i propri dati nel portale, riceverà un’e-mail con la richiesta di conferma dell’indirizzo presso il quale soggiornerà. A conferma avvenuta, riceverà un certificato da presentare agli agenti preposti al controllo di frontiera. Solo dopo tale controllo, sarà consentito l’ingresso in territorio portoghese. I dati raccolti saranno inviati alle autorità sanitarie locali, al fine di facilitare la tracciabilità dei passeggeri durante la quarantena. Per maggiori informazioni si prega di consultare la seguente pagina in lingua inglese: https://www.sef.pt/en/pages/noticia-sef.aspx?nID=338
Si rimanda ai seguenti siti per ulteriori informazioni sui viaggi nelle Azzorre (https://covid19.azores.gov.pt) e a Madeira (www.visitmadeira.pt e https://madeirasafetodiscover.com).
Imbarco e sbarco di crociere turistiche
L’imbarco e lo sbarco dei passeggeri nei porti portoghesi è vietato, tranne nel caso dei passeggeri residenti
Frontiere terrestri
L’unica frontiera terrestre, con la Spagna, è aperta.
Per maggiori informazioni si rimanda al sito del SEF (disponibile anche in lingua inglese):
https://imigrante.sef.pt/covid-19/faqs/#1613416538406-57c23367-f32d, che riporta una serie di quesiti e risposte essenziali in merito ai viaggi ed il sito dell’Ambasciata d’Italia a Lisbona.
Lettonia
Per i viaggiatori provenienti dai Paesi, contrassegnati in rosso (tra cui l’Italia) e in giallo nell’elenco pubblicato dal Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie, consultabile qui .
È obbligatorio, per tutti i viaggiatori in entrata e in uscita dalla Lettonia (per via aerea, marittima e terrestre), compilare preventivamente un questionario elettronico denominato IECIS (Information System for the Monitoring of Traveller Registration), disponibile qui .
Il questionario deve essere compilato non prima delle 48 ore precedenti l’attraversamento della frontiera lettone. Dopo aver compilato e inviato il modulo, il viaggiatore riceverà per via elettronica un codice QR tramite il quale le autorità sanitarie di frontiera e di polizia potranno contattare la persona e verificare eventualmente il rispetto della normativa sull’isolamento fiduciario. Tale registrazione è obbligatoria anche per i viaggiatori in transito. Per informazioni più dettagliate sull’uso del COVIDPASS consultare questo sito .
L’ingresso in Lettonia è consentito solo con obbligo di presentazione, all’imbarco aeroportuale o alla frontiera terrestre o marittima, di un tampone molecolare negativo PcR, effettuato non più di 72 ore precedenti l’ingresso nel Paese. Al momento della compilazione del modulo sul portale COVIDPASS si deve anche confermare, nell’apposita casella, di aver effettuato il test COVID. Sono esentati dall’effettuazione del test COVID-19 i bambini di età inferiore a 11 anni, i membri di equipaggi aerei, gli autisti di tir. A tale ultima categoria la polizia di stato o la guardia di frontiera lettone potrà richiedere la patente di guida, il libretto di circolazione, il tachigrafo digitale o il foglio di registrazione dell’ultimo giorno lavorativo e anche un certificato per i lavoratori dei trasporti internazionali rilasciato dal datore di lavoro conforme al modello predisposto dalla Commissione europea;
Sono al momento operativi da e per l’Italia (Milano Malpensa e Roma Fiumicino) voli diretti di AirBaltic. Si raccomanda di verificare direttamente con le compagnie aeree l’effettiva operatività dei voli, in quanto la programmazione potrebbe subire delle variazioni.
Serbia
L’ingresso in Serbia è consentito solo con un test PCR negativo, rilasciato dal laboratorio di riferimento del Paese da cui la persona proviene, non antecedente le 48 ore dal momento dell’ingresso. (viene preso come orario di riferimento quello del rilascio del certificato). Una possibile alternativa all’ingresso con test negativo già in possesso è prevista solo per i cittadini serbi e i cittadini stranieri residenti/con permesso di soggiorno in Serbia che entrano nel Paese ovvero l’autoisolamento per 10 giorni, che può interrompersi dopo aver effettuato un test PCR risultato negativo rilasciato da un laboratorio di riferimento nella Repubblica di Serbia.
Il test PCR negativo risalente a non oltre le 48 ore precedenti l’ingresso è quindi obbligatorio per tutti i cittadini stranieri non residenti, fatta eccezione per chi proviene da Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Macedonia del Nord, Montenegro e Ungheria. Sono inoltre esentati dall’obbligo di presentare il PCR negativo all’ingresso le seguenti categorie: membri di missioni diplomatiche e organizzazioni internazionali con documento identificativo rilasciato dalle competenti Autorità serbe; personale militare nell’esercizio delle proprie funzioni; cittadini stranieri in transito nel Paese, limitato a un massimo di 12 ore; i passeggeri e il personale di volo in transito attraverso gli aeroporti serbi; bambini fino a 12 anni, se il tutore legale o un’altra persona che accompagna il bambino ha un test negativo; personale nel trasporto internazionale di merci e passeggeri (camion, autobus, nave, treno).
Inoltre, le persone che hanno precedentemente completato l’iter vaccinale nella Repubblica di Serbia potranno rientrare nel territorio serbo senza dover presentare un test PCR negativo ne’ sottoporsi a un periodo di autoisolamento.Dal 20 gennaio 2021 è in vigore un sistema facilitato per gli ingressi per motivi d’affari, che consente di effettuare il test COVID (test RT-PCR o un test antigenico per il virus SARS-CoV-2) direttamente in Serbia. Al fine di usufruire di questa procedura agevolata o per richiedere ulteriori informazioni, si prega di inviare – almeno 48 ore prima del previsto ingresso in Serbia – una richiesta via email alla Camera di Commercio serba all’indirizzo inocovid19@pks.rs, fornendo, in lingua inglese o serba, i dati richiesti su carta intestata aziendale (Per i dettagli consultare il sito dell’Ambasciata d’Italia a Belgrado). Il risultato del test deve essere effettuato entro 24 ore dall’ingresso in Serbia presso uno dei laboratori serbi accreditati elencati qui di seguito (link), che effettueranno un test antigenico rapido, e comunicato alla Camera di Commercio. La Camera stessa provvederà a informare tempestivamente la Polizia di confine per ottenere l’autorizzazione all’ingresso. Nel caso in cui la persona interessata non presenti un risultato negativo entro il termine di 24 ore dal momento dell’attraversamento dello stato frontiera o se il test sia positivo, la Camera ne informerà immediatamente l’ufficio competente per la sanità pubblica. I cittadini stranieri che entrino in Serbia per motivi d’affari potranno comunque avvalersi della possibilità di presentare in frontiera il risultato di un test PCR negativo risalente a non oltre le 48 ore precedenti l’ingresso.
Per quanto riguarda i collegamenti, la compagnia aerea AirSerbia ha riattivato i voli diretti Belgrado-Roma FCO due volte alla settimana, il lunedì e il venerdì; in ogni caso, sono disponibili voli con scalo ed è possibile il transito via terra.
Ucraina
Le Autorità ucraine hanno disposto che, a partire dal 24 marzo 2021, tutti i cittadini stranieri che intendano fare ingresso in Ucraina devono esibire un test PCR (reazione a catena della polimerasi) negativo effettuato entro e non oltre le 72 ore prima dell’arrivo in Ucraina ed essere in possesso di una polizza assicurativa sanitaria che preveda esplicitamente la copertura Covid-19 valida per l’intera durata del soggiorno nel Paese (per i dettagli si rimanda alla sezione sanitaria della presente Scheda).
In assenza di una polizza assicurativa o del risultato negativo del PCR test, le Autorità di Frontiera ucraine hanno il diritto di negare l’ingresso nel Passe agli stranieri e agli apolidi.
I nuovi requisiti non si applicano ai rappresentanti del corpo diplomatico e ai membri delle loro famiglie, nonché ad una serie di altre categorie di cittadini stranieri, in conformità con le eccezioni indicate nella risoluzione del Consiglio dei Ministri dell’Ucraina del 9 dicembre 2020 №1236 (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione sanitaria della presente Scheda).
Per ulteriori informazioni sul regime di ingressi, assicurazione e situazione sanitaria nel Paese si consiglia di consultare il portale del Gabinetto dei Ministri dedicato all’emergenza sanitaria (in inglese); il sito del Ministero della Salute ucraino https://moz.gov.ua/koronavirus-2019-ncov (solo in ucraino) ed anche il sito Visit Ukraine https://visitukraine.today/ (in inglese).Per ulteriori informazioni sulle misure adottate dalle autorità locali sul piano interno per l’intero territorio nazionale, e in particolare per la capitale Kiev, consultare la sezione Situazione Sanitaria di questa Scheda.
I collegamenti aerei diretti con l’Italia sono assai ridotti (diverse compagnie li hanno momentaneamente sospesi). Si raccomanda comunque a chiunque abbia già acquistato un biglietto aereo con qualsiasi provenienza e con destinazione o semplice transito in Ucraina, di verificare preventivamente con la compagnia aerea, quanto più possibile a ridosso della data prevista per l’imbarco, che il volo sia effettivamente confermato, in quanto i voli sono tuttora soggetti a cancellazioni.
I collegamenti internazionali via terra sono ripresi gradualmente a partire dal 22 maggio 2020, restano comunque soggetti all’evoluzione della situazione epidemiologica e vanno presi in considerazione salvo verifica delle condizioni di ingresso/transito nei Paesi confinanti. Qui di seguito il link ad una mappa interattiva inerente alla situazione dei trasporti.
Albania
A partire dal 1 giugno sono state riaperte le frontiere terrestri e l’ingresso nel paese via terra è permesso agli stranieri senza più obbligo di auto isolamento. Il Ministero dell’Infrastruttura e dell’Energia della Repubblica d’Albania ha autorizzato, da lunedì 22 giugno 2020, la ripresa dei collegamenti aerei da/per l’aeroporto di Tirana Rinas con tutte le destinazioni italiane e ha autorizzato anche la ripresa dei trasporti marittimi da/per i porti di Durazzo e Valona con i porti di Bari Brindisi e Ancona. Sarà responsabilità delle compagnie di trasporto adottare le misure necessarie per consentire la prenotazione solo a quelle categorie di soggetti esentate dal divieto di spostamento dall’Albania all’Italia, nel pieno rispetto delle ultime disposizioni legislative previste dalle competenti Autorità italiane. Le stesse compagnie saranno inoltre responsabili del rispetto dei requisiti in materia di sicurezza sanitaria.
Si ricorda al riguardo che, sono ancora vietati gli spostamenti da/per Paesi extra UE ed extra Schengen, con alcune limitate eccezioni, salvo motivi di assoluta urgenza, lavoro, salute, studio o per fare rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza (sono inclusi in queste categorie i titolari di regolare permesso di soggiorno in Italia, indipendentemente dalla loro nazionalità). Chi dovesse recarsi in Albania dall’Italia, per motivi consentiti dalla normativa, è tenuto ad effettuare l’isolamento fiduciario e ad attivare la sorveglianza sanitaria al rientro in Italia. Per maggiori informazioni, cliccare qui. Le informazioni sul traffico aereo e marittimo possono variare rapidamente. Si raccomanda di verificare direttamente con la compagnia aerea o di navigazione lo stato del proprio volo/traghetto. Per maggiori informazioni sulle compagnie di trasporto operanti tra Italia e Albania, visitare il sito dell’Ambasciata d’Italia a Tirana, cliccando qui.
Dal 22 dicembre 2020 e fino a data da destinarsi le Autorità hanno disposto la sospensione di tutti i voli da/per il Regno Unito.
Paesi Bassi
Il Governo olandese ha modificato alcune misure in vigore riguardanti sia l’ingresso nel Paese sia le riaperture di alcune attività (per queste ultime consultare la sezione sanitaria di questa scheda).
INGRESSO NEI PAESI BASSI- Restrizioni di viaggio
– Divieto di volo. Un divieto di volo resta in vigore per l’India, per il Sud Africa e per vari Paesi del centro e sud America, elencati a questo link
– Ripristino del codice colore per le aree sicure e le aree a rischio. I Paesi Bassi hanno introdotto nuovamente il sistema di codici-colore per indicare la rischiosità di un’aerea e il suo relativo avviso di viaggio:
Arrivo da zone considerate sicure (verde, giallo). Non sono necessari test da presentare all’imbarco né periodi di auto-isolamento all’arrivo. Le aree considerate sicure sono elencate a questo link
Arrivo da zone considerate a rischio (arancione). Tutti i passeggeri che viaggiano nei Paesi Bassi per via aerea o marittima da aree ad alto rischio devono essere in grado di produrre il risultato negativo di un test rapido COVID-19 eseguito poco prima della loro partenza. Il test non deve essere stato eseguito più di 24 ore prima dell’imbarco sull’aereo o sulla nave. Questo requisito si aggiunge all’esistente risultato negativo obbligatorio di un test PCR eseguito non più di 72 ore prima dell’arrivo nei Paesi Bassi. In alternativa ai due test, è possibile presentare il risultato negativo di un test PCR COVID-19 effettuato non più di 24 ore precedenti l’ingresso nel Paese.
Inoltre, i viaggiatori devono effettuare 10 giorni di isolamento all’arrivo nei Paesi Bassi. Dopo 5 giorni possono effettuare un test PCR. Se il risultato di questo test PCR è negativo, possono terminare l’isolamento.
A questo link è possibile controllare le misure che si applicano ai viaggiatori e le eventuali eccezioni agli obblighi prescritti.
Le valutazioni del Governo olandese sulla rischiosità di un’area possono variare in maniera frequente. Si consiglia di controllare sempre a questo link se l’area di provenienza si trova tra quelle a rischio o tra quelle considerate sicure. L’avviso di viaggio relativo all’Italia è visibile a questo link
Si raccomanda di visitare il sito web dell’Ambasciata d’Italia a l’Aja
Lituania
Il Governo lituano ha deciso di prolungare la quarantena, introdotta su tutto il territorio nazionale dal 7 novembre, fino al 31 maggio 2021.
Dal 7 aprile 2021 sono consentiti gli spostamenti tra i comuni.
Per arrivare in Lituania (non prima di 48 ore dalla partenza) tutti i viaggiatori devono compilare il seguente modulo in modalità elettronica https://keleiviams.nvsc.lt/en/form e presentare il codice QR ricevuto al vettore prima dell’imbarco oppure, in caso di viaggio con un proprio mezzo di trasporto, presentarlo al punto di frontiera o di controllo.
A partire dal 10 marzo 2021 tutti i viaggiatori provenienti da qualsiasi paese (Italia compresa) devono avere il certificato (con traduzione in lituano, inglese o russo) sul tampone molecolare o antigenico con esito negativo, effettuato entro e non oltre 72 ore prima dell’ingresso in Lituania e non è più possibile effettuare il test in loco all’arrivo. Solo coloro che arriveranno in Lituania con un proprio mezzo di trasporto potranno effettuare il test in Lituania registrandosi per tale test entro 24 ore.
A partire dal 15 febbraio 2021 è obbligatorio anche l’autoisolamento di 10 giorni dall’arrivo in Lituania, con la possibilità di abbreviare i tempi di isolamento effettuando un test a proprie spese non prima del 7° giorno di isolamento e ottenendo l’esito negativo. Tuttavia, anche in caso di isolamento abbreviato, per 14 giorni dopo l’arrivo è obbligatorio limitare i contatti.
Tutte le informazioni in merito al Covid-19 sono reperibili sul sito http://koronastop.lrv.lt/en/ . Nella sezione “News” di tale sito (http://koronastop.lrv.lt/en/news) viene pubblicata in inglese la lista dei Paesi maggiormente colpiti dal Covid-19. Tale lista ogni venerdì viene pubblicata dal Ministero della Salute lituano ed entra in vigore il lunedì successivo. Si attira l’attenzione sul fatto che la prossima lista dei paesi colpiti sarà pubblicata il 21 maggio ed entrerà in vigore il 24 maggio e che la situazione deve essere monitorata in quanto soggetta a variazioni in base all’indice del Covid-19.
Per quanto riguarda le frontiere terrestri, alcuni punti di frontiera sono chiusi (con la Bielorussia e la regione di Kaliningrad). Per ulteriori informazioni sulla viabilità si rimanda alla sezione Mobilità della presente scheda.
Per quanto riguarda i collegamenti aerei le compagnie Ryanair e Wizzair hanno sospeso quasi tutti i voli diretti per l’Italia. La compagnia Wizzair da metà giugno 2021 attiverà 3 voli settimanali diretti Vilnius-Milano Malpensa. Ryanair dai primi di giugno prevede di rinnovare due voli settimanali da Vilnius per Milano Bergamo, per Roma (Ciampino) e per Venezia nonché da Kaunas per Milano Malpensa, Napoli e Rimini.
Per maggiori informazioni si rimanda al sito dell’Ambasciata d’Italia a Vilnius
Svezia
A partire da sabato 6 febbraio 2021, e fino al 31 maggio 2021, è stato introdotto l’obbligo per i cittadini stranieri in arrivo di esibire un certificato di un test covid negativo (molecolare o antigenico) all’ingresso in Svezia effettuato entro le 48 ore antecedenti all’ingresso. Inoltre, le Autorità raccomandano di effettuare un test molecolare all’arrivo, di osservare un periodo di isolamento fiduciario di 7 giorni e di sottoporsi ad un secondo tampone dopo 5 giorni dall’ingresso nel Paese. Tale raccomandazione è rivolta anche alle categorie esentate dalla presentazione del certificato di un test covid negativo. Per i dettagli vedere sezione sanitaria di questa scheda.
Attualmente permangono limitazioni per viaggiatori provenienti da Paesi extra UE (per i dettagli cliccare qui),
Dal 31 marzo 2021 non sono più in vigore restrizioni di ingresso specifiche da Norvegia, Danimarca o Regno Unito
Per i viaggiatori provenienti dalla Danimarca e dalla Norvegia sono applicate le stesse disposizioni valide per le persone provenienti dai paesi UE mentre per la Gran Bretagna quelle applicate ai viaggiatori extra-UE.
Rimangono chiuse, con poche eccezioni, le frontiere tra la Svezia e i vicini Paesi scandinavi. I lavoratori transfrontalieri svedesi che si recano in Norvegia dovranno ora sottoporsi ogni settimana ad un tampone per attestare la loro negatività al virus.
La situazione relativa ai collegamenti aerei con l’Italia sta lentamente tornando alla normalità, pur essendo ad oggi rari i collegamenti aerei diretti dalla Svezia con le compagnie SAS e Ryanair che volano sugli aeroporti di Milano Linate e Bergamo. Chi volesse partire può utilizzare alcune rotte aeree con scalo negli aeroporti di Francoforte, Monaco, Parigi, Zurigo, Amsterdam e Vienna grazie a compagnie quali Lufthansa, AirFrance, SwissAir, KLM e Austrian Airlines che offrono collegamenti giornalieri da e verso la Svezia.
Per maggiori informazioni consultare il sito dell’Ambasciata d’Italia a Stoccolma.
Le autorità locali invitano la popolazione ad adottare misure adeguate di prevenzione contro la diffusione del COVID-19. Le raccomandazioni prevedono il distanziamento sociale, l’evitare assembramenti e di utilizzare mezzi alternativi ai mezzi pubblici nelle orari di maggiore affollamento, ove possibile.
Con decorrenza dal 1 novembre 2020 sono diventati più rigorosi i controlli di polizia e autorità sanitarie sul rispetto dei limiti sopra citati e del distanziamento sociale.
Per maggiori informazioni, si raccomanda di visitare il sito web dell’Agenzia per la Salute Pubblica svedese, al link https://www.folkhalsomyndigheten.se/the-public-health-agency-of-sweden/ e la sezione sanitaria di questa scheda.
Nel caso in cui si sviluppino sintomi compatibili con COVID-19, le autorità locali raccomandano di contattare il numero utile nazionale +46 771 1177. Per informazioni sull’andamento del contagio da COVID-19 in Svezia, è disponibile il numero utile nazionale +46 77 33 113 13.
Per maggiori informazioni sui viaggi da e verso la Svezia, il Ministero degli Esteri locale ha messo a disposizione il seguente numero utile +46(0)8-4059200 e si invita a consultare la pagina del sito della Polizia svedese: https://polisen.se/en/the-swedish-police/the-coronavirus-and-the-swedish-police/travel-to-and-from-sweden/
Parchi di Divertimento
Annunciata la riapertura di Disneyland Paris il 17 giugno.
Aperti Europa Park ed Efteling, seppure al momento con capienza ridotta.
Aperti dal 15 giugno tutti i Parchi italiani.
Ti terremo comunque aggiornato su eventuali nuovi sviluppi.
Coronavirus e Viaggi in Europa: Stiamo a Casa Responsabilmente!
Va da sé che al momento il tema “Coronavirus e viaggi” è molto caldo e suscettibile di continui cambiamenti.
Al momento pare che con le dovute accortezze possano riprendere i viaggi all’interno dell’Italia anche e soprattutto in camper, e anche l’estero non è più un lontano miraggio sebbene serva il Green Pass.
Noi terremo monitorata la situazione e allineato agli ultimi sviluppi questo articolo, e intanto…alla prossima!