“Un diamante sfaccettato incastonato nell’Indre”: è così che Balzac descrisse il castello di Azay le Rideau.
Questo maniero, considerato uno dei migliori esempi dello stile Rinascimentale, è uno dei castelli della Loira più amati dai turisti di tutto il mondo.
Non è particolarmente grande, è vero, ma è sicuramente uno dei più suggestivi.
Sorge infatti al centro di un lago originato artificialmente del fiume Indre, ed è circondato da un bel giardino ricco di piante all’epoca esotiche.
Ma facciamo un passo alla volta, ed iniziamo ripercorrendo la storia, a tratti burrascosa, di questo maniero.
Indice
La Storia di Azay le Rideau
La storia del castello inizia nel 1119, con la costruzione di un primo edificio in stile medievale per volere di Ridel (o Rideau) d’Azay, cavaliere di Filippo Augusto.
Trecento anni dopo fu raso al suolo da re Carlo VII, in segno di stizza per essere stato schernito dalle truppe borgognone che in quel periodo occupavano il castello, e l’evento fece provvisoriamente soprannominare la città “Azay-le-Brûlé“, ossia “Azay la bruciata“.
In seguito il castello venne acquistato da Martin Berthelot, amministratore delle finanze del re, che lo cedette poi a suo figlio.
Questi si impegnò per ricostruire il maniero, ma poi fu coinvolto in uno scandalo di appropriazione indebita che si concluse con la confisca del castello da parte del Re di Francia.
Nel 1791 il castello, “abbandonato e molto degradato“, venne venduto al marchese Charles de Biencourt, deputato della Nobiltà agli Stati Generali, e fu questi che si occupò di sistemare il giardino e di fare alcune modifiche alla struttura di Azay le Rideau.
Il castello passò ai suoi discendenti, che lo mantennero fino al 1903, anno in cui fu venduto ad Achille Artaud, un avvocato di Tours.
Questi, per ricavare dalla proprietà il maggior profitto possibile, mise in vendita tutti i suoi arredi e la notevole collezione di dipinti che ospitava.
Una nipote del marchese Charles de Biencourt, tuttavia, riuscì a riacquistare la maggior parte dei quadri e disegni, per poi donarli all’Institut (museo Condé a Chantilly) e alla Biblioteca Nazionale.
Il castello restò vuoto fino al suo acquisto da parte dello Stato l’11 agosto 1905, e venne subito dichiarato Monumento Storico.
Il Parco del Castello
Quando siamo stati ad Azay le Rideau, abbiamo cominciato la nostra visita dal parco.
Lo stile è quello di un giardino all’inglese, dove la natura è libera di esprimersi e non forzata all’interno di strutture e forme stabilite.
E’ quindi molto spontaneo, ma non per questo non è curato, anzi!
L’intero parco è attraversato da corsi d’acqua, ramificazioni dell’Indre, e infatti per raggiungere le varie zone (e l’entrata stessa del castello) dovrai percorrere diversi ponticelli.
Se visiterai Azay le Rideau con la bella stagione ti imbatterai in macchie di fiori colorati, e se hai un po’ di dimestichezza con la botanica potrai notare specie esotiche per l’epoca: sequoie ad esempio, ma anche cedri e gingko biloba.
C’è poi una zona protetta, la penisola de la Remoniere, dove la natura è ancora più selvaggia, e ti sembrerà di trovarti in un bosco a tratti un po’ paludoso..
Ma è proprio qui che prosperano piante rare, come ad esempio il cipresso calvo..
Sappiamo inoltre che che lì è possibile imbattersi anche in animali selvatici, come cerbiatti e lepri..ma noi non abbiamo avuto questa fortuna.
Mentre visiti il parco, noterai un torchio ed una chiesetta e poi, verso l’uscita, un ingresso un po’ nascosto a quello che è chiamato “giardino dei segreti”.
Si tratta di uno spazio a metà tra un’orto ed un giardino botanico, ed ospita sia verdure che bellissimi fiori colorati di differenti specie.
Il Castello
Il castello di Azay le Rideau, che come abbiamo già detto è in stile rinascimentale, ha una particolare forma asimmetrica, ad “L”.
La facciata nord è quella più elaborata, e di certo noterai la raffigurazione ripetuta di una salamandra, simbolo del sovrano Francesco I.
Siamo certi che ti ricorderai di lui: te ne abbiamo già parlato a proposito dei castelli di Chambord e Amboise.
Ma è la facciata sud quella più fotografata, anche se più semplice.
E’ infatti questa che si specchia in modo suggestivo e romantico nelle acque del lago che fa da contorno alla struttura del castello…
Ma entriamo ora all’interno.
I piani visitabili del castello sono due, a cui si aggiunge il sottotetto da poco riaperto al pubblico.
Occhio alle scale: i gradini non sono tantissimi, ma alcuni sono irregolari e di altezza variabile.
Il Piano Terra
Al piano terra troverai gli ambienti più “casalinghi” del maniero.
La cucina, la biblioteca, la sala del biliardo, la sala da pranzo…
Le camere sono interamente arredate, e tu sarai libero di girarle a tuo piacimento..
Ma per favore: non toccare nulla!
Sembra assurdo doverlo dire, ma i mobili presenti sono antichi e di pregio, e non vanno manipolati.
Purtroppo in visita con noi al castello c’era un turista che ha passato tutto il tempo ad aprire cassetti e ante, incurante delle occhiatacce e dei rimproveri che gli sono stati rivolti.
Ma torniamo a noi: adoriamo sempre le cucine dei castelli, perché sono i luoghi dove secondo noi si respira maggiormente la “vita” dell’epoca…
Ma stavolta forse la stanza che ci ha colpiti di più è il Salone Biencourt, con il suo grande e meraviglioso caminetto scolpito.
Il Primo Piano
Salendo, ecco che lo stile rinascimentale si presenta con prepotenza.
Qui si trovano le camere da letto e le sale di rappresentanza: la Sala Grande, l’anticamera, la Sala di Psiche con i suoi bellissimi arazzi…
E poi c’è la stanza del Re, che ospitò per una manciata di giorni Re Luigi XIII nel 1619.
Il Sottotetto
Sicuramente però l’ambiente più curioso è quello della soffitta, uno degli ultimi ad essere aperto al pubblico.
E’ un vero e proprio capolavoro di falegnameria, con una struttura in quercia che ricorda la chiglia rovesciata di una nave.
Qui in passato viveva la servitù, ma anche oggi è abitato…
Sì, abitato da pipistrelli!
Anzi, da una specie rara in particolare: il Vespertilio Murinus, con un’apertura alare di 43 cm * 8 cm.
Fai attenzione a non disturbare queste creature così simpatiche e schive!
Azay le Rideau in Camper
Dove parcheggiare il camper durante la tua visita al castello di Azay le Rideau?
Ma nell’area camper a pagamento, naturalmente!
Si trova in Rue du Stade 1.
Azay le Rideau: le Nostre Conclusioni
Azay le Rideau ci è piaciuto molto, anche se il nostro castello della Loira preferito resta Chenonceau.
Va anche detto che, con la nostra solita fortuna, lo abbiamo visitato in una giornata un po’ cua e nuvolosa, e questo non ha certo reso giustizia alla splendida location.
Poco male: dovremo tornarci!
Intanto ti lasciamo costi e orari dandoti come riferimento il sempre aggiornato sito web di Azay le Rideau.
E ti consigliamo di prenderti circa 3 ore per goderti al massimo la tua visita.
Alla prossima!