L’Abbazia di Orval, o più precisamente di Notre Dame d’Orval, è l’unica abbazia trappista visitabile al mondo.
Si trova in Belgio, in Vallonia, e credici se ti diciamo che all’interno delle sue mura si viene avvolti da un’atmosfera incredibile.
Sembra di tornare indietro nel tempo di secoli, e di vedere il via vai dei monaci e dei cavalieri medievali che nel tempo ne hanno varcato l’ingresso e vi hanno vissuto.
Intendiamoci, di monaci ce ne sono ancora, e sono in piena attività…
Ma andiamo con ordine.
Indice
La Storia dell’Abbazia
La storia dell’Abbazia di Orval ha inizio nel lontano anno 1070, quando una comunità di monaci benedettini si trasferì qui su invito del Conte Arnould di Chiny ed iniziò la costruzione dell’Abbazia.
Dopo circa quarant’anni, però, i monaci si recarono altrove, ed il loro posto venne preso da una comunità di Canonici.
Furono loro a concludere i lavori dell’Abbazia, che venne consacrata nel 1124.
Parliamo di pieno medioevo quindi, e incendi, guerre e pestilenze erano notoriamente all’ordine del giorno.
La chiesa ne pagò le conseguenze, venendo più volte distrutta e saccheggiata, e più volte fu quindi ricostruita.
Nel XVII secolo l’Abbazia aderì alla branca dei Trappisti del’Ordine Cistercense, ma si riconvertì ben presto alla Regola di San Benedetto.
Nel 1793, nel pieno della Rivoluzione Francese, la chiesa fu data alle fiamme dall’esercito nemico, e l’intera comunità fu dispersa.
La terra e le rovine dell’Abbazia furono acquisite alla fine dell’800 dalla famiglia Harenne, che le donò nuovamente all’Ordine Cistercense nel 1926.
La vita monastica riprese quindi ad Orval, e nel 1935 fu costruito il nuovo monastero.
Ma le rovine del vecchio non furono demolite, anzi: costituiscono oggi la maggiore attrazione di Orval.
La Leggenda di Matilde
Questa la storia, ma c’è una leggenda che vuole che il nome “Orval” sia stato attribuito all’area nientemeno che da Matilde di Canossa.
Matilde, da poco vedova di Goffredo, si trovava in questa zona per prendere parte ad una battuta di caccia.
Mentre era intenta a riposarsi presso una sorgente, la fede nuziale le cadde in acqua.
Matilde, disperata per la perdita dell’anello che la legava al defunto marito, pregò con tutto il cuore presso il vicino oratorio di poterlo ritrovare.
E, quando ritornò alla fonte, trovò ad accoglierla una trota che teneva in bocca proprio il suo anello!
Matilde, felicissima per il ritrovamento, a quel punto esclamò: “Questa è proprio una valle d’oro!”
Valle d’oro, val d’or…Orval!
Il Percorso di Visita
L’Abbazia di Orval, come ti abbiamo già detto, è visitabile.
Anzi, se vuoi potrai anche trascorrere qui qualche giorno in preghiera e contemplazione, immerso nel silenzio che ogni tanto è necessario per ritemprare corpo, mente e spirito.
Se è questo ciò che desideri, scordati per un po’ del tuo camper: gli ospiti qui possono dormire solo nell’hotel ricavato all’interno del complesso monastico.
Ma iniziamo col nostro giro.
Dopo aver superato la foresteria e la biglietteria, il percorso ha inizio con la visita all’Antica Casa di Accoglienza, oggi trasformata in piccolo museo.
Qui apprenderai la storia dell’Abbazia di Orval nei secoli, e avrai un assaggio di com’era la vita dei monaci di ieri e di com’è quella dei monaci di oggi.
Sul tuo cammino troverai poi il vivaio, una grande vasca dove nuotano i pesci necessari alla nutrizione dei monaci.
Quindi, percorrendo il sentiero lastricato, arriverai al quartiere abbaziale.
Scoprirai ciò che i monaci producono da secoli nel territorio di Orval (prodotti destinati al loro sostentamento e alla vendita, punto questo che andremo a breve ad approfondire), ed entrerai all’interno dello studio di pittura di Frate Abraham Gilson, vissuto qui fino al 1809.
A questo punto i tuoi passi ti condurranno dapprima alla Fontana di Matilde, la cui leggenda ti abbiamo già narrato, e poi alle rovine dell’Abbazia più antica.
Che spettacolo, che atmosfera!
Qui è tutto da godere, da esplorare e da scoprire.
Intorno a te mura diroccate avvolte da rampicanti, scorci che sembrano usciti da una leggenda mitica di maghi ed eroi, tombe centenarie…
Entrerai nel chiostro, nella vecchia sagrestia e nel capitolo, ancora oggi conservato benissimo.
E poi scenderai nei sotterranei risalenti al XVIII secolo, che oggi ospitano una mostra d’opere d’arte con protagonista l’Abbazia di Orval ed un’esposizione di antichi paramenti religiosi.
Prima di lasciare il complesso, ricordati di visitare anche il giardino delle piante medicinali e il Museo della Farmacia: è piccolissimo, ma molto caratteristico.
La Chiesa Nuova
Durante alcuni momenti della giornata potrai anche entrare all’interno della Chiesa Nuova, e rimirarla dall’alto di una tribuna.
In tutta onestà, a noi non è piaciuta.
Dopo essere stati immersi tra storia e rovine, tutta questa modernità e “freddezza” ci è sembrata stonare, e ci ha lasciati con un po’ di amaro in bocca.
La Produzione di Birra e Formaggio
Ad Orval i monaci ancora oggi realizzano due prodotti di tutto rispetto: la birra trappista ed il formaggio.
Pare che la produzione della birra risalga addirittura alla fondazione dell’Abbazia stessa, ma il birrificio attuale è del 1931.
La birra principale, la Orval, ha una gradazione di 6,2 ed è di colore ambrato un po’ torbido, con schiuma densa ed un sapore molto caratteristico.
La sua produzione prevede infatti l’utilizzo della tecnica del dry hopping, o luppolatura a freddo, e di un ceppo particolare di lieviti selvaggi e autoctoni proprio del Belgio.
La forma della bottiglia ricorda un birillo, e sull’etichetta è presente la trota con l’anello in bocca, ormai simbolo dell’Abbazia.
Della birra d’Orval esistono anche altre due varianti: una ha una gradazione leggermente superiore, che raggiunge i 7,2 gradi alcolici, e una ha una gradazione inferiore, pari a 4,5.
Quest’ultima è l’Orval Vert, che non può essere acquistata ma solo degustata.
La “normale” birra Orval infatti di norma può essere anche comprata presso il negozio dell’abbazia stessa, oltre che in negozi selezionati nel mondo, ma ad una determinata condizione.
E’ infatti concesso l’acquisto di un’unica cassa da 10 bottiglie da 33 cl a persona, non una bottiglia in più.
Con i proventi delle vendite, i monaci aiutano ancora oggi i poveri e i bisognosi: una missione lodevole!
Ma ad Orval potrai acquistare anche il formaggio.
Quello prodotto qui è a base di latte vaccino intero, pastorizzato e munto presso le fattorie di zona.
La pasta del formaggio ha una consistenza morbida e la stagionatura dura meno di un mese.
Ne esistono varie versioni, e ovviamente si sposa benissimo con la birra!
A l’Ange Gardien
La birra Orval Vert non può essere acquistata ma solo degustata.
Sì, ma dove?
Presso il vicino locale A l’Ange Gardien.
Qui potrai scegliere se assaggiare solo una birra, se degustarne due o addirittura tutte e tre, accompagnate magari da tocchetti di formaggio.
Noi abbiamo scelto la degustazione doppia, che prevede Orval classica, Orval Vert e tre tipi di formaggio dell’Abbazia.
Il prezzo?
Noi abbiamo pagato meno di 7€ a persona, mentre la degustazione di tre birre e tre formaggi costa meno di 9€ (almeno, nell’estate 2022!)
Dove Sostare col Camper
Arriviamo alla nota dolente: il parcheggio per i camper.
L’Abbazia di Orval non ha un vero e proprio parcheggio riservato, se non degli spazi delimitati ai lati della strada.
Alcuni di questi sono a spina di pesce, troppo corti per qualsiasi mezzo sia più lungo di un van e comunque molto stretti, mentre gli altri erano già tutti occupati da auto, moto e sì, anche un paio di camper.
In generale non è semplice trovare posto, almeno al pomeriggio.
Magari siamo stai sfortunati noi?
Può essere, ma alla fine abbiamo trovato posto lungo la strada che sale a destra rispetto all’Abbazia, oltre i parcheggi riservati.
Abbazia di Orval: le Nostre Conclusioni
Quanto ci è piaciuta l’Abbazia di Orval..!
E non solo per la birra ed il formaggio, come potresti forse pensare.
Ci siamo innamorati dell’atmosfera in generale, dalla calma che comunica, della pace che si raggiunge passeggiando per il complesso.
La prossima volta potremmo anche pensare di fermarci qualche giorno per un ritiro spirituale, perché no?
Di certo ne usciremmo ritemprati e sicuramente meno stressati.
Ma per il momento, purtroppo, dall’Abbazia di Orval è tutto: alla prossima!
Abbazia di Notre Dame d’Orval
Orval 1, 6823 Florenville, Belgio
GPS: 49.63974649369491, 5.349466352433666
Sito web: https://www.orval.be/fr/